Italy ranks among the countries with the longest annual working hours. This data reflects a cultural ideal tied to the 24/7/365 work concept, describing a perpetual connection to one's job for 24 hours, 7 days a week, and 365 days a year. This is perpetuated primarily through Information and Communication Technologies (ICT). In this context, the need to address the issue of the right to disconnect from work emerges to ensure the mental and physical well-being of workers. The aim of this paper is to provide a theoretical framework about how ICT have contributed to increased expectations of accessibility and work availability even during non-typical working hours, undermining the fundamental right to disconnect. The first chapter emphasizes how this right is essential to preserve the balance between professional and personal life, serving as a crucial tool to reduce the risks of burnout and job dissatisfaction. In the second chapter, international regulatory responses are explored, starting with the French legislation of 2016 and delving into the Italian situation with Law n. 81 of 2017 on agile work and subsequent integrations in 2021. It will be observed how, in Italy and beyond, the right is closely linked to agile workers, neglecting its importance and applicability to all individuals using ICT for work purposes. The third chapter analyzes the impact of ICT and the lack of work disconnection on the well-being of workers, highlighting phenomena such as telepressure, technostress, and workaholism. These will be framed within the theoretical framework of the Job Demands-Resources Model, discussing their effects on the balance between work and private life and on recovery. The fourth chapter addresses the crucial role of leadership in moderating or increasing risks related to the lack of disconnection, exploring the relationship between negative leadership and perceived stress and the positive role of transformational leadership. Digital leadership will be examined as a tool to manage ICT challenges, and the Optimal Work Availability will be discussed as a proposal to counter the "always on" culture. In conclusion, concrete cases of companies that have regulated the right to disconnect will be explored, suggesting how this can represent a first step in implementing organizational policies supporting this issue and protecting the health of workers.

L'Italia si posiziona tra i paesi con la maggior durata lavorativa annuale, questo dato riflette un ideale culturale legato alla concezione lavorativa 24/7/365, che descrive una situazione di perenne connessione con il proprio lavoro per 24 ore, 7 giorni su 7 e per tutti i 365 giorni dell’anno, perpetuata soprattutto grazie alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (o ICT). In questo contesto, emerge la necessità di affrontare il tema del diritto alla disconnessione lavorativa per garantire il benessere psichico-fisico dei/delle lavoratori/trici. L'obiettivo del presente elaborato è quello di fornire una cornice teorica riguardo a come le ICT abbiano contribuito ad aumentare le aspettative di accessibilità e di disponibilità lavorativa anche negli orari non tipicamente dedicati al lavoro, andando a minare il diritto fondamentale alla disconnessione. Il primo capitolo evidenzia come questo diritto sia essenziale per preservare l'equilibrio tra vita professionale e personale, ponendosi come strumento essenziale per ridurre i rischi di burnout e insoddisfazione lavorativa. Nel secondo capitolo, si esplorano i principali riscontri normativi a livello internazionale, partendo dalla legislazione francese del 2016 e approfondendo la situazione italiana con la legge n. 81 del 2017 sul lavoro agile e le successive integrazioni del 2021. Si vedrà come in Italia, e non solo, il diritto sia strettamente legato ai lavoratori agili, tralasciando la sua importanza ed applicabilità a tutte le persone che utilizzano le ICT per scopi lavorativi. Il terzo capitolo analizza l'impatto delle ICT nonché della mancata disconnessione lavorativa sul benessere dei/delle lavoratori/trici, evidenziando fenomeni come telepressure, technostress e workaholism, inquadrando il tutto nella cornice teorica del Job Demands-Resources Model, arrivando a discutere il loro effetto sul bilanciamento tra lavoro e vita privata e sul recovery. Il quarto capitolo affronta il ruolo cruciale della leadership nel moderare o incrementare i rischi legati alla mancanza di disconnessione, esplorando la relazione tra leadership negativa e stress percepito e il ruolo positivo della leadership trasformazionale. Si guarderà poi alla leadership digitale come strumento per gestire le sfide delle ICT e si esaminerà l'Optimal Work Availability come proposta per contrastare la cultura "sempre connesso". In conclusione, si esploreranno alcuni casi concreti di aziende che hanno regolamentato il diritto alla disconnessione, suggerendo come questo possa rappresentare un primo passo per implementare politiche organizzative a sostegno di questa tematica e per proteggere la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.

DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE: IL RUOLO CHIAVE DELLA LEADERSHIP E BUONE PRATICHE ORGANIZZATIVE PER IL BENESSERE LAVORATIVO

D'AMICO, CRISTINA
2022/2023

Abstract

L'Italia si posiziona tra i paesi con la maggior durata lavorativa annuale, questo dato riflette un ideale culturale legato alla concezione lavorativa 24/7/365, che descrive una situazione di perenne connessione con il proprio lavoro per 24 ore, 7 giorni su 7 e per tutti i 365 giorni dell’anno, perpetuata soprattutto grazie alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (o ICT). In questo contesto, emerge la necessità di affrontare il tema del diritto alla disconnessione lavorativa per garantire il benessere psichico-fisico dei/delle lavoratori/trici. L'obiettivo del presente elaborato è quello di fornire una cornice teorica riguardo a come le ICT abbiano contribuito ad aumentare le aspettative di accessibilità e di disponibilità lavorativa anche negli orari non tipicamente dedicati al lavoro, andando a minare il diritto fondamentale alla disconnessione. Il primo capitolo evidenzia come questo diritto sia essenziale per preservare l'equilibrio tra vita professionale e personale, ponendosi come strumento essenziale per ridurre i rischi di burnout e insoddisfazione lavorativa. Nel secondo capitolo, si esplorano i principali riscontri normativi a livello internazionale, partendo dalla legislazione francese del 2016 e approfondendo la situazione italiana con la legge n. 81 del 2017 sul lavoro agile e le successive integrazioni del 2021. Si vedrà come in Italia, e non solo, il diritto sia strettamente legato ai lavoratori agili, tralasciando la sua importanza ed applicabilità a tutte le persone che utilizzano le ICT per scopi lavorativi. Il terzo capitolo analizza l'impatto delle ICT nonché della mancata disconnessione lavorativa sul benessere dei/delle lavoratori/trici, evidenziando fenomeni come telepressure, technostress e workaholism, inquadrando il tutto nella cornice teorica del Job Demands-Resources Model, arrivando a discutere il loro effetto sul bilanciamento tra lavoro e vita privata e sul recovery. Il quarto capitolo affronta il ruolo cruciale della leadership nel moderare o incrementare i rischi legati alla mancanza di disconnessione, esplorando la relazione tra leadership negativa e stress percepito e il ruolo positivo della leadership trasformazionale. Si guarderà poi alla leadership digitale come strumento per gestire le sfide delle ICT e si esaminerà l'Optimal Work Availability come proposta per contrastare la cultura "sempre connesso". In conclusione, si esploreranno alcuni casi concreti di aziende che hanno regolamentato il diritto alla disconnessione, suggerendo come questo possa rappresentare un primo passo per implementare politiche organizzative a sostegno di questa tematica e per proteggere la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.
ITA
Italy ranks among the countries with the longest annual working hours. This data reflects a cultural ideal tied to the 24/7/365 work concept, describing a perpetual connection to one's job for 24 hours, 7 days a week, and 365 days a year. This is perpetuated primarily through Information and Communication Technologies (ICT). In this context, the need to address the issue of the right to disconnect from work emerges to ensure the mental and physical well-being of workers. The aim of this paper is to provide a theoretical framework about how ICT have contributed to increased expectations of accessibility and work availability even during non-typical working hours, undermining the fundamental right to disconnect. The first chapter emphasizes how this right is essential to preserve the balance between professional and personal life, serving as a crucial tool to reduce the risks of burnout and job dissatisfaction. In the second chapter, international regulatory responses are explored, starting with the French legislation of 2016 and delving into the Italian situation with Law n. 81 of 2017 on agile work and subsequent integrations in 2021. It will be observed how, in Italy and beyond, the right is closely linked to agile workers, neglecting its importance and applicability to all individuals using ICT for work purposes. The third chapter analyzes the impact of ICT and the lack of work disconnection on the well-being of workers, highlighting phenomena such as telepressure, technostress, and workaholism. These will be framed within the theoretical framework of the Job Demands-Resources Model, discussing their effects on the balance between work and private life and on recovery. The fourth chapter addresses the crucial role of leadership in moderating or increasing risks related to the lack of disconnection, exploring the relationship between negative leadership and perceived stress and the positive role of transformational leadership. Digital leadership will be examined as a tool to manage ICT challenges, and the Optimal Work Availability will be discussed as a proposal to counter the "always on" culture. In conclusion, concrete cases of companies that have regulated the right to disconnect will be explored, suggesting how this can represent a first step in implementing organizational policies supporting this issue and protecting the health of workers.
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