La presente tesi si propone di indagare il ruolo e le forme assunte dal mostruoso femminile all’interno del mondo greco antico. Nel corso della loro evoluzione e facendo ricorso a differenti modalità, le civiltà appartenenti al contesto occidentale hanno costantemente elaborato la propria identità attraverso la presenza di esseri complessivamente riconducibili alla categoria generale del mostruoso. In questo contesto, detiene sicuramente un ruolo chiave nel nostro attuale immaginario collettivo quello mitico e letterario dei Greci, il quale costituisce certamente un ambito culturale privilegiato quando si parla di mostri. A partire dai due più antichi rappresentatati delle lettere greche, Omero ed Esiodo, si assiste a un proliferare di creature mostruose all’interno della cultura greca, nella quale sembra emergere con particolare intensità la presenza ricorrente di mostri femminili. Queste entità orrorifiche sembrano portare all’estremo la visione già problematica connessa alla caratterizzazione e al ruolo della donna all’interno della cultura greca, divenendo così un dispositivo letterario in grado di incarnare paure e ansie collettive, estremizzando e portando al limite l’alterità già propria del corrispettivo maschile. Il contributo è articolato in quattro capitoli: nel primo viene introdotto il concetto di mostruoso, soffermandosi in particolare sulla terminologia teratologica e sulle delicate premesse relative all’uso di questa categoria come strumento interpretativo. Non potendo ripercorrere interamente il vasto panorama dei mostri femminili greci, i successivi tre capitoli, dedicati rispettivamente a Echidna, le Sirene, Lamie ed Empuse, si propongono di concentrare l’analisi su alcune entità mostruose specifiche in grado di offrire un punto di vista privilegiato sul processo di costituzione del mostruoso femminile, dalle sue origini mitiche fino agli sviluppi successivi.

Il mostruoso femminile nel mondo greco antico

GANZITTI, ALESSANDRA
2022/2023

Abstract

La presente tesi si propone di indagare il ruolo e le forme assunte dal mostruoso femminile all’interno del mondo greco antico. Nel corso della loro evoluzione e facendo ricorso a differenti modalità, le civiltà appartenenti al contesto occidentale hanno costantemente elaborato la propria identità attraverso la presenza di esseri complessivamente riconducibili alla categoria generale del mostruoso. In questo contesto, detiene sicuramente un ruolo chiave nel nostro attuale immaginario collettivo quello mitico e letterario dei Greci, il quale costituisce certamente un ambito culturale privilegiato quando si parla di mostri. A partire dai due più antichi rappresentatati delle lettere greche, Omero ed Esiodo, si assiste a un proliferare di creature mostruose all’interno della cultura greca, nella quale sembra emergere con particolare intensità la presenza ricorrente di mostri femminili. Queste entità orrorifiche sembrano portare all’estremo la visione già problematica connessa alla caratterizzazione e al ruolo della donna all’interno della cultura greca, divenendo così un dispositivo letterario in grado di incarnare paure e ansie collettive, estremizzando e portando al limite l’alterità già propria del corrispettivo maschile. Il contributo è articolato in quattro capitoli: nel primo viene introdotto il concetto di mostruoso, soffermandosi in particolare sulla terminologia teratologica e sulle delicate premesse relative all’uso di questa categoria come strumento interpretativo. Non potendo ripercorrere interamente il vasto panorama dei mostri femminili greci, i successivi tre capitoli, dedicati rispettivamente a Echidna, le Sirene, Lamie ed Empuse, si propongono di concentrare l’analisi su alcune entità mostruose specifiche in grado di offrire un punto di vista privilegiato sul processo di costituzione del mostruoso femminile, dalle sue origini mitiche fino agli sviluppi successivi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/146581