La strategia Farm to Fork è al centro del Green Deal europeo, l’obbiettivo è quello di rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Tra gli obbiettivi fissati dall’Unione Europea vengono citati, la riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% e la riduzione dell’uso dei fertilizzanti per almeno il 20%, con lo scopo di evitare il deterioramento della fertilità del suolo. L’utilizzo dei biostimolanti in sostituzione ai concimi azotati può essere una valida alternativa all’utilizzo dei fertilizzanti e alla riduzione della perdita di nutrienti, andando a migliorare l’assorbimento da parte della pianta. Lo scopo del lavoro è stato quello di andare a valutare le potenzialità di diversi biostimolanti e biofertilizzanti microbici nei sistemi cerealicoli della Pianura Padana relativamente a differenti concimazioni azotate, verificandone potenziali vantaggi e criticità anche sulla qualità dei cereali. L’attività sperimentale si svolta è presso i campi sperimentali dell’Università di Torino nella campagna agraria 2022-2023. I dati ottenuti dalle relazioni tra concimazione e trattamento con biostimolante, mostrano che il vigore vegetativo, i parametri produttivi e i parametri qualitativi sono strettamente correlati alla concimazione azotata ed alla varietà del frumento, mentre non si riscontrano effetti significativi in relazione ai trattamenti effettuati con i biostimolanti in nessuna delle considerazioni agronomiche prese in esame. La sperimentazione ha sottolineato come in assenza di alternative efficaci, la riduzione degli apporti di N su frumento determinerà in primo luogo un peggioramento della qualità tecnologica delle farine, e quindi la rispondenza dei capitolati tecnici delle filiere dei prodotti da forno panificabili e in particolar modo da ricorrenza. È da valutare l’utilizzo di biostimolanti in affiancamento ad opportune pratiche agronomiche, che permettano il mantenimento della fertilità del terreno e l’apporto di azoto.
Applicazione di biostimolanti innovativi per il miglioramento della qualità e della sostenibilità del frumento
Golè, DAVIDE
2022/2023
Abstract
La strategia Farm to Fork è al centro del Green Deal europeo, l’obbiettivo è quello di rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Tra gli obbiettivi fissati dall’Unione Europea vengono citati, la riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% e la riduzione dell’uso dei fertilizzanti per almeno il 20%, con lo scopo di evitare il deterioramento della fertilità del suolo. L’utilizzo dei biostimolanti in sostituzione ai concimi azotati può essere una valida alternativa all’utilizzo dei fertilizzanti e alla riduzione della perdita di nutrienti, andando a migliorare l’assorbimento da parte della pianta. Lo scopo del lavoro è stato quello di andare a valutare le potenzialità di diversi biostimolanti e biofertilizzanti microbici nei sistemi cerealicoli della Pianura Padana relativamente a differenti concimazioni azotate, verificandone potenziali vantaggi e criticità anche sulla qualità dei cereali. L’attività sperimentale si svolta è presso i campi sperimentali dell’Università di Torino nella campagna agraria 2022-2023. I dati ottenuti dalle relazioni tra concimazione e trattamento con biostimolante, mostrano che il vigore vegetativo, i parametri produttivi e i parametri qualitativi sono strettamente correlati alla concimazione azotata ed alla varietà del frumento, mentre non si riscontrano effetti significativi in relazione ai trattamenti effettuati con i biostimolanti in nessuna delle considerazioni agronomiche prese in esame. La sperimentazione ha sottolineato come in assenza di alternative efficaci, la riduzione degli apporti di N su frumento determinerà in primo luogo un peggioramento della qualità tecnologica delle farine, e quindi la rispondenza dei capitolati tecnici delle filiere dei prodotti da forno panificabili e in particolar modo da ricorrenza. È da valutare l’utilizzo di biostimolanti in affiancamento ad opportune pratiche agronomiche, che permettano il mantenimento della fertilità del terreno e l’apporto di azoto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145524