The objective of this thesis is to draw up, through an analysis of the scientific literature, a warm-up protocol aimed at preparing the athlete from a physical point of view, furthermore we want to verify if there may be warm-up methods that are not not only prepare the athlete for performance but also improve it. The first hypothesis with which we proceeded in the research was to do an analysis of the literature to see if there were any articles that compared two or more warm-ups in subsequent alpine skiing performances. However, this first search did not produce the desired results. Since the first search did not lead to results, it was decided to continue with a second research hypothesis, i.e. find a sport comparable to alpine skiing and search the literature for heating for this sport. Through the analysis of the performance model of alpine skiing it was decided to find five factors that characterized it and to look for another sport to which all or a good part of them belonged. The factors chosen were: the most required conditional abilities strength, explosive strength, resistance to speed strength, duration of the average race performance and the energy systems used i.e. anaerobic, alactic and lactic. After an analysis of various sports, it was concluded that the 400m dash in athletics was the sport most closely related to alpine skiing. Having arrived at this conclusion, a search was again made in the literature to find studies that analyzed different types of warm-up on performance in the 400m dash. As in the previous hypothesis, not many studies were found that analyzed heating directly on the performance of the 400m dash. It was therefore decided to turn to a third hypothesis. We proceeded no longer by doing research that tested warm-ups on the performance of a specific sport, as was done for alpine skiing and the 400m dash, but by testing them on the conditional abilities most required in skiing: maximum dynamic strength, explosive strength and short-term resistance. Tests that were found to be valid were: overloaded strength exercises such as squats, various expressions of explosive strength such as drop jumps and sprints, and endurance performance such as repeated sprints or cycle ergometer tests. The research in this case has led to several results; in fact, 22 items were selected that used and varied heating in different ways. A part of the articles aimed at varying the warm-ups based on the intensity and duration, another part at verifying the effects of the Pap on different performances and finally some articles that studied warm-ups which included or did not include a general phase before the specification. At the end of this research it was possible to propose a warm-up which first of all includes a part of technical exercises, not defined thanks to the research but which will then be chosen by the technician, a second part of a specific warm-up aimed at gradually increasing the intensity and a last part before the departure of Post potentation-activation.

L’obiettivo di questa tesi è quello di redigere, attraverso un’analisi della letteratura scientifica, un protocollo di riscaldamento volto a preparare l’atleta da un punto di vista fisico, inoltre si vuole verificare se possano esistere delle modalità di riscaldamento che non si limitino a preparare l’atleta alla prestazione ma anche a migliorarla. La prima ipotesi con la quale si è proceduti nella ricerca è stata quella di fare un’analisi della letteratura per vedere se ci fossero articoli che confrontassero due o più riscaldamenti nelle successive performance di sci alpino. Questa prima ricerca non ha prodotto però i risultati sperati.Visto che la prima ricerca non ha portato a dei risultati si è deciso di proseguire con una seconda ipotesi di ricerca, ovvero trovare uno sport comparabile allo sci alpino e ricercare nella letteratura i riscaldamenti per tale sport. Attraverso l’analisi del modello prestativo dello sci alpino si è deciso di trovare cinque fattori che lo caratterizzassero e cercare un altro sport a cui appartenessero tutti o una buona parte di essi. I fattori scelti sono stati: le capacità condizionali maggiormente richieste forza, forza esplosiva, resistenza alla forza veloce, durata della prestazione di gara media e i sistemi energetici utilizzati ovvero anaerobico alattacido e lattacido. Dopo un’analisi di vari sport si è arrivati a concludere che i 400 metri piani dell’atletica leggera fossero lo sport più correlato allo sci alpino. Arrivati a questa conclusione si è nuovamente fatta una ricerca nella letteratura per trovare degli studi che analizzassero diverse tipologie di riscaldamento sulle prestazioni nei 400 metri piani. Come nella precedente ipotesi non sono stati riscontrati molti studi che analizzassero dei riscaldamenti direttamente sulle performance dei 400 metri piani. Si è quindi deciso di virare su una terza ipotesi. Si è proceduto non facendo più ricerche che sperimentassero riscaldamenti sulle prestazioni di uno sport specifico, come è stato fatto per lo sci alpino e i 400 metri piani, ma che li testassero su le capacità condizionali maggiormente richieste nello sci: forza massima dinamica, forza esplosiva e resistenza di breve durata. I test che sono stati ritenuti validi sono stati: esercizi di forza con sovraccarico come lo squat, varie espressioni di forza esplosiva come il drop jump e gli sprint e prestazioni di resistenza come sprint ripetuti o test su cicloergometro. La ricerca in questo caso ha portato a diversi risultati; infatti, sono stati selezionati 22 articoli che utilizzavano e variavano i riscaldamenti in maniera differente. Una parte degli articoli mirava a variare i riscaldamenti in base all’intensità e alla durata, un’altra parte a verificare gli effetti del Pap su diverse prestazioni e infine alcuni articoli che studiavano riscaldamenti che prevedevano o non prevedevano una fase generale prima della specifica. Al termine di questa ricerca è stato possibile proporre un riscaldamento che prevede in primis una parte di esercitazioni tecniche, non definite grazie alla ricerca ma che verranno poi scelte dal tecnico, una seconda parte di riscaldamento specifico volto ad aumentare gradualmente l’intensità e un’ultima parte prima della partenza di Post potentation-activation.

