L’oggetto della tesi è costituito dai “Persichini”, rocce carbonatiche ampiamente utilizzate a scopo ornamentale in Piemonte a partire dal XVII secolo. Queste rocce si trovano nel Dominio Brianzonese Ligure e sono principalmente rappresentate da brecce a clasti di dolomia immersi in una matrice rossa interamente dolomitizzata. Sono riferibili al cosiddetto “Siderolitico”, un’unità presente in modo discontinuo al tetto delle Dolomie di S. Pietro dei Monti (Triassico Medio), costituita da depositi di origine carsica generatisi durante l’esposizione subaerea del Brianzonese avvenuta tra il Triassico Superiore e il Giurassico Medio in seguito alla fase di rifting che ha preceduto l’apertura della Tetide alpina. Sono stati studiati due fronti di cava, uno in prossimità della frazione di Trappa (Garessio) nell’Alta Valle Tanaro, e uno in prossimità del torrente Casotto in Val Casotto. Il lavoro sul terreno e l’analisi petrografica in luce trasmessa e in catodoluminescenza, con il supporto della microsonda SEM-EDS, hanno permesso di riconoscere che le rocce incassanti sono in gran parte rappresentate da rocce carbonatiche interpretabili come prodotti di un’attività di comunità microbiche in suoli o in specchi d’acqua in presenza di attività idrotermale. Esse sono state interessate da una prima fase di dolomitizzazione idrotermale e da fenomeni di venatura e brecciatura per idrofratturazione. Successivamente, un chiaro fenomeno di dissoluzione ha generato cavità da decimetriche a plurimetriche poi riempite da brecce a clasti di rocce incassanti e matrice rossa in seguito a processi di trasporto gravitativo in massa. Infine, un nuovo evento di dolomitizzazione idrotermale ha determinato la cementazione a dolomite di tutte le porzioni ancora permeabili delle rocce attraversate. I due settori studiati sono stati coinvolti in modo differente dalla tettonica alpina, e solo in Valcasotto si sono realizzate condizioni francamente metamorfiche, documentate dalla presenza di miche e pirosseni sodici (fengite ed aegirina).

Studio petrografico dei Persichini di Garessio e Val Casotto (CN) (Dominio Brianzonese Ligure)

DAVID, MICHELA
2022/2023

Abstract

L’oggetto della tesi è costituito dai “Persichini”, rocce carbonatiche ampiamente utilizzate a scopo ornamentale in Piemonte a partire dal XVII secolo. Queste rocce si trovano nel Dominio Brianzonese Ligure e sono principalmente rappresentate da brecce a clasti di dolomia immersi in una matrice rossa interamente dolomitizzata. Sono riferibili al cosiddetto “Siderolitico”, un’unità presente in modo discontinuo al tetto delle Dolomie di S. Pietro dei Monti (Triassico Medio), costituita da depositi di origine carsica generatisi durante l’esposizione subaerea del Brianzonese avvenuta tra il Triassico Superiore e il Giurassico Medio in seguito alla fase di rifting che ha preceduto l’apertura della Tetide alpina. Sono stati studiati due fronti di cava, uno in prossimità della frazione di Trappa (Garessio) nell’Alta Valle Tanaro, e uno in prossimità del torrente Casotto in Val Casotto. Il lavoro sul terreno e l’analisi petrografica in luce trasmessa e in catodoluminescenza, con il supporto della microsonda SEM-EDS, hanno permesso di riconoscere che le rocce incassanti sono in gran parte rappresentate da rocce carbonatiche interpretabili come prodotti di un’attività di comunità microbiche in suoli o in specchi d’acqua in presenza di attività idrotermale. Esse sono state interessate da una prima fase di dolomitizzazione idrotermale e da fenomeni di venatura e brecciatura per idrofratturazione. Successivamente, un chiaro fenomeno di dissoluzione ha generato cavità da decimetriche a plurimetriche poi riempite da brecce a clasti di rocce incassanti e matrice rossa in seguito a processi di trasporto gravitativo in massa. Infine, un nuovo evento di dolomitizzazione idrotermale ha determinato la cementazione a dolomite di tutte le porzioni ancora permeabili delle rocce attraversate. I due settori studiati sono stati coinvolti in modo differente dalla tettonica alpina, e solo in Valcasotto si sono realizzate condizioni francamente metamorfiche, documentate dalla presenza di miche e pirosseni sodici (fengite ed aegirina).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/145746