Spose di Ade, spose nell'Ade. Il matrimonio e la morte tra teatro e società.

Questa tesi si pone l'obiettivo di analizzare l'associazione tra la morte delle vergini in età da matrimonio e le loro nozze con Ade o nell'Ade: il primo capitolo è dedicato allo studio della sposa di Ade per eccellenza, Persefone, divenuta il modello divino di ogni giovane morta prematuramente. Il rapimento della figlia di Demetra e la sua successiva unione con il re degli Inferi diviene l'equivalente mitico per ogni fanciulla poiché seguendo l'esempio di Persefone ogni παρθένος passa alla condizione di sposa. Nei casi più fortunati la giovane muore simbolicamente per poi rinascere come moglie e madre presso la casa del futuro marito; nel caso in cui, invece, la sorte non permetta alla vergine di realizzare il compito socialmente atteso, questa diviene coniuge di Ade. La seconda parte è interamente dedicata all'analisi delle ricorrenze del τόπος in questione all'interno delle tragedie greche di V secolo. A partire dal concetto espresso da Loraux per cui ogni vergine, obbligata irrevocabilmente a realizzarsi nel suo ruolo di sposa, si trova di fronte ad una versione forte o ad una versione debole della morte come matrimonio (con o nell'Ade), si è cercato di trovare un metodo chiaro attraverso cui fornire una casistica delle situazioni in cui un'eroina tragica era definita sposa del re degli Inferi o le si augurasse un'unione nell'aldilà. Il terzo capitolo verte sull'analisi degli epigrammi sepolcrali raccolti nel VII libro dell'Antologia Palatina in cui è chiaramente visibile la sovrapposizione del rito funebre a quello matrimoniale. A conclusione della disamina sono inserite due appendici in cui vengono tratteggiati gli sviluppi del topos nei primi secoli d.C. (Appendix A) e nel periodo moderno e contemporaneo (Appendix B).