Razionale: Il microbiota intestinale è costituito dall'insieme dei microrganismi presenti all'interno del tratto gastrointestinale (GI) e risulta coinvolto, tramite l’asse bidirezionale intestino-cervello, in diverse patologie neurologiche pediatriche, quali l’epilessia. Tra i suoi modulatori più importanti vi è l’alimentazione. Nel presente lavoro di tesi è stato condotto uno studio osservazionale monocentrico finalizzato ad analizzare la correlazione del microbiota intestinale con le abitudini alimentari in una popolazione di pazienti pediatrici con epilessia. Pazienti e metodi: Sono stati reclutati pazienti pediatrici (0-18 anni) con epilessia e controlli neurotipici di pari età. I campioni di feci sono stati stoccati e processati tramite 16S rRNA. I dati anamnestici e clinici relativi al tipo di epilessia, frequenza delle crisi, trattamento farmacologico, sono stati raccolti tramite apposita banca dati. I sintomi GI sono stati valutati con test validato Roma IV, mentre la consistenza fecale alla raccolta è stata registrata con la scala di Bristol. Le abitudini alimentari sono state esaminate con questionario dedicato. Pazienti e controlli sono stati suddivisi in due sottogruppi in base alla dieta: alto intake di grassi e basso di carboidrati (HFLC); ridotto introito di grassi e alto di carboidrati (LFHC). Alpha e beta diversità sono state calcolate mediante indice Chao1 e Bray-Curtis. L’analisi differenziale dell’abbondanza è stata effettuata con test di Wilcoxon. Risultati: L’alpha diversità è risultata omogenea nei due sottogruppi alimentari, sia nei controlli che nei pazienti (p=0.554; p=0.531). Al Bray-Curtis si otteneva una p=0.2132 nei controlli e p=0.8590 nei pazienti, rispettivamente. Nei controlli HFLC il phylum più rappresentato era quello dei Firmicutes (p=0.022). Nessun phylum risultava diversamente espresso nei due sottogruppi di pazienti con epilessia. A livello di genere, Blautia risultava più abbondante nei controlli HFLC (p=0.035), mentre Lachnospira risultava ridotta nello stesso sottogruppo (p=0.014). I pazienti HFLC presentavano ridotti i generi Megasphera (p=0.007), Senegalimassilia (p=0.019) e Lachospiraceae UCG.001 (p=0.036). Conclusioni: L’alpha diversità mostra una tendenza alla riduzione nel gruppo HFLC sia nei controlli che nei pazienti, senza tuttavia raggiungere la significatività statistica a causa della piccola dimensione del campione in esame. La beta diversità si mantiene invece omogenea tra i sottogruppi a diverso intake dietetico. Il phylum Firmicutes, maggiormente rappresentato nei controlli HFLC, può promuovere, se adeguatamente rapportato con i Bacteroides, uno stato di eubiosi; indicativa in questo senso è anche l’aumentata presenza del genere Blautia, avente note proprietà probiotiche, nello stesso sottogruppo di studio.
Correlazione tra microbiota intestinale e dieta in pazienti pediatrici con epilessia: risultati di uno studio monocentrico
VENARA, ISABEL
2021/2022
Abstract
Razionale: Il microbiota intestinale è costituito dall'insieme dei microrganismi presenti all'interno del tratto gastrointestinale (GI) e risulta coinvolto, tramite l’asse bidirezionale intestino-cervello, in diverse patologie neurologiche pediatriche, quali l’epilessia. Tra i suoi modulatori più importanti vi è l’alimentazione. Nel presente lavoro di tesi è stato condotto uno studio osservazionale monocentrico finalizzato ad analizzare la correlazione del microbiota intestinale con le abitudini alimentari in una popolazione di pazienti pediatrici con epilessia. Pazienti e metodi: Sono stati reclutati pazienti pediatrici (0-18 anni) con epilessia e controlli neurotipici di pari età. I campioni di feci sono stati stoccati e processati tramite 16S rRNA. I dati anamnestici e clinici relativi al tipo di epilessia, frequenza delle crisi, trattamento farmacologico, sono stati raccolti tramite apposita banca dati. I sintomi GI sono stati valutati con test validato Roma IV, mentre la consistenza fecale alla raccolta è stata registrata con la scala di Bristol. Le abitudini alimentari sono state esaminate con questionario dedicato. Pazienti e controlli sono stati suddivisi in due sottogruppi in base alla dieta: alto intake di grassi e basso di carboidrati (HFLC); ridotto introito di grassi e alto di carboidrati (LFHC). Alpha e beta diversità sono state calcolate mediante indice Chao1 e Bray-Curtis. L’analisi differenziale dell’abbondanza è stata effettuata con test di Wilcoxon. Risultati: L’alpha diversità è risultata omogenea nei due sottogruppi alimentari, sia nei controlli che nei pazienti (p=0.554; p=0.531). Al Bray-Curtis si otteneva una p=0.2132 nei controlli e p=0.8590 nei pazienti, rispettivamente. Nei controlli HFLC il phylum più rappresentato era quello dei Firmicutes (p=0.022). Nessun phylum risultava diversamente espresso nei due sottogruppi di pazienti con epilessia. A livello di genere, Blautia risultava più abbondante nei controlli HFLC (p=0.035), mentre Lachnospira risultava ridotta nello stesso sottogruppo (p=0.014). I pazienti HFLC presentavano ridotti i generi Megasphera (p=0.007), Senegalimassilia (p=0.019) e Lachospiraceae UCG.001 (p=0.036). Conclusioni: L’alpha diversità mostra una tendenza alla riduzione nel gruppo HFLC sia nei controlli che nei pazienti, senza tuttavia raggiungere la significatività statistica a causa della piccola dimensione del campione in esame. La beta diversità si mantiene invece omogenea tra i sottogruppi a diverso intake dietetico. Il phylum Firmicutes, maggiormente rappresentato nei controlli HFLC, può promuovere, se adeguatamente rapportato con i Bacteroides, uno stato di eubiosi; indicativa in questo senso è anche l’aumentata presenza del genere Blautia, avente note proprietà probiotiche, nello stesso sottogruppo di studio.File | Dimensione | Formato | |
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