Il processo di reinserimento sociale in seguito al periodo di detenzione negli istituti penitenziari è un argomento di grande complessità, in grado di suscitare accesi dibattiti nel contesto giuridico e sociale. Tale discussione si amplifica ulteriormente quando si considera la popolazione con un background migratorio inserita nel circuito penale. Le criticità dell’attuale sistema penitenziario, che spesso si confronta con problematiche legate al sovraffollamento e alla limitata efficacia del recupero sociale dei detenuti, si intrecciano con questioni strutturali e culturali connesse alle migrazioni. L'obiettivo della presente ricerca è quello di proporre un modello di misura alternativa al carcere che sia in grado di soddisfare in maniera più efficace le finalità rieducative e riabilitative della pena, in contrasto alle tradizionali istituzioni detentive. L’alternativa presa in considerazione in questa tesi consiste nel reinserimento comunitario, un approccio positivo al cambiamento che si rivela valido nella riduzione del sovraffollamento carcerario. Pertanto, il capitolo introduttivo di questa tesi si concentra su una panoramica giuridica e tecnica degli istituti penitenziari italiani e le statistiche delle presenze, oltre che sulle misure alternative alla detenzione. Nei capitoli successivi dell’elaborato viene descritto il modello oggetto di ricerca: il Progetto del CEC Rinascere dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), inserito nel contesto del “Il Pungiglione - Villaggio dell’Accoglienza” (MS). Inizialmente, vengono esaminati gli elementi fondamentali e le linee guida del Progetto Comunità educante con i carcerati (CEC) e del Metodo precursore dell’ “Associazione di protezione e assistenza ai condannati” (APAC). In seguito, si presenta un'analisi dettagliata della ricerca effettuata, che include la metodologia adottata, l'esame dei dati raccolti e analizzati, nonché le interviste condotte con i recuperandi (termine utilizzato dall'APG23 per indicare i detenuti accolti) e gli operatori presenti nella struttura al momento dello studio. Si vuole dunque indagare l’efficacia di questo metodo alternativo in contrasto alla detenzione penitenziaria.
Il Progetto CEC Rinascere: un esempio di reinserimento sociale all'interno di programmi alternativi alla detenzione
PIRRELLO, ALESSIA
2022/2023
Abstract
Il processo di reinserimento sociale in seguito al periodo di detenzione negli istituti penitenziari è un argomento di grande complessità, in grado di suscitare accesi dibattiti nel contesto giuridico e sociale. Tale discussione si amplifica ulteriormente quando si considera la popolazione con un background migratorio inserita nel circuito penale. Le criticità dell’attuale sistema penitenziario, che spesso si confronta con problematiche legate al sovraffollamento e alla limitata efficacia del recupero sociale dei detenuti, si intrecciano con questioni strutturali e culturali connesse alle migrazioni. L'obiettivo della presente ricerca è quello di proporre un modello di misura alternativa al carcere che sia in grado di soddisfare in maniera più efficace le finalità rieducative e riabilitative della pena, in contrasto alle tradizionali istituzioni detentive. L’alternativa presa in considerazione in questa tesi consiste nel reinserimento comunitario, un approccio positivo al cambiamento che si rivela valido nella riduzione del sovraffollamento carcerario. Pertanto, il capitolo introduttivo di questa tesi si concentra su una panoramica giuridica e tecnica degli istituti penitenziari italiani e le statistiche delle presenze, oltre che sulle misure alternative alla detenzione. Nei capitoli successivi dell’elaborato viene descritto il modello oggetto di ricerca: il Progetto del CEC Rinascere dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), inserito nel contesto del “Il Pungiglione - Villaggio dell’Accoglienza” (MS). Inizialmente, vengono esaminati gli elementi fondamentali e le linee guida del Progetto Comunità educante con i carcerati (CEC) e del Metodo precursore dell’ “Associazione di protezione e assistenza ai condannati” (APAC). In seguito, si presenta un'analisi dettagliata della ricerca effettuata, che include la metodologia adottata, l'esame dei dati raccolti e analizzati, nonché le interviste condotte con i recuperandi (termine utilizzato dall'APG23 per indicare i detenuti accolti) e gli operatori presenti nella struttura al momento dello studio. Si vuole dunque indagare l’efficacia di questo metodo alternativo in contrasto alla detenzione penitenziaria.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/146467