Il riscaldamento nello sci alpino

GIANNONE, SAMUELE
2022/2023

Abstract

L’obiettivo di questa tesi è quello di redigere, attraverso un’analisi della letteratura scientifica, un protocollo di riscaldamento volto a preparare l’atleta da un punto di vista fisico, inoltre si vuole verificare se possano esistere delle modalità di riscaldamento che non si limitino a preparare l’atleta alla prestazione ma anche a migliorarla. La prima ipotesi con la quale si è proceduti nella ricerca è stata quella di fare un’analisi della letteratura per vedere se ci fossero articoli che confrontassero due o più riscaldamenti nelle successive performance di sci alpino. Questa prima ricerca non ha prodotto però i risultati sperati.Visto che la prima ricerca non ha portato a dei risultati si è deciso di proseguire con una seconda ipotesi di ricerca, ovvero trovare uno sport comparabile allo sci alpino e ricercare nella letteratura i riscaldamenti per tale sport. Attraverso l’analisi del modello prestativo dello sci alpino si è deciso di trovare cinque fattori che lo caratterizzassero e cercare un altro sport a cui appartenessero tutti o una buona parte di essi. I fattori scelti sono stati: le capacità condizionali maggiormente richieste forza, forza esplosiva, resistenza alla forza veloce, durata della prestazione di gara media e i sistemi energetici utilizzati ovvero anaerobico alattacido e lattacido. Dopo un’analisi di vari sport si è arrivati a concludere che i 400 metri piani dell’atletica leggera fossero lo sport più correlato allo sci alpino. Arrivati a questa conclusione si è nuovamente fatta una ricerca nella letteratura per trovare degli studi che analizzassero diverse tipologie di riscaldamento sulle prestazioni nei 400 metri piani. Come nella precedente ipotesi non sono stati riscontrati molti studi che analizzassero dei riscaldamenti direttamente sulle performance dei 400 metri piani. Si è quindi deciso di virare su una terza ipotesi. Si è proceduto non facendo più ricerche che sperimentassero riscaldamenti sulle prestazioni di uno sport specifico, come è stato fatto per lo sci alpino e i 400 metri piani, ma che li testassero su le capacità condizionali maggiormente richieste nello sci: forza massima dinamica, forza esplosiva e resistenza di breve durata. I test che sono stati ritenuti validi sono stati: esercizi di forza con sovraccarico come lo squat, varie espressioni di forza esplosiva come il drop jump e gli sprint e prestazioni di resistenza come sprint ripetuti o test su cicloergometro. La ricerca in questo caso ha portato a diversi risultati; infatti, sono stati selezionati 22 articoli che utilizzavano e variavano i riscaldamenti in maniera differente. Una parte degli articoli mirava a variare i riscaldamenti in base all’intensità e alla durata, un’altra parte a verificare gli effetti del Pap su diverse prestazioni e infine alcuni articoli che studiavano riscaldamenti che prevedevano o non prevedevano una fase generale prima della specifica. Al termine di questa ricerca è stato possibile proporre un riscaldamento che prevede in primis una parte di esercitazioni tecniche, non definite grazie alla ricerca ma che verranno poi scelte dal tecnico, una seconda parte di riscaldamento specifico volto ad aumentare gradualmente l’intensità e un’ultima parte prima della partenza di Post potentation-activation.
ITA
The objective of this thesis is to draw up, through an analysis of the scientific literature, a warm-up protocol aimed at preparing the athlete from a physical point of view, furthermore we want to verify if there may be warm-up methods that are not not only prepare the athlete for performance but also improve it. The first hypothesis with which we proceeded in the research was to do an analysis of the literature to see if there were any articles that compared two or more warm-ups in subsequent alpine skiing performances. However, this first search did not produce the desired results. Since the first search did not lead to results, it was decided to continue with a second research hypothesis, i.e. find a sport comparable to alpine skiing and search the literature for heating for this sport. Through the analysis of the performance model of alpine skiing it was decided to find five factors that characterized it and to look for another sport to which all or a good part of them belonged. The factors chosen were: the most required conditional abilities strength, explosive strength, resistance to speed strength, duration of the average race performance and the energy systems used i.e. anaerobic, alactic and lactic. After an analysis of various sports, it was concluded that the 400m dash in athletics was the sport most closely related to alpine skiing. Having arrived at this conclusion, a search was again made in the literature to find studies that analyzed different types of warm-up on performance in the 400m dash. As in the previous hypothesis, not many studies were found that analyzed heating directly on the performance of the 400m dash. It was therefore decided to turn to a third hypothesis. We proceeded no longer by doing research that tested warm-ups on the performance of a specific sport, as was done for alpine skiing and the 400m dash, but by testing them on the conditional abilities most required in skiing: maximum dynamic strength, explosive strength and short-term resistance. Tests that were found to be valid were: overloaded strength exercises such as squats, various expressions of explosive strength such as drop jumps and sprints, and endurance performance such as repeated sprints or cycle ergometer tests. The research in this case has led to several results; in fact, 22 items were selected that used and varied heating in different ways. A part of the articles aimed at varying the warm-ups based on the intensity and duration, another part at verifying the effects of the Pap on different performances and finally some articles that studied warm-ups which included or did not include a general phase before the specification. At the end of this research it was possible to propose a warm-up which first of all includes a part of technical exercises, not defined thanks to the research but which will then be chosen by the technician, a second part of a specific warm-up aimed at gradually increasing the intensity and a last part before the departure of Post potentation-activation.
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