The aim of this paper is to examine the regulatory landscape of the right of access in the healthcare context, with particular attention to the processing of personal data. First of all, we focus on the evolution of health protection in the Italian legal system, starting from the analysis of art. 32 of the Constitution, which defines it as a fundamental right of the individual and as a collective interest, guaranteeing free treatment for the most deprived. This context is characterized by extensive documentation, especially in the healthcare sector and more generally in public administration, where transparency is preserved through the right of access, regulated by Law 7 August 1990, n. 241. Over time, this right has been the subject of numerous reforms, which have introduced new ways, such as civic access and general civic access, and promoted a level of total transparency towards the Public Administration. In the context of increasing digitisation, the health sector has also embraced this evolution through tools such as the Fascicolo Sanitario Elettronico, the Dossier Sanitario Elettronico and Electronic Health Records (EHR). However, in a digitised environment, the protection of personal data becomes increasingly critical, especially in the healthcare sector, where particularly sensitive data are processed. Therefore, there is a need to balance health protection with privacy.One of the main aspects of this work is the analysis of the restriction of access to documents and data, imposed by the legislator in order to preserve personal data. In particular, the relationship between privacy and document access will be analysed, on the one hand, and the relationship between privacy and generalized civic access, on the other. Finally, particular attention will be paid to issues associated with generalized civic access in the health sector.
Con il presente lavoro si vuole esaminare il panorama normativo del diritto di accesso nel contesto sanitario, con una particolare attenzione rivolta al trattamento dei dati personali. Anzitutto, ci si sofferma sull’evoluzione della tutela della salute nell’ordinamento italiano, partendo dall’analisi dell’art. 32 della Costituzione, che la configura come diritto fondamentale dell'individuo nonché come interesse collettivo, garantendo cure gratuite per gli indigenti. Questo contesto è caratterizzato da una vasta documentazione specialmente nell'ambito sanitario e più in generale nella pubblica amministrazione, dove la trasparenza è preservata attraverso il diritto di accesso, regolamentato dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241. Nel corso del tempo, tale diritto è stato oggetto di numerose riforme, le quali hanno introdotto nuove modalità, come l'accesso civico e l'accesso civico generalizzato, e promosso un livello di trasparenza totale nei confronti della Pubblica Amministrazione. Nel contesto di una crescente digitalizzazione, anche il settore sanitario ha abbracciato questa evoluzione mediante strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico, il Dossier Sanitario Elettronico e le Cartelle Cliniche Elettroniche. Tuttavia, in un ambiente digitalizzato, la protezione dei dati personali diventa sempre più critica, soprattutto nel settore sanitario, dove sono trattati dati particolarmente sensibili. Pertanto, emerge la necessità di equilibrare la tutela della salute con la salvaguardia della riservatezza. Uno degli aspetti focali di questo lavoro consiste nell'analisi della limitazione dell'accesso ai documenti e dati, imposte dal legislatore al fine di tutelare la protezione dei dati personali. In particolare, verrà analizzato il rapporto tra la riservatezza e l'accesso documentale, da un lato, e il rapporto tra la riservatezza e l'accesso civico generalizzato, dall'altro lato. Infine, si dedicherà particolare attenzione alle problematiche associate all'accesso civico generalizzato in ambito sanitario.
L'accesso ai dati in sanità
CRAVERO, SIMONE
2022/2023
Abstract
Con il presente lavoro si vuole esaminare il panorama normativo del diritto di accesso nel contesto sanitario, con una particolare attenzione rivolta al trattamento dei dati personali. Anzitutto, ci si sofferma sull’evoluzione della tutela della salute nell’ordinamento italiano, partendo dall’analisi dell’art. 32 della Costituzione, che la configura come diritto fondamentale dell'individuo nonché come interesse collettivo, garantendo cure gratuite per gli indigenti. Questo contesto è caratterizzato da una vasta documentazione specialmente nell'ambito sanitario e più in generale nella pubblica amministrazione, dove la trasparenza è preservata attraverso il diritto di accesso, regolamentato dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241. Nel corso del tempo, tale diritto è stato oggetto di numerose riforme, le quali hanno introdotto nuove modalità, come l'accesso civico e l'accesso civico generalizzato, e promosso un livello di trasparenza totale nei confronti della Pubblica Amministrazione. Nel contesto di una crescente digitalizzazione, anche il settore sanitario ha abbracciato questa evoluzione mediante strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico, il Dossier Sanitario Elettronico e le Cartelle Cliniche Elettroniche. Tuttavia, in un ambiente digitalizzato, la protezione dei dati personali diventa sempre più critica, soprattutto nel settore sanitario, dove sono trattati dati particolarmente sensibili. Pertanto, emerge la necessità di equilibrare la tutela della salute con la salvaguardia della riservatezza. Uno degli aspetti focali di questo lavoro consiste nell'analisi della limitazione dell'accesso ai documenti e dati, imposte dal legislatore al fine di tutelare la protezione dei dati personali. In particolare, verrà analizzato il rapporto tra la riservatezza e l'accesso documentale, da un lato, e il rapporto tra la riservatezza e l'accesso civico generalizzato, dall'altro lato. Infine, si dedicherà particolare attenzione alle problematiche associate all'accesso civico generalizzato in ambito sanitario. File | Dimensione | Formato | |
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