Il nuovo Green Deal mira ad avviare l'Unione Europea sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero, entro il 2050. In particolare, attraverso la strategia Farm to Fork si vuole ridurre l'impronta ambientale e climatica del sistema alimentare europeo, rafforzare la sua resilienza e garantire la sicurezza alimentare di fronte ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Fra le iniziative proposte, necessarie al raggiungimento di questi obiettivi, il comparto agricolo assume un ruolo di fondamentale importanza e a tal proposito si inserisce l’interesse per la coltivazione delle colture di copertura (cover crops, CC). Queste sono colture non produttive, coltivate tra la raccolta di una coltura da reddito e la semina della successiva, che possono svolgere diverse funzioni fondamentali durante la loro coltivazione fra cui: il controllo dell'erosione, la prevenzione della lisciviazione dei nutrienti, la fissazione dell'azoto, il miglioramento della fertilità fisica e biologica del suolo attraverso l’apporto di sostanza organica, la riduzione della pressione delle infestanti e il miglioramento dell’utilizzo dell’acqua. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare gli effetti di diverse specie vegetali inserite nel periodo intercolturale in una omosuccessione di frumento tenero, sulla gestione agronomica, con particolare attenzione alla fertilizzazione azotata, alla gestione delle infestanti e la produttività e la qualità di un frumento di forza. L’attività sperimentale si è svolta a Villafranca Piemonte (TO), presso la Fondazione Podere Pignatelli, nelle annate agrarie 2020, 2021 e 2022. In rotazione al frumento sono state inserite diverse CC, Sorgo sudanense, Guizotia abyssinica e Vigna unguiculata sia in purezza che attraverso la costituzione di miscugli. Le tesi seminate con CC sono state messe a confronto con due tesi testimone: una in cui il suolo è stato mantenuto nudo e senza infestanti con l’applicazione di glifosate e l’altra in cui è stata fatta sviluppare la flora infestante tipica della zona. Nel frumento in successione inoltre sono state considerate tre tesi di concimazione azotata secondo uno schema fattoriale: non concimato (N0), concimazione ridotta con 90 kg/ha di azoto (N90) e raggiungimento del fabbisogno con 150 kg/ha di azoto (N150). Lo scopo di questa suddivisione è stato quello di analizzare l’effetto delle CC sul rilascio di nutrienti per la coltura successiva, al fine di verificare se l’impiegodi CC potesse consentire una riduzione dell’apporto di concimi di sintesi. Durante il periodo di crescita delle CC e del frumento sono stati misurati gli indici di vigore vegetativo (NDVI e NDRE). Alla terminazione delle CC mediante trinciatura, è stata misurata la biomassa aera e analizzata per ottenere il contenuto in N, P, K e di C organico. Sono inoltre state verificate le specie infestanti presenti, valutando il rapporto tra le specie seminate e l’eventuale livello di infestazione di flora spontanea. Su frumento in successione alle diverse CC sono stati misurati produzione di granella e indici qualitativi quali peso ettolitrico, peso dei mille semi, contenuto di proteine, glutine e ceneri. Inoltre, è stata determinata la produzione di paglia e il relativo contenuto di N, P e K. Infine si è proceduto con il calcolo di alcuni indici di efficienza d’uso dell’azoto (Nitrogen Use Efficiency NUE, Agronomic Recovery Efficiency ARE e Nitrog
Inserimento delle colture di copertura nei sistemi cerealicoli: effetto sulla gestione agronomica, la produttività e la qualità del frumento
MARUCCIA, STEFANO
2022/2023
Abstract
Il nuovo Green Deal mira ad avviare l'Unione Europea sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero, entro il 2050. In particolare, attraverso la strategia Farm to Fork si vuole ridurre l'impronta ambientale e climatica del sistema alimentare europeo, rafforzare la sua resilienza e garantire la sicurezza alimentare di fronte ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Fra le iniziative proposte, necessarie al raggiungimento di questi obiettivi, il comparto agricolo assume un ruolo di fondamentale importanza e a tal proposito si inserisce l’interesse per la coltivazione delle colture di copertura (cover crops, CC). Queste sono colture non produttive, coltivate tra la raccolta di una coltura da reddito e la semina della successiva, che possono svolgere diverse funzioni fondamentali durante la loro coltivazione fra cui: il controllo dell'erosione, la prevenzione della lisciviazione dei nutrienti, la fissazione dell'azoto, il miglioramento della fertilità fisica e biologica del suolo attraverso l’apporto di sostanza organica, la riduzione della pressione delle infestanti e il miglioramento dell’utilizzo dell’acqua. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare gli effetti di diverse specie vegetali inserite nel periodo intercolturale in una omosuccessione di frumento tenero, sulla gestione agronomica, con particolare attenzione alla fertilizzazione azotata, alla gestione delle infestanti e la produttività e la qualità di un frumento di forza. L’attività sperimentale si è svolta a Villafranca Piemonte (TO), presso la Fondazione Podere Pignatelli, nelle annate agrarie 2020, 2021 e 2022. In rotazione al frumento sono state inserite diverse CC, Sorgo sudanense, Guizotia abyssinica e Vigna unguiculata sia in purezza che attraverso la costituzione di miscugli. Le tesi seminate con CC sono state messe a confronto con due tesi testimone: una in cui il suolo è stato mantenuto nudo e senza infestanti con l’applicazione di glifosate e l’altra in cui è stata fatta sviluppare la flora infestante tipica della zona. Nel frumento in successione inoltre sono state considerate tre tesi di concimazione azotata secondo uno schema fattoriale: non concimato (N0), concimazione ridotta con 90 kg/ha di azoto (N90) e raggiungimento del fabbisogno con 150 kg/ha di azoto (N150). Lo scopo di questa suddivisione è stato quello di analizzare l’effetto delle CC sul rilascio di nutrienti per la coltura successiva, al fine di verificare se l’impiegodi CC potesse consentire una riduzione dell’apporto di concimi di sintesi. Durante il periodo di crescita delle CC e del frumento sono stati misurati gli indici di vigore vegetativo (NDVI e NDRE). Alla terminazione delle CC mediante trinciatura, è stata misurata la biomassa aera e analizzata per ottenere il contenuto in N, P, K e di C organico. Sono inoltre state verificate le specie infestanti presenti, valutando il rapporto tra le specie seminate e l’eventuale livello di infestazione di flora spontanea. Su frumento in successione alle diverse CC sono stati misurati produzione di granella e indici qualitativi quali peso ettolitrico, peso dei mille semi, contenuto di proteine, glutine e ceneri. Inoltre, è stata determinata la produzione di paglia e il relativo contenuto di N, P e K. Infine si è proceduto con il calcolo di alcuni indici di efficienza d’uso dell’azoto (Nitrogen Use Efficiency NUE, Agronomic Recovery Efficiency ARE e NitrogFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/146050