The reference author for this research is the prestigious German academic Horst Bredekamp (1947) who is currently one of the best known and most recognized art historians at an international level. One of the main purposes of this thesis is to promote the study of images in an academic context extended to different branches of knowledge. According to Bredekamp's interpretation, the image is the fulcrum of attention and is a paradigm shift that is in some ways radical with the past since in classical philosophy the negative Platonian version of the image seen as an eidolon, or capable of represent a reality that may appear illusory or deceptive. In this first chapter, some case studies of the theory of the iconic act are selected which have relevance not only from a historical-artistic point of view but also from a social, cultural and above all historical point of view. Subsequently, in the second chapter, some case studies are analysed regarding the missionary fathers of the Society of Jesus from the sixteenth to the eighteenth century within the Asian contexts of China and Japan. The theory of the iconic act can be useful in this case for a greater understanding of some of their most emblematic religious-themed artistic works. Many of these missionaries, in addition to being equipped with a strong principle of adaptation, have a good academic education not only in the field of theology, but also in science, mathematics and classical philosophy. The secular clerics of the Society of Jesus (as for example in the Caribbean area and on the American Continent) aspire to make the power of the papacy become a hegemonic force from the religious, spiritual and even within the scope of what can be considered the cultural context. They make use of different and elaborate strategies of cultural assimilation with a dual purpose: if on the one hand their evangelizing mission is clear, on the other they facilitate new political and commercial relationships. It is appropriate to point out that precisely in China and Japan the Jesuits tried to adapt to their local customs and traditions. Some portraits of that period highlight a great vital energy, a truly iconic act according to Bredekamp, such as the portrait of his father Matteo Ricci who is depicted wearing robes with features similar to those of high mandarin officials.
L’autore di riferimento per la presente ricerca è il prestigioso accademico tedesco Horst Bredekamp (1947) che è al momento uno degli storici dell’arte più noti e riconosciuti a livello internazionale. Una delle finalità principali di questa tesi è quella di promuovere lo studio delle immagini in un contesto accademico allargato a differenti branche di sapere. L’immagine secondo l’interpretazione di Bredekamp è il fulcro dell’attenzione ed è un cambio di paradigma per certi versi radicale con il passato dal momento che nella filosofia classica è prevalsa la versione negativa platoniana dell’immagine vista come eidolon, ovvero capace di rappresentare una realtà che può apparire illusoria o ingannevole. Nel primo capitolo vengono selezionati alcuni casi studio della teoria dell’atto iconico che hanno una rilevanza non solamente dal punto di vista storico-artistico ma anche dal punto di vista sociale, culturale e soprattutto storico. Successivamente nel secondo capitolo vengono analizzati alcuni casi studio riguardanti i padri missionari della Compagnia di Gesù dal Cinquecento al Settecento all’interno dei contesti asiatici di Cina e in Giappone. La teoria dell’atto iconico può essere utile in questo caso per una maggiore comprensione di alcune delle loro più emblematiche opere artistiche a tema religioso. Molti di questi missionari, oltre ad essere dotati di uno spiccato principio di adattamento, possiedono una buona formazione accademica non solo nel campo della teologia, ma anche nelle scienze, nella matematica e nella filosofia classica. I chierici secolari della Compagnia di Gesù (come ad esempio nell’area dei Caraibi e nel Continente Americano) aspirano a far divenire il potere del papato una forza egemonica dal punto di vista religioso, spirituale e persino nell’ ambito di ciò che può essere considerato il contesto culturale. Essi si avvalgono di differenti ed elaborate strategie di assimilazione culturale aventi una doppia finalità: se da una parte risulta essere chiara la loro missione evangelizzatrice, dall’altra facilitano nuove relazioni di carattere politico e commerciale. È opportuno segnalare che proprio in Cina ed in Giappone i gesuiti hanno cercato di adeguarsi ai loro costumi locali ed alle loro tradizioni. Alcuni ritratti di quel periodo evidenziano una grande energia vitale, un vero atto iconico secondo Bredekamp, come ad esempio il ritratto del padre Matteo Ricci che viene raffigurato con delle vesti dalle fattezze similari a quelle degli alti funzionari mandarini.
L’atto iconico di Horst Bredekamp e le immagini dei gesuiti in Cina e Giappone tra il Cinquecento e il Settecento
MORANDO, MASSIMILIANO
2022/2023
Abstract
L’autore di riferimento per la presente ricerca è il prestigioso accademico tedesco Horst Bredekamp (1947) che è al momento uno degli storici dell’arte più noti e riconosciuti a livello internazionale. Una delle finalità principali di questa tesi è quella di promuovere lo studio delle immagini in un contesto accademico allargato a differenti branche di sapere. L’immagine secondo l’interpretazione di Bredekamp è il fulcro dell’attenzione ed è un cambio di paradigma per certi versi radicale con il passato dal momento che nella filosofia classica è prevalsa la versione negativa platoniana dell’immagine vista come eidolon, ovvero capace di rappresentare una realtà che può apparire illusoria o ingannevole. Nel primo capitolo vengono selezionati alcuni casi studio della teoria dell’atto iconico che hanno una rilevanza non solamente dal punto di vista storico-artistico ma anche dal punto di vista sociale, culturale e soprattutto storico. Successivamente nel secondo capitolo vengono analizzati alcuni casi studio riguardanti i padri missionari della Compagnia di Gesù dal Cinquecento al Settecento all’interno dei contesti asiatici di Cina e in Giappone. La teoria dell’atto iconico può essere utile in questo caso per una maggiore comprensione di alcune delle loro più emblematiche opere artistiche a tema religioso. Molti di questi missionari, oltre ad essere dotati di uno spiccato principio di adattamento, possiedono una buona formazione accademica non solo nel campo della teologia, ma anche nelle scienze, nella matematica e nella filosofia classica. I chierici secolari della Compagnia di Gesù (come ad esempio nell’area dei Caraibi e nel Continente Americano) aspirano a far divenire il potere del papato una forza egemonica dal punto di vista religioso, spirituale e persino nell’ ambito di ciò che può essere considerato il contesto culturale. Essi si avvalgono di differenti ed elaborate strategie di assimilazione culturale aventi una doppia finalità: se da una parte risulta essere chiara la loro missione evangelizzatrice, dall’altra facilitano nuove relazioni di carattere politico e commerciale. È opportuno segnalare che proprio in Cina ed in Giappone i gesuiti hanno cercato di adeguarsi ai loro costumi locali ed alle loro tradizioni. Alcuni ritratti di quel periodo evidenziano una grande energia vitale, un vero atto iconico secondo Bredekamp, come ad esempio il ritratto del padre Matteo Ricci che viene raffigurato con delle vesti dalle fattezze similari a quelle degli alti funzionari mandarini. File | Dimensione | Formato | |
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