Nel 2010 l’UNESCO ha dichiarato il Flamenco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, determinando un cambio di prospettiva rispetto a quest’arte. Frutto del sincretismo di differenti culture, il Flamenco ha suscitato in questi ultimi anni un interesse sempre crescente tra studiosi e istituzioni, che si stanno impegnando per proteggere quest’arte “popolare” e per renderla ufficiale, anche grazie all’appoggio di Enti quali l’Agencia Andaluza para el desarrollo del Flamenco. Quest’ultimo ha visto molti cambiamenti importanti nel corso della sua storia: si è sviluppato in Andalusia, ma ha conosciuto un'espansione geografica notevole, coinvolgendo Paesi molto lontani dalla Spagna; dalle cuevas, le grotte che ospitavano i gitani, il flamenco è riuscito a entrare nei teatri, coinvolgendo classi sociali molto diverse da quelle povere cui i primi bailaores appartenevano. Questo lavoro si soffermerà sul ruolo dei gitani nella diffusione di quest'arte in Spagna e nel mondo, e come questa abbia contribuito alla loro integrazione in Andalusia. Il primo capitolo sarà dedicato proprio al popolo rom originario dell’India e al suo esodo verso l’Occidente, passando dal Medio Oriente per arrivare in Europa Orientale e infine in Spagna. Nel secondo capitolo ci si soffermerà invece sull’ibridazione della tradizione gitana con quella spagnola, in particolare andalusa, che ha dato vita al cante e al baile flamenco. I temi del cante, infatti, sono strettamente legati alla vita spagnola, al mare e alle miniere, ma anche al dolore dei migranti, che hanno dovuto abbandonare tutto e che ora si trovano in un Paese che li discrimina. Si passerà poi a una breve analisi dell’istituzionalizzazione del flamenco, e delle conseguenze che questa ha avuto sul successivo sviluppo di un’arte tradizionale. Infine si cercherà di affrontare il tema recente dell’integrazione dei gitani in Spagna, che passa attraverso politiche di sostegno e Enti specializzati.
Il Flamenco: dalle origini in India all’integrazione gitana in Andalusia.
SALARIS, LAVINIA
2023/2024
Abstract
Nel 2010 l’UNESCO ha dichiarato il Flamenco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, determinando un cambio di prospettiva rispetto a quest’arte. Frutto del sincretismo di differenti culture, il Flamenco ha suscitato in questi ultimi anni un interesse sempre crescente tra studiosi e istituzioni, che si stanno impegnando per proteggere quest’arte “popolare” e per renderla ufficiale, anche grazie all’appoggio di Enti quali l’Agencia Andaluza para el desarrollo del Flamenco. Quest’ultimo ha visto molti cambiamenti importanti nel corso della sua storia: si è sviluppato in Andalusia, ma ha conosciuto un'espansione geografica notevole, coinvolgendo Paesi molto lontani dalla Spagna; dalle cuevas, le grotte che ospitavano i gitani, il flamenco è riuscito a entrare nei teatri, coinvolgendo classi sociali molto diverse da quelle povere cui i primi bailaores appartenevano. Questo lavoro si soffermerà sul ruolo dei gitani nella diffusione di quest'arte in Spagna e nel mondo, e come questa abbia contribuito alla loro integrazione in Andalusia. Il primo capitolo sarà dedicato proprio al popolo rom originario dell’India e al suo esodo verso l’Occidente, passando dal Medio Oriente per arrivare in Europa Orientale e infine in Spagna. Nel secondo capitolo ci si soffermerà invece sull’ibridazione della tradizione gitana con quella spagnola, in particolare andalusa, che ha dato vita al cante e al baile flamenco. I temi del cante, infatti, sono strettamente legati alla vita spagnola, al mare e alle miniere, ma anche al dolore dei migranti, che hanno dovuto abbandonare tutto e che ora si trovano in un Paese che li discrimina. Si passerà poi a una breve analisi dell’istituzionalizzazione del flamenco, e delle conseguenze che questa ha avuto sul successivo sviluppo di un’arte tradizionale. Infine si cercherà di affrontare il tema recente dell’integrazione dei gitani in Spagna, che passa attraverso politiche di sostegno e Enti specializzati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145797