Negli ultimi anni la tecnologia di Virtual Reality (VR) ha subito uno sviluppo notevole andando a implementare anche settori non videoludici e ricreativi. L’utilizzo della VR in contesti clinici e di ricerca è sempre più diffuso e utilizzato. La versatilità e la libertà di utilizzo rende la VR sempre più utilizzata all’interno di contesti di vita quotidiana e no. La sua compatibilità con alcuni approcci cognitivi, come per esempio l’embodiment, rende questo strumento estremamente funzionale nell’ambito di ricerca e nel trattamento di alcuni disturbi cognitivo-comportamentali e psichiatrici oltre all’enorme contributo nel realizzare un ambiente di lavoro sicuro ed ecologico per quanto riguarda il trattamento di fobie e altri disturbi. Questo elaborato analizzerà la relazione tra la tecnologia VR e il processo di embodiment proponendo l’utilizzo dello strumento virtuale per ciò che concerne il contesto riabilitativo in condizione di recupero funzionale post-operatorio. Nel primo capitolo verranno trattati gli argomenti della Realtà Virtuale (VR) e del processo dell’Embodiment, tramite una rassegna della bibliografia esistente. Il secondo capitolo, invece, si focalizzerà sull’utilizzo della VR in vari contesti riabilitativi, tra i quali la neuroriabilitazione, il trattamento dei disturbi psicologici e altri disturbi presenti all’interno del DSM. Nel terzo e ultimo capitolo, verrà presentata una proposta di ricerca sull’utilizzo dell’Embodiment tramite VR per il recupero motorio dopo lesioni periferiche degli arti inferiori, nello specifico, i soggetti in una condizione post-operatoria saranno sottoposti a un training VR come strumento di implemento al classico percorso di fisioterapia. Lo studio ha come obiettivo primario il convalidare un protocollo di riabilitazione in realtà virtuale immersiva (IVR) per il ripristino delle funzioni motorie a seguito di lesioni periferiche degli arti inferiori. Da questo studio ci aspettiamo di osservare un recupero maggiore delle funzioni motorie dopo aver sottoposto i partecipanti alla condizione sperimentale del training virtuale.
Processo di Embodiment in Realtà Virtuale: riabilitazione funzionale post-operatoria
MICHIELIN, GIULIO
2022/2023
Abstract
Negli ultimi anni la tecnologia di Virtual Reality (VR) ha subito uno sviluppo notevole andando a implementare anche settori non videoludici e ricreativi. L’utilizzo della VR in contesti clinici e di ricerca è sempre più diffuso e utilizzato. La versatilità e la libertà di utilizzo rende la VR sempre più utilizzata all’interno di contesti di vita quotidiana e no. La sua compatibilità con alcuni approcci cognitivi, come per esempio l’embodiment, rende questo strumento estremamente funzionale nell’ambito di ricerca e nel trattamento di alcuni disturbi cognitivo-comportamentali e psichiatrici oltre all’enorme contributo nel realizzare un ambiente di lavoro sicuro ed ecologico per quanto riguarda il trattamento di fobie e altri disturbi. Questo elaborato analizzerà la relazione tra la tecnologia VR e il processo di embodiment proponendo l’utilizzo dello strumento virtuale per ciò che concerne il contesto riabilitativo in condizione di recupero funzionale post-operatorio. Nel primo capitolo verranno trattati gli argomenti della Realtà Virtuale (VR) e del processo dell’Embodiment, tramite una rassegna della bibliografia esistente. Il secondo capitolo, invