I leoni rampanti dei Graneri Della Roccia.Studio e restauro di una scultura lapidea seicentesca.

This paper illustrates the study and restoration intervention of the marble work depicting a rampant lion, from the collections of the Civic Museum in Turin. The work is part of a sculptural group originally positioned on the facade of Palazzo Graneri in Turin. The group consists of two rampant lions and a coat of arms, depicting the weapon of the Gerbaix-de Sonnaz family: the former date back to the seventeenth century, while the latter to the second half of the nineteenth century. The preliminary phase of the intervention was dedicated to the historical-artistic framing of the artifacts, with insights into the artistic context of the time, heraldic studies, and comparisons with similar testimonies still present in the architecture of Turin, with the aim of understanding and hypothesizing the positioning of the statues on the facade of Palazzo Graneri, along with their external decorative elements. Finally, the 3D model of the three sculptures on the facade of the palace was reconstructed, using laser instrumentation and photogrammetry, processed with 3D processing software. The work subject of the thesis was sculpted from a single block of marble and presents circular drill holes, which are hypothesized to have been used for copying the two lions, and a ring pivot for positioning on the portal. The three sculptures also show signs of tampering or repairs carried out in the past, with holes for inserting studs: in the lion in question, the iron pivots for the adhesion of the hind legs have been preserved, of which only one has been recovered as a fragment. The conservation issues of the artifact are related to outdoor exposure, previous interventions, and accidental events; the correct reading of the work is indeed hindered by incoherent deposits, black crusts, and mortar drips. The restoration aimed to give greater aesthetic and structural integrity to the sculpture in order to preserve it, operating in respect of the constitutive material. The intervention was therefore oriented towards the removal of superimposed foreign materials, combining multiple restoration methodologies, including laser instrumentation. The operations also included the treatment of metals, consolidation of the stone material, and the re-adhesion of the leg fragment, found together with the sculptures.

Il presente elaborato illustra lo studio e l’intervento di restauro dell’opera in marmo raffigurante un leone rampante , proveniente dal Museo Civico di Torino. L’opera fa parte di un gruppo scultoreo posizionato originariamente sulla facciata di Palazzo Graneri, a Torino. Il gruppo si compone di due leoni rampanti e di uno stemma gentilizio, raffigurante l’arma della famiglia dei Gerbaix-de Sonnaz: i primi risalgono al Seicento, mentre il secondo alla seconda metà dell'Ottocento. La fase preliminare dell’intervento è stata dedicata all’inquadramento storico-artistico dei manufatti, con approfondimenti relativi al contesto artistico dell’epoca, studi araldici e confronti con testimonianze simili tuttora presenti nell’architettura di Torino, con l’obiettivo di comprendere e ipotizzare il posizionamento delle statue sulla facciata di Palazzo Graneri, insieme ai loro elementi decorativi esterni. È stato ricostruito, infine, il modello 3D delle tre sculture sulla facciata del palazzo, utilizzando rispettivamente la strumentazione laser e la fotogrammetria, elaborati con software di elaborazione 3D. L’opera oggetto di tesi è stata scolpita da un monoblocco di marmo e presenta dei fori di trapano circolari, che si ipotizza servissero per la copiatura dei due leoni, e un perno ad anello per il posizionamento sul portale. Le tre sculture dimostrano anche segni di manomissioni o riparazioni effettuate nel passato, con fori per l’inserimento dei perni: nel leone in tesi, si sono conservati i perni in ferro per l’adesione delle zampe posteriori, di cui ne è stata recuperata solo una come frammento. Le problematiche conservative del manufatto sono relative all’esposizione all’esterno, agli interventi precedenti e a eventi accidentali; la lettura corretta dell’opera è infatti ostacolata da depositi incoerenti, croste nere e gocciolature di malta. Il restauro ha avuto come obiettivo conferire una maggiore integrità estetica e strutturale alla scultura al fine di poterla conservare, operando nel rispetto del materiale costitutivo.L’intervento è stato quindi orientato alla rimozione dei materiali estranei sovrammessi, combinando più metodologie di restauro, tra le quali la strumentazione laser. Le operazioni hanno previsto anche il trattamento dei metalli, il consolidamento del materiale lapideo e la riadesione del frammento di zampa, ritrovata insieme alle sculture.