La tesi è incentrata sulla figura poliedrica di Enrico Betti (1823-1892), matematico risorgimentale, e si propone di delineare i molteplici interessi che lo animarono nel corso della sua vita, prestando particolare attenzione al suo impegno per il miglioramento dell’insegnamento della matematica a vari livelli. Dopo aver presentato brevemente il contesto italiano di fine Ottocento (Cap. 1), la trattazione si focalizza sull’opera scientifica – ricerche algebriche, analitiche e fisico-matematiche – di Betti e il suo impegno in campo politico e istituzionale (Cap. 2). Segue poi l’analisi del ruolo di Betti in due episodi emblematici del suo interesse per le problematiche relative all’insegnamento secondario: la redazione del trattato conosciuto come il “Betti-Brioschi”, che introduceva gli “Elementi” di Euclide come libro di testo nei ginnasi-licei, con il vivace dibattito che ne seguì, e il suo impegno in qualità di presidente di una commissione deputata dal Ministero a giudicare manuali di aritmetica, algebra e geometria per l’insegnamento secondario (Cap. 3). L’ultimo capitolo è dedicato all’operato di Betti in qualità di direttore della Scuola Normale di Pisa, con particolare attenzione al cambiamento che interessò la Normale sotto la sua direzione (Cap. 4). A corollario della trattazione sono state introdotte tre appendici: la prima presenta la trascrizione annotata di alcune lettere inedite di Angelo Forti a Jules Hoüel, contenenti informazioni sul dibattito che seguì la pubblicazione del “Betti-Brioschi”; la seconda appendice è inserita a complemento della sezione della tesi dedicata agli “Elementi” di Euclide e contiene la trascrizione integrale di alcuni importanti articoli pubblicati sul “Giornale di matematiche”; nella terza e ultima appendice ho riportato la trascrizione integrale della relazione compilata dalla Commissione per l’esame dei libri di testo, di cui ho discusso nel terzo capitolo.
Enrico Betti: ricerca e impegno didattico e istituzionale
GIRAUDO, ALICE
2022/2023
Abstract
La tesi è incentrata sulla figura poliedrica di Enrico Betti (1823-1892), matematico risorgimentale, e si propone di delineare i molteplici interessi che lo animarono nel corso della sua vita, prestando particolare attenzione al suo impegno per il miglioramento dell’insegnamento della matematica a vari livelli. Dopo aver presentato brevemente il contesto italiano di fine Ottocento (Cap. 1), la trattazione si focalizza sull’opera scientifica – ricerche algebriche, analitiche e fisico-matematiche – di Betti e il suo impegno in campo politico e istituzionale (Cap. 2). Segue poi l’analisi del ruolo di Betti in due episodi emblematici del suo interesse per le problematiche relative all’insegnamento secondario: la redazione del trattato conosciuto come il “Betti-Brioschi”, che introduceva gli “Elementi” di Euclide come libro di testo nei ginnasi-licei, con il vivace dibattito che ne seguì, e il suo impegno in qualità di presidente di una commissione deputata dal Ministero a giudicare manuali di aritmetica, algebra e geometria per l’insegnamento secondario (Cap. 3). L’ultimo capitolo è dedicato all’operato di Betti in qualità di direttore della Scuola Normale di Pisa, con particolare attenzione al cambiamento che interessò la Normale sotto la sua direzione (Cap. 4). A corollario della trattazione sono state introdotte tre appendici: la prima presenta la trascrizione annotata di alcune lettere inedite di Angelo Forti a Jules Hoüel, contenenti informazioni sul dibattito che seguì la pubblicazione del “Betti-Brioschi”; la seconda appendice è inserita a complemento della sezione della tesi dedicata agli “Elementi” di Euclide e contiene la trascrizione integrale di alcuni importanti articoli pubblicati sul “Giornale di matematiche”; nella terza e ultima appendice ho riportato la trascrizione integrale della relazione compilata dalla Commissione per l’esame dei libri di testo, di cui ho discusso nel terzo capitolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145620