Poco più di quattro decenni fa, sullo sfondo della guerra fredda, 134 Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 67 agenzie internazionali e diverse organizzazioni non governative, riuniti nella conferenza tenutasi ad Alma-Ata, raggiunsero un accordo epocale: adottare la primary health care come prospettiva di riferimento per raggiungere “la salute per tutti” nell'anno 2000. Nei Paesi in via di sviluppo questo significò impegnarsi a garantire le cure sanitarie a parti sempre maggiori di popolazione, mentre nelle realtà economiche più avanzate le cure primarie ebbero la funzione di integrare e armonizzare i diversi livelli di cura migliorando l'accessibilità, la continuità assistenziale e l'equità sociale di tutti i cittadini rispetto alle cure sanitarie. In fede a tali obbiettivi, tra gli oggetti di interesse dei dibattiti sulle migliorie apportabili al Sistema di Cure Primarie, negli ultimi 30 anni ha trovato posto anche la crescente richiesta di cura e intervento nell'ambito della salute mentale. La constatazione dei costi in termini non solo economici e sociali, ma anche di disabilità, sulle singole persone, dei disturbi mentali, ha dato avvio a una valutazione dell'utilità dell'inclusione del servizio di salute mentale nel sistema delle cure primarie. La prevalenza di tali tipologie di disturbi è infatti sottolineata da alcuni studi europei e internazionali effettuati negli ultimi anni, dal 1990 al 2010, i quali hanno palesato un aumento dell'incidenza e prevalenza di alcune tipologie di disturbo mentale con annesse conseguenze, pari al 38%. Questo ha implicato una doverosa attenzione al tema, che andava approfondito, per capire le esigenze, testare metodi e modelli, ed eventualmente aggiornare un sistema che necessitava di far fronte alle richieste in maniera efficace ed efficiente. Nel primo capitolo di questo lavoro passerò in rassegna alcuni degli studi a mio parere più significativi condotti sul tema nel panorama europeo e internazionale, dedicando maggior attenzione alla situazione italiana. Nel secondo capitolo, cuore del lavoro, entrerò nello specifico degli studi, approfondimenti e provvedimenti realizzati in Spagna, essendo tra i primi e più intraprendenti paesi europei che hanno creduto nell'inclusione del servizio di salute mentale nel sistema delle cure primarie e lo hanno testato. Per terminare andrò alla ricerca di analogie e differenze, per un confronto tra la realtà della psicologia nelle cure primarie del nostro paese e quella della Spagna per esporre infine, le conclusioni frutto di questo lavoro. ​

ANALISI E CONFRONTO DI RECENTI MODELLI DI INTERVENTO DI PSICOLOGIA NELLE CURE PRIMARIE​

ATZENI, MARIA LAURA
2018/2019

Abstract

Poco più di quattro decenni fa, sullo sfondo della guerra fredda, 134 Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 67 agenzie internazionali e diverse organizzazioni non governative, riuniti nella conferenza tenutasi ad Alma-Ata, raggiunsero un accordo epocale: adottare la primary health care come prospettiva di riferimento per raggiungere “la salute per tutti” nell'anno 2000. Nei Paesi in via di sviluppo questo significò impegnarsi a garantire le cure sanitarie a parti sempre maggiori di popolazione, mentre nelle realtà economiche più avanzate le cure primarie ebbero la funzione di integrare e armonizzare i diversi livelli di cura migliorando l'accessibilità, la continuità assistenziale e l'equità sociale di tutti i cittadini rispetto alle cure sanitarie. In fede a tali obbiettivi, tra gli oggetti di interesse dei dibattiti sulle migliorie apportabili al Sistema di Cure Primarie, negli ultimi 30 anni ha trovato posto anche la crescente richiesta di cura e intervento nell'ambito della salute mentale. La constatazione dei costi in termini non solo economici e sociali, ma anche di disabilità, sulle singole persone, dei disturbi mentali, ha dato avvio a una valutazione dell'utilità dell'inclusione del servizio di salute mentale nel sistema delle cure primarie. La prevalenza di tali tipologie di disturbi è infatti sottolineata da alcuni studi europei e internazionali effettuati negli ultimi anni, dal 1990 al 2010, i quali hanno palesato un aumento dell'incidenza e prevalenza di alcune tipologie di disturbo mentale con annesse conseguenze, pari al 38%. Questo ha implicato una doverosa attenzione al tema, che andava approfondito, per capire le esigenze, testare metodi e modelli, ed eventualmente aggiornare un sistema che necessitava di far fronte alle richieste in maniera efficace ed efficiente. Nel primo capitolo di questo lavoro passerò in rassegna alcuni degli studi a mio parere più significativi condotti sul tema nel panorama europeo e internazionale, dedicando maggior attenzione alla situazione italiana. Nel secondo capitolo, cuore del lavoro, entrerò nello specifico degli studi, approfondimenti e provvedimenti realizzati in Spagna, essendo tra i primi e più intraprendenti paesi europei che hanno creduto nell'inclusione del servizio di salute mentale nel sistema delle cure primarie e lo hanno testato. Per terminare andrò alla ricerca di analogie e differenze, per un confronto tra la realtà della psicologia nelle cure primarie del nostro paese e quella della Spagna per esporre infine, le conclusioni frutto di questo lavoro. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/145907