La presente tesi vuole indagare il destino del contaminante emergente timololo appartenente alla categoria dei beta-bloccanti. La tesi è stata svolta in parte all’Università di Salonicco, in Grecia, ed in parte nei laboratori dell’Università di Torino e si sono testati diversi metodi di abbattimento del timololo, tra cui fotolisi diretta, TiO2, MOF, persolfato e acqua ossigenata. Tutti gli esperimenti sono stati condotti in acqua ultrapura e con l’utilizzo di una lampada che simula la radiazione del sole al livello del mare. I campioni sono stati analizzati mediante HPLC in fase inversa accoppiata a un rivelatore UV per ricavare il profilo di degradazione del farmaco. Il timololo si degrada per fotolisi diretta con un tempo di dimezzamento di 350 minuti. Il fotocatalizzatore TiO2 presenta un'efficienza di abbattimento molto maggiore con un tempo di dimezzamento di 4,4 minuti ma, quando il timololo è soggetto a fotocatalisi si trasforma originando numerosi prodotti di degradazione. I prodotti di trasformazione sono stati identificati e caratterizzati attraverso l’uso dell’HPLC-HRMS, utilizzando una sorgente ESI in modalità positiva ed un analizzatore ad alta risoluzione (Orbitrap Fusion Tribrid). Per tutti i composti trovati sono stati ottenuti anche spettri di frammentazione MS2 e MS3, grazie ai quali è stato possibile proporre una formula di struttura per 32 delle 34 specie identificate. Infine, tramite studi ecotossicologici in silico (ECOSAR) e con Daphnia magna è stata valutata la tossicità del timololo e dei suoi prodotti di trasformazione. In 120 minuti di irraggiamento non tutti i TPs risultano abbattuti.

Rimozione del timololo con diversi metodi di ossidazione avanzata e identificazione dei prodotti di trasformazione

CRISTAUDO, FEDERICO
2023/2024

Abstract

La presente tesi vuole indagare il destino del contaminante emergente timololo appartenente alla categoria dei beta-bloccanti. La tesi è stata svolta in parte all’Università di Salonicco, in Grecia, ed in parte nei laboratori dell’Università di Torino e si sono testati diversi metodi di abbattimento del timololo, tra cui fotolisi diretta, TiO2, MOF, persolfato e acqua ossigenata. Tutti gli esperimenti sono stati condotti in acqua ultrapura e con l’utilizzo di una lampada che simula la radiazione del sole al livello del mare. I campioni sono stati analizzati mediante HPLC in fase inversa accoppiata a un rivelatore UV per ricavare il profilo di degradazione del farmaco. Il timololo si degrada per fotolisi diretta con un tempo di dimezzamento di 350 minuti. Il fotocatalizzatore TiO2 presenta un'efficienza di abbattimento molto maggiore con un tempo di dimezzamento di 4,4 minuti ma, quando il timololo è soggetto a fotocatalisi si trasforma originando numerosi prodotti di degradazione. I prodotti di trasformazione sono stati identificati e caratterizzati attraverso l’uso dell’HPLC-HRMS, utilizzando una sorgente ESI in modalità positiva ed un analizzatore ad alta risoluzione (Orbitrap Fusion Tribrid). Per tutti i composti trovati sono stati ottenuti anche spettri di frammentazione MS2 e MS3, grazie ai quali è stato possibile proporre una formula di struttura per 32 delle 34 specie identificate. Infine, tramite studi ecotossicologici in silico (ECOSAR) e con Daphnia magna è stata valutata la tossicità del timololo e dei suoi prodotti di trasformazione. In 120 minuti di irraggiamento non tutti i TPs risultano abbattuti.
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