Questo lavoro si propone di indagare e analizzare il fenomeno della simulazione della malattia mentale, che tendenzialmente si verifica nei contesti di cause penali e civili e che spingerebbe il soggetto a dichiarare o esagerare sintomi e patologie di cui in realtà non soffre, al fine di ottenere benefici di natura pratico/economica. La simulazione di malattia si basa sull'avverbio “coscientemente”: il soggetto è estremamente consapevole delle azioni che produce volontariamente, manifestando una sintomatologia che in realtà o non esiste o è presente soltanto in misura lieve; si parla, infatti, di fabbricazione o esagerazione dei sintomi. Perché si comporterebbe in questo modo? Il suo obiettivo principale è quello di perseguire uno scopo specifico, ovvero raggiungere determinati benefici esterni. Il soggetto, quindi, architetta (spesso con l'aiuto di un avvocato) una vera e propria messinscena, poiché è consapevole del fatto che, mediante la simulazione, potrebbe trarre vantaggi sul piano giuridico-economico. Così, la presenza di un secondo fine, di un vantaggio o di un incentivo esterno, potrebbero essere il perno sui cui basarsi quando si cerca di capire se un soggetto stia simulando o meno. La depressione è tra i disturbi più comuni all'interno di valutazioni forensi civili, dove il soggetto si ritroverebbe a simulare dei sintomi depressivi per poter ottenere un risarcimento per infortunio, per esempio all'interno del contesto lavorativo. Questo lavoro di ricerca è stato condotto per verificare la presenza di possibili moderatori che potrebbero incidere sulla simulazione di una sintomatologia psicopatologica. Nel concreto, è stato chiesto ai soggetti di rispondere alle domande di due test. Il primo è il test clinico, il CESD-7, il cui compito è quello di identificare la sintomatologia depressiva, ovvero mira a diagnosticare quali tra i soggetti ha un disturbo depressivo maggiore; il secondo è il test di rilevazione di simulazione, l'IOP-29. Non è un test diagnostico ma il suo utilizzo permette ai professionisti di poter individuare possibili simulatori. L'ultimo paragrafo del seguente lavoro è stato dedicato alla revisione bibliografica sulla presenza del disturbo depressivo in Spagna. È sembrato adeguato introdurre una panoramica generale sul sistema di salute spagnolo, sulla prevalenza e comorbidità dei disturbi depressivi e le problematiche che ne derivano a livello di richiesta di utilizzo dei servizi sanitari. Questa revisione offre al lettore la possibilità di avere un bagaglio informativo sul fenomeno del disturbo depressivo nel contesto spagnolo, necessario per poter proseguire infine con l'analisi dei risultati ottenuti mediante la ricerca svolta sulla simulazione di questo disturbo mentale. Lo studio condotto in Spagna ha potuto fornire delle considerazioni finali circa la simulazione del disturbo depressivo maggiore in ambito civile, oltre a confermare la precisione e la validità dell'utilizzo dell'IOP-29 nel rilevare soggetti potenzialmente simulatori.

Possibili moderatori nella simulazione dei disturbi mentali: una ricerca con campione spagnolo

BENANTI, MARTA
2018/2019

Abstract

Questo lavoro si propone di indagare e analizzare il fenomeno della simulazione della malattia mentale, che tendenzialmente si verifica nei contesti di cause penali e civili e che spingerebbe il soggetto a dichiarare o esagerare sintomi e patologie di cui in realtà non soffre, al fine di ottenere benefici di natura pratico/economica. La simulazione di malattia si basa sull'avverbio “coscientemente”: il soggetto è estremamente consapevole delle azioni che produce volontariamente, manifestando una sintomatologia che in realtà o non esiste o è presente soltanto in misura lieve; si parla, infatti, di fabbricazione o esagerazione dei sintomi. Perché si comporterebbe in questo modo? Il suo obiettivo principale è quello di perseguire uno scopo specifico, ovvero raggiungere determinati benefici esterni. Il soggetto, quindi, architetta (spesso con l'aiuto di un avvocato) una vera e propria messinscena, poiché è consapevole del fatto che, mediante la simulazione, potrebbe trarre vantaggi sul piano giuridico-economico. Così, la presenza di un secondo fine, di un vantaggio o di un incentivo esterno, potrebbero essere il perno sui cui basarsi quando si cerca di capire se un soggetto stia simulando o meno. La depressione è tra i disturbi più comuni all'interno di valutazioni forensi civili, dove il soggetto si ritroverebbe a simulare dei sintomi depressivi per poter ottenere un risarcimento per infortunio, per esempio all'interno del contesto lavorativo. Questo lavoro di ricerca è stato condotto per verificare la presenza di possibili moderatori che potrebbero incidere sulla simulazione di una sintomatologia psicopatologica. Nel concreto, è stato chiesto ai soggetti di rispondere alle domande di due test. Il primo è il test clinico, il CESD-7, il cui compito è quello di identificare la sintomatologia depressiva, ovvero mira a diagnosticare quali tra i soggetti ha un disturbo depressivo maggiore; il secondo è il test di rilevazione di simulazione, l'IOP-29. Non è un test diagnostico ma il suo utilizzo permette ai professionisti di poter individuare possibili simulatori. L'ultimo paragrafo del seguente lavoro è stato dedicato alla revisione bibliografica sulla presenza del disturbo depressivo in Spagna. È sembrato adeguato introdurre una panoramica generale sul sistema di salute spagnolo, sulla prevalenza e comorbidità dei disturbi depressivi e le problematiche che ne derivano a livello di richiesta di utilizzo dei servizi sanitari. Questa revisione offre al lettore la possibilità di avere un bagaglio informativo sul fenomeno del disturbo depressivo nel contesto spagnolo, necessario per poter proseguire infine con l'analisi dei risultati ottenuti mediante la ricerca svolta sulla simulazione di questo disturbo mentale. Lo studio condotto in Spagna ha potuto fornire delle considerazioni finali circa la simulazione del disturbo depressivo maggiore in ambito civile, oltre a confermare la precisione e la validità dell'utilizzo dell'IOP-29 nel rilevare soggetti potenzialmente simulatori.
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