La giustizia militare è retta da un corpus normativo composto da varie leggi e tre codici aventi funzione di stabilire la giurisdizione, la procedura, i reati e le pene commessi da coloro i quali sono parte delle Forze Armate: essa è costituita da organi e da persone, in parte provenienti dal ruolo dei magistrati ed in parte dal ruolo militare o civile della difesa. Non è assimilabile al diritto penale comune ma ne è nominalmente distinta e autonoma: i due codici penali militari, dedicati, rispettivamente, ciascuno alla sostanza ed alla procedura, l’uno di pace e l’altro di guerra, hanno velleità di autonomia scientifica, come dimostra la parte definitoria contenuta nel primo libro del c.p.m.p. e nel primo e nel secondo libro del c.p.m.g. del 1941, tuttavia nascono come derogatori rispetto ai due codici del 1930, uno dei quali, tra l’altro, abrogato dalla riforma del 1988, mentre, per quanto riguarda il rito minorile il COM, all’articolo 788, rinvia, senza particolari cerimonie, al DPR 488/88. Per quanto attiene al campo di applicazione della giurisdizione militare, il secolo scorso ha visto avvicendarsi una serie di cambiamenti ed evoluzioni che ne hanno ridimensionato e rimodellato l’ambito: il passaggio al reclutamento di leva con l’unificazione del Regno d’Italia nel 1861, i due conflitti mondiali, il passaggio ad un esercito professionale nel 2005 sono solo alcuni degli esempi che hanno comportato un necessario riassetto della giustizia militare e all’interno della stessa nel momento in cui cambiava la figura dei soggetti ad essa sottoposti. Verrà comparato il riparto tra la giurisdizione ordinaria e militare, esponendo le criticità di tale suddivisione. Analizzando dal punto di vista storico tale cambiamento dimostrando come da secoli coloro i quali servono in armi siano assoggettati ad una serie di leggi aggiuntive che tengono conto delle particolarità che discendono dal loro status di militari, sia in ragione del tipo di attività svolte, che da esigenze di gestione della Forza Armata. Si comparerà inoltre dal punto di vista teorico la normativa comune e quella speciale, portando alla vostra attenzione gli articoli rilevanti in materia e come questi possano influenzare un processo penale. Infine, è mia intenzione fare riferimento ad un procedimento recente, che ha visto complesse problematiche di riparto di giurisdizione per la presenza di distinti beni giuridici in gioco, quale caso studio per vedere nel pratico come queste due normative per quanto riguardanti ambiti differenti, siano state abbinate con un duplice processo dalla Corte di Cassazione.

ASPETTI PROBLEMATICI NEI RACCORDI TRA LA NORMATIVA ORDINARIA E LE SPECIFICHE DISPOSIZIONI PENALI E PROCESSUALI APPLICABILI ALLA GIUSTIZIA MILITARE

MAZZONE, LORENZO
2022/2023

Abstract

La giustizia militare è retta da un corpus normativo composto da varie leggi e tre codici aventi funzione di stabilire la giurisdizione, la procedura, i reati e le pene commessi da coloro i quali sono parte delle Forze Armate: essa è costituita da organi e da persone, in parte provenienti dal ruolo dei magistrati ed in parte dal ruolo militare o civile della difesa. Non è assimilabile al diritto penale comune ma ne è nominalmente distinta e autonoma: i due codici penali militari, dedicati, rispettivamente, ciascuno alla sostanza ed alla procedura, l’uno di pace e l’altro di guerra, hanno velleità di autonomia scientifica, come dimostra la parte definitoria contenuta nel primo libro del c.p.m.p. e nel primo e nel secondo libro del c.p.m.g. del 1941, tuttavia nascono come derogatori rispetto ai due codici del 1930, uno dei quali, tra l’altro, abrogato dalla riforma del 1988, mentre, per quanto riguarda il rito minorile il COM, all’articolo 788, rinvia, senza particolari cerimonie, al DPR 488/88. Per quanto attiene al campo di applicazione della giurisdizione militare, il secolo scorso ha visto avvicendarsi una serie di cambiamenti ed evoluzioni che ne hanno ridimensionato e rimodellato l’ambito: il passaggio al reclutamento di leva con l’unificazione del Regno d’Italia nel 1861, i due conflitti mondiali, il passaggio ad un esercito professionale nel 2005 sono solo alcuni degli esempi che hanno comportato un necessario riassetto della giustizia militare e all’interno della stessa nel momento in cui cambiava la figura dei soggetti ad essa sottoposti. Verrà comparato il riparto tra la giurisdizione ordinaria e militare, esponendo le criticità di tale suddivisione. Analizzando dal punto di vista storico tale cambiamento dimostrando come da secoli coloro i quali servono in armi siano assoggettati ad una serie di leggi aggiuntive che tengono conto delle particolarità che discendono dal loro status di militari, sia in ragione del tipo di attività svolte, che da esigenze di gestione della Forza Armata. Si comparerà inoltre dal punto di vista teorico la normativa comune e quella speciale, portando alla vostra attenzione gli articoli rilevanti in materia e come questi possano influenzare un processo penale. Infine, è mia intenzione fare riferimento ad un procedimento recente, che ha visto complesse problematiche di riparto di giurisdizione per la presenza di distinti beni giuridici in gioco, quale caso studio per vedere nel pratico come queste due normative per quanto riguardanti ambiti differenti, siano state abbinate con un duplice processo dalla Corte di Cassazione.
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