Il progetto di tesi esplora l'implicazione del cibo ultra-processato (UPF) come fattore di rischio per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA). Questi alimenti, definiti dalla classificazione NOVA, sono formulazioni industriali ricche di additivi, grassi trans, zuccheri aggiunti e sale, caratterizzati da bassa densità di nutrienti e da un elevato contenuto energetico. L'accessibilità, il costo ridotto e l'intensificazione delle qualità sensoriali rendono gli UPF particolarmente attraenti, soprattutto tra gli adolescenti, contribuendo a un significativo aumento del loro consumo a livello globale, con conseguenti effetti negativi sulla salute pubblica. L'analisi prende in considerazione come gli UPF, attraverso le loro proprietà organolettiche, possano indurre alterazioni nel comportamento alimentare, influenzando negativamente la percezione del cibo e contribuendo a instaurare o aggravare i DNA. L’esposizione agli UPF può influenzare negativamente la neurotrasmissione di serotonina e dopamina, nonché compromettere l'integrità cerebrale e la funzione di regioni cerebrali cruciali per il controllo dell'appetito e delle abitudini alimentari. Per il progetto di tesi è stato adottato un modello di studio basato su Werneck et al. 2021, con la somministrazione di un questionario online agli studenti di un liceo a Chieri, Torino, coinvolgendo 50 classi per un totale di 801 studenti. Il questionario includeva sezioni su dati demografici, comportamentali, e questionari validati come il NOVA food frequency questionnaire, l'International Physical Activity Questionnaire for Adolescents, l'Eating Attitude Test, e il Binge Eating Scale. I risultati indicano che ci sono differenze notevoli tra i sessi riguardo ai comportamenti alimentari, con un'incidenza maggiore di rischio tra le ragazze. Le correlazioni tra il consumo di cibo ultra-processato e i punteggi ottenuti nei questionari BES e EAT, rivelano una correlazione molto bassa, il che suggerisce l'assenza di una relazione diretta e significativa. Tuttavia, attraverso ulteriori analisi è stato possibile individuare determinate categorie di alimenti come predittori significativi per i DNA. Inoltre l’analisi ha rivelato come l'impatto di variabili demografiche e comportamentali giochino un ruolo cruciale. Ampliare la ricerca a campioni più diversificati consentirebbe di valutare in modo più accurato e significativo l'influenza delle variabili socio-economiche e culturali sulle scelte alimentari degli adolescenti, contribuendo a delineare strategie preventive e interventi mirati più efficaci per contrastare i DNA in questa fascia d’età.
Il cibo ultra-processato come fattore di rischio per i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione
FARIELLO, DENISE
2022/2023
Abstract
Il progetto di tesi esplora l'implicazione del cibo ultra-processato (UPF) come fattore di rischio per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA). Questi alimenti, definiti dalla classificazione NOVA, sono formulazioni industriali ricche di additivi, grassi trans, zuccheri aggiunti e sale, caratterizzati da bassa densità di nutrienti e da un elevato contenuto energetico. L'accessibilità, il costo ridotto e l'intensificazione delle qualità sensoriali rendono gli UPF particolarmente attraenti, soprattutto tra gli adolescenti, contribuendo a un significativo aumento del loro consumo a livello globale, con conseguenti effetti negativi sulla salute pubblica. L'analisi prende in considerazione come gli UPF, attraverso le loro proprietà organolettiche, possano indurre alterazioni nel comportamento alimentare, influenzando negativamente la percezione del cibo e contribuendo a instaurare o aggravare i DNA. L’esposizione agli UPF può influenzare negativamente la neurotrasmissione di serotonina e dopamina, nonché compromettere l'integrità cerebrale e la funzione di regioni cerebrali cruciali per il controllo dell'appetito e delle abitudini alimentari. Per il progetto di tesi è stato adottato un modello di studio basato su Werneck et al. 2021, con la somministrazione di un questionario online agli studenti di un liceo a Chieri, Torino, coinvolgendo 50 classi per un totale di 801 studenti. Il questionario includeva sezioni su dati demografici, comportamentali, e questionari validati come il NOVA food frequency questionnaire, l'International Physical Activity Questionnaire for Adolescents, l'Eating Attitude Test, e il Binge Eating Scale. I risultati indicano che ci sono differenze notevoli tra i sessi riguardo ai comportamenti alimentari, con un'incidenza maggiore di rischio tra le ragazze. Le correlazioni tra il consumo di cibo ultra-processato e i punteggi ottenuti nei questionari BES e EAT, rivelano una correlazione molto bassa, il che suggerisce l'assenza di una relazione diretta e significativa. Tuttavia, attraverso ulteriori analisi è stato possibile individuare determinate categorie di alimenti come predittori significativi per i DNA. Inoltre l’analisi ha rivelato come l'impatto di variabili demografiche e comportamentali giochino un ruolo cruciale. Ampliare la ricerca a campioni più diversificati consentirebbe di valutare in modo più accurato e significativo l'influenza delle variabili socio-economiche e culturali sulle scelte alimentari degli adolescenti, contribuendo a delineare strategie preventive e interventi mirati più efficaci per contrastare i DNA in questa fascia d’età.File | Dimensione | Formato | |
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