Questa tesi di ricerca in Didattica della Matematica si sviluppa attorno alla tematica della metodologia inquiry, un approccio didattico che predilige l’apprendimento attivo degli studenti attraverso processi di indagine e di esplorazione in un contesto di lavoro di gruppo. Questi processi sono favoriti dall’implementazione di attività progettate secondo il modello Method of Varying Inquiry (MVI) o Metodo della Ricerca Variata (MRV), promosso dai ricercatori Swidan, Cusi, Arzarello e Robutti (2023). Lo studio di ricerca della tesi è stato sviluppato nell’ambito del progetto Scuole Secondarie Potenziate in Matematica (SSPM), che nell’anno accademico 2022/2023 ha proposto la formazione dei docenti sulla metodologia inquiry. Oltre al modello MVI, i quadri teorici di riferimento sono i pilastri della metodologia inquiry a livello internazionale (Laursen & Rasmussen, 2019), la Variation Theory (Teoria della Variazione) (Marton, 2015; Marton & Pang, 2006) e il Laboratorio di Matematica supportato dal documento istituzionale Matematica 2003. L’obiettivo del progetto di tesi è studiare la doppia catena formativa promossa dal progetto SSPM, focalizzandosi sul flusso di trasposizione dell’inquiry attraverso i due passaggi dal ricercatore al docente e poi dal docente allo studente. Da questo sono nate 2 domande di ricerca: cosa rimane della metodologia inquiry a livello docenti dopo la formazione e a livello studenti al termine della catena formativa. La prima fase della sperimentazione è incentrata sui docenti: attraverso l’analisi induttiva e deduttiva delle risposte al Questionario proposto, è emersa la loro visione sulla metodologia inquiry in seguito alla formazione ricevuta. Complessivamente, in risposta alla prima domanda di ricerca, i docenti ritengono le attività inquiry e il contesto del laboratorio molto utili per sviluppare negli studenti competenze disciplinari ma anche competenze trasversali e sociali. Sono emersi tuttavia anche aspetti negativi legati alle tempistiche e alla presenza di belief nei docenti. Particolare rilievo ha avuto la tematica dell’interdisciplinarità avente come matrice comune la metodologia inquiry. La seconda fase della sperimentazione è incentrata sulla didattica in aula: lo studio per la seconda domanda di ricerca, ovvero cosa rimane della metodologia inquiry a livello studenti, è stato sgranato in due domande di ricerca più specifiche riguardo come la visione del docente di didattica matematica e come il design della scheda di un’attività possano influenzare i risultati ottenuti dagli studenti. Analizzando e confrontando i protocolli di studenti relativi a 2 docenti che hanno implementato la stessa attività ma secondo schede e obiettivi didattici differenti, è emerso che l’intervento di mediazione del docente tra il ricercatore e gli studenti influisce sul flusso della catena di trasposizione.
Progettazione e implementazione del Metodo della Ricerca Variata nelle Scuole Secondarie Potenziate in Matematica
APILETTI, HELGA
2022/2023
Abstract
Questa tesi di ricerca in Didattica della Matematica si sviluppa attorno alla tematica della metodologia inquiry, un approccio didattico che predilige l’apprendimento attivo degli studenti attraverso processi di indagine e di esplorazione in un contesto di lavoro di gruppo. Questi processi sono favoriti dall’implementazione di attività progettate secondo il modello Method of Varying Inquiry (MVI) o Metodo della Ricerca Variata (MRV), promosso dai ricercatori Swidan, Cusi, Arzarello e Robutti (2023). Lo studio di ricerca della tesi è stato sviluppato nell’ambito del progetto Scuole Secondarie Potenziate in Matematica (SSPM), che nell’anno accademico 2022/2023 ha proposto la formazione dei docenti sulla metodologia inquiry. Oltre al modello MVI, i quadri teorici di riferimento sono i pilastri della metodologia inquiry a livello internazionale (Laursen & Rasmussen, 2019), la Variation Theory (Teoria della Variazione) (Marton, 2015; Marton & Pang, 2006) e il Laboratorio di Matematica supportato dal documento istituzionale Matematica 2003. L’obiettivo del progetto di tesi è studiare la doppia catena formativa promossa dal progetto SSPM, focalizzandosi sul flusso di trasposizione dell’inquiry attraverso i due passaggi dal ricercatore al docente e poi dal docente allo studente. Da questo sono nate 2 domande di ricerca: cosa rimane della metodologia inquiry a livello docenti dopo la formazione e a livello studenti al termine della catena formativa. La prima fase della sperimentazione è incentrata sui docenti: attraverso l’analisi induttiva e deduttiva delle risposte al Questionario proposto, è emersa la loro visione sulla metodologia inquiry in seguito alla formazione ricevuta. Complessivamente, in risposta alla prima domanda di ricerca, i docenti ritengono le attività inquiry e il contesto del laboratorio molto utili per sviluppare negli studenti competenze disciplinari ma anche competenze trasversali e sociali. Sono emersi tuttavia anche aspetti negativi legati alle tempistiche e alla presenza di belief nei docenti. Particolare rilievo ha avuto la tematica dell’interdisciplinarità avente come matrice comune la metodologia inquiry. La seconda fase della sperimentazione è incentrata sulla didattica in aula: lo studio per la seconda domanda di ricerca, ovvero cosa rimane della metodologia inquiry a livello studenti, è stato sgranato in due domande di ricerca più specifiche riguardo come la visione del docente di didattica matematica e come il design della scheda di un’attività possano influenzare i risultati ottenuti dagli studenti. Analizzando e confrontando i protocolli di studenti relativi a 2 docenti che hanno implementato la stessa attività ma secondo schede e obiettivi didattici differenti, è emerso che l’intervento di mediazione del docente tra il ricercatore e gli studenti influisce sul flusso della catena di trasposizione.File | Dimensione | Formato | |
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