La tesi analizza l'impatto della missione KFOR (Kosovo Force) sulla società del Kosovo, concentrandosi sui successi, le critiche e le percezioni della popolazione locale. Si è scelta la missione KFOR, iniziata nel 1999 sotto l'egida della NATO, poichè è una delle operazioni di mantenimento della pace più longeve e complesse del periodo post-Guerra Fredda. Il primo capitolo offre un inquadramento storico-politico del Kosovo, analizzando il contesto storico dalla Prima Guerra Mondiale fino alla dichiarazione unilaterale di indipendenza nel 2008 e mette in evidenza le tensioni etniche e politiche che hanno caratterizzato la regione. Il secondo capitolo si focalizza sull’intervento della NATO, esaminando le motivazioni dietro l'operazione Allied Force e l'istituzione della missione KFOR, discutendo infinte il contesto normativo internazionale nella quale si è mossa e i dibattiti sulla legittimità degli interventi umanitari che ne sono scaturiti. Il terzo capitolo riassume i principali successi e le critiche della missione KFOR e UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo), soffermandosi sui rapporti tra la popolazione kosovara e le forze internazionali, con un focus particolare sull'operato del corpo CIMIC (Civil-Military Cooperation). La missione KFOR ha avuto successo nel mantenimento della sicurezza nella regione, riducendo significativamente le violenze e supportando il ritorno dei rifugiati e degli sfollati interni. Tuttavia, ha affrontato critiche per la gestione delle relazioni etniche e la mancanza di una strategia di uscita chiara. La conclusione riflette sulle lezioni che si possono apprendere dalla missione KFOR, sottolineando quanto un intervento internazionale possa essere risolutivo se ben pianificato e suggerisce che l'analisi di questa missione offra strumenti preziosi per affrontare future crisi globali.

MISSIONE KFOR: QUAL È L’IMPATTO SULLA SOCIETÀ DELL’OPERAZIONE NATO PIÙ LONGEVA

IBBA, EDOARDO
2023/2024

Abstract

La tesi analizza l'impatto della missione KFOR (Kosovo Force) sulla società del Kosovo, concentrandosi sui successi, le critiche e le percezioni della popolazione locale. Si è scelta la missione KFOR, iniziata nel 1999 sotto l'egida della NATO, poichè è una delle operazioni di mantenimento della pace più longeve e complesse del periodo post-Guerra Fredda. Il primo capitolo offre un inquadramento storico-politico del Kosovo, analizzando il contesto storico dalla Prima Guerra Mondiale fino alla dichiarazione unilaterale di indipendenza nel 2008 e mette in evidenza le tensioni etniche e politiche che hanno caratterizzato la regione. Il secondo capitolo si focalizza sull’intervento della NATO, esaminando le motivazioni dietro l'operazione Allied Force e l'istituzione della missione KFOR, discutendo infinte il contesto normativo internazionale nella quale si è mossa e i dibattiti sulla legittimità degli interventi umanitari che ne sono scaturiti. Il terzo capitolo riassume i principali successi e le critiche della missione KFOR e UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo), soffermandosi sui rapporti tra la popolazione kosovara e le forze internazionali, con un focus particolare sull'operato del corpo CIMIC (Civil-Military Cooperation). La missione KFOR ha avuto successo nel mantenimento della sicurezza nella regione, riducendo significativamente le violenze e supportando il ritorno dei rifugiati e degli sfollati interni. Tuttavia, ha affrontato critiche per la gestione delle relazioni etniche e la mancanza di una strategia di uscita chiara. La conclusione riflette sulle lezioni che si possono apprendere dalla missione KFOR, sottolineando quanto un intervento internazionale possa essere risolutivo se ben pianificato e suggerisce che l'analisi di questa missione offra strumenti preziosi per affrontare future crisi globali.
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