Questa tesi bibliografica è un'analisi degli esperimenti che Stanley Migram ha eseguito negli anni Sessanta nei laboratori dell'università di Yale, per testare l'obbedienza ad una legittima autorità creando diverse condizioni sperimentali tutte votate a valutare se un individuo comune avrebbe potuto infliggere scosse ad una vittima inerme solo per obbedire agli ordini dell'autorità. Il primo capitolo della tesi, analizza nel dettaglio questi lavori, il secondo è incentrato, invece, sulle critiche che sono state ad essi mosse sui piani: etico, esplicativo e teorico. L'opera di Milgram, infatti, ha suscitato molto scalpore per i risultati ottenuti. Contrariamente alle aspettative, infatti, nonostante i soggetti dell'esperimento mostrassero sintomi di tensione e protestassero verbalmente, una percentuale considerevole di questi, obbedì pedissequamente allo sperimentatore. Questo stupefacente grado di obbedienza, che ha indotto i partecipanti a violare i propri principi morali, è stato spiegato in rapporto ad alcuni elementi, quali l'obbedienza indotta da una figura autoritaria considerata legittima, la cui autorità induce uno stato eteronomico, caratterizzato dal fatto che il soggetto non si considera più libero di intraprendere condotte autonome, ma strumento per eseguire ordini. I soggetti dell'esperimento non si sono perciò sentiti moralmente responsabili delle loro azioni, ma esecutori dei voleri di un potere esterno. Il terzo capitolo della tesi analizza, invece, la validità ecologica degli esperimenti di Milgram, mentre il quarto esamina due modi utili a sfidare l'autorità: l'eroismo e la rivolta. Infine nelle conclusioni viene trattato il tema della responsabilità, la cui attribuzione è spesso incerta nelle situazioni autoritative.
responsabilità, eteronomia e sottomissione all'autorità: un'analisi degli esperimenti di Stanley Milgram
SARACCO, VALENTINA
2008/2009
Abstract
Questa tesi bibliografica è un'analisi degli esperimenti che Stanley Migram ha eseguito negli anni Sessanta nei laboratori dell'università di Yale, per testare l'obbedienza ad una legittima autorità creando diverse condizioni sperimentali tutte votate a valutare se un individuo comune avrebbe potuto infliggere scosse ad una vittima inerme solo per obbedire agli ordini dell'autorità. Il primo capitolo della tesi, analizza nel dettaglio questi lavori, il secondo è incentrato, invece, sulle critiche che sono state ad essi mosse sui piani: etico, esplicativo e teorico. L'opera di Milgram, infatti, ha suscitato molto scalpore per i risultati ottenuti. Contrariamente alle aspettative, infatti, nonostante i soggetti dell'esperimento mostrassero sintomi di tensione e protestassero verbalmente, una percentuale considerevole di questi, obbedì pedissequamente allo sperimentatore. Questo stupefacente grado di obbedienza, che ha indotto i partecipanti a violare i propri principi morali, è stato spiegato in rapporto ad alcuni elementi, quali l'obbedienza indotta da una figura autoritaria considerata legittima, la cui autorità induce uno stato eteronomico, caratterizzato dal fatto che il soggetto non si considera più libero di intraprendere condotte autonome, ma strumento per eseguire ordini. I soggetti dell'esperimento non si sono perciò sentiti moralmente responsabili delle loro azioni, ma esecutori dei voleri di un potere esterno. Il terzo capitolo della tesi analizza, invece, la validità ecologica degli esperimenti di Milgram, mentre il quarto esamina due modi utili a sfidare l'autorità: l'eroismo e la rivolta. Infine nelle conclusioni viene trattato il tema della responsabilità, la cui attribuzione è spesso incerta nelle situazioni autoritative.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/14543