L'omofobia, sociale o interiorizzate, riguarda la paura nei confronti della propria e/o altrui omosessualità, dello stile di vita e dei comportamenti omosessuali in genere, accompagnata da credenze e stereotipi sociali che la giustificano e la supportano. Si parla di omofobia sociale quando ci si riferisce agli aspetti del pregiudizio e degli stereotipi che generano la discriminazione nei confronti della popolazione LGB caratterizzata da aggressioni verbali e fisiche. Pregiudizi e stereotipi si realizzano nel rapporto tra gruppi sociali e si manifestano nell'uso di un determinato linguaggio, quale il linguaggio proprio della denigrazione verbale (Tajfel, 1985; Pietrantoni, 1999; Prina, 2003). Si parla di omofobia interiorizzata quando si fa riferimento all'interiorizzazione da parte delle persone omosessuali di tutti gli aspetti sociali suddetti. Le ipotesi sull'origine dell'omosessualità vengono fatte proprie da parte dei soggetti omosessuali e, attraverso quella che viene definita la profezia che si autoadempie, divengono parte integrante della loro identità (Castañeda, 2006; Lingiardi, 2007). Il pregiudizio omosessuale risulta necessario per dare significato all'esperienza passata con persone gay, per regolare il comportamento futuro nei loro confronti, per esprimere convinzioni e valori, per adattarsi al gruppo di appartenenza e differenziarsi dall'out-group, per allontanare idee spiacevoli su di sé e conflitti psicologici. L'omofobia può essere la conseguenza di un'omosessualità latente o repressa (Pietrantoni, 1999; Tate, Longo, 2004). Le cause dell'omofobia sono varie, quali l'idea che l'omosessualità sia contro-natura e la paura della confusione di genere e di ruolo di genere. Entrambe vengono confutate, in quanto l'omosessualità è presente in natura e l'orientamento sessuale costituisce un aspetto dell'identità sessuale differente dal genere e dal ruolo di genere. Lo stress che vive una persona appartenente ad una minoranza, quale quella omosessuale, è definito minority stress. Esso è composto da diversi fattori, tra cui l'esperienza vissuta di discriminazione e violenza -come il bullismo omofobico-, l'aspettativa di rifiuto e lo stigma percepito i tentativi di nascondere e occultare la propria identità, le errate strategie di coping per tentare di fronteggiarlo, ed è causa e conseguenza dell'omofobia. Tale fenomeno di distress genera, ed è generato da, la separazione tra gli aspetti della vita pubblica e privata e la clandestinità che comporta (Lingiardi, 2007). Una fondamentale causa dell'omofobia è costituita dall'eterosessismo e dall'eteronormatività di cui è imbevuta la società. Omofobia è anche paura dello stravolgimento dell'assetto eterosessuale della società, del fallimento dell'istituzione matrimoniale (Castañeda, 2006). Non è necessaria l'approvazione di una legge in favore delle famiglie omosessuali ed omoparentali perché queste si formino: esse sono già presenti in gran numero in ogni Paese del mondo. Una legge che dia loro diritto di esistere e che le supporti a livello legale sarebbe utile perché i bambini che vi nascono o che si trovino a vivervi e la coppia che decide di formarla godano di diritti fondamentali, siano riconosciuti dalla legge e da questa tutelati in ogni aspetto della propria esistenza (Menzione, 1996; Danna, 1997; Bilotta, 2008). Nonostante gli sviluppi a livello legislativo, sono ancora molti i passi che le istituzioni e la ricerca devono ancora fare (Menzione, 1996; Bilotta, 2008).

omofobia e qualità della vita

CINARDO, SARAH
2008/2009

Abstract

L'omofobia, sociale o interiorizzate, riguarda la paura nei confronti della propria e/o altrui omosessualità, dello stile di vita e dei comportamenti omosessuali in genere, accompagnata da credenze e stereotipi sociali che la giustificano e la supportano. Si parla di omofobia sociale quando ci si riferisce agli aspetti del pregiudizio e degli stereotipi che generano la discriminazione nei confronti della popolazione LGB caratterizzata da aggressioni verbali e fisiche. Pregiudizi e stereotipi si realizzano nel rapporto tra gruppi sociali e si manifestano nell'uso di un determinato linguaggio, quale il linguaggio proprio della denigrazione verbale (Tajfel, 1985; Pietrantoni, 1999; Prina, 2003). Si parla di omofobia interiorizzata quando si fa riferimento all'interiorizzazione da parte delle persone omosessuali di tutti gli aspetti sociali suddetti. Le ipotesi sull'origine dell'omosessualità vengono fatte proprie da parte dei soggetti omosessuali e, attraverso quella che viene definita la profezia che si autoadempie, divengono parte integrante della loro identità (Castañeda, 2006; Lingiardi, 2007). Il pregiudizio omosessuale risulta necessario per dare significato all'esperienza passata con persone gay, per regolare il comportamento futuro nei loro confronti, per esprimere convinzioni e valori, per adattarsi al gruppo di appartenenza e differenziarsi dall'out-group, per allontanare idee spiacevoli su di sé e conflitti psicologici. L'omofobia può essere la conseguenza di un'omosessualità latente o repressa (Pietrantoni, 1999; Tate, Longo, 2004). Le cause dell'omofobia sono varie, quali l'idea che l'omosessualità sia contro-natura e la paura della confusione di genere e di ruolo di genere. Entrambe vengono confutate, in quanto l'omosessualità è presente in natura e l'orientamento sessuale costituisce un aspetto dell'identità sessuale differente dal genere e dal ruolo di genere. Lo stress che vive una persona appartenente ad una minoranza, quale quella omosessuale, è definito minority stress. Esso è composto da diversi fattori, tra cui l'esperienza vissuta di discriminazione e violenza -come il bullismo omofobico-, l'aspettativa di rifiuto e lo stigma percepito i tentativi di nascondere e occultare la propria identità, le errate strategie di coping per tentare di fronteggiarlo, ed è causa e conseguenza dell'omofobia. Tale fenomeno di distress genera, ed è generato da, la separazione tra gli aspetti della vita pubblica e privata e la clandestinità che comporta (Lingiardi, 2007). Una fondamentale causa dell'omofobia è costituita dall'eterosessismo e dall'eteronormatività di cui è imbevuta la società. Omofobia è anche paura dello stravolgimento dell'assetto eterosessuale della società, del fallimento dell'istituzione matrimoniale (Castañeda, 2006). Non è necessaria l'approvazione di una legge in favore delle famiglie omosessuali ed omoparentali perché queste si formino: esse sono già presenti in gran numero in ogni Paese del mondo. Una legge che dia loro diritto di esistere e che le supporti a livello legale sarebbe utile perché i bambini che vi nascono o che si trovino a vivervi e la coppia che decide di formarla godano di diritti fondamentali, siano riconosciuti dalla legge e da questa tutelati in ogni aspetto della propria esistenza (Menzione, 1996; Danna, 1997; Bilotta, 2008). Nonostante gli sviluppi a livello legislativo, sono ancora molti i passi che le istituzioni e la ricerca devono ancora fare (Menzione, 1996; Bilotta, 2008).
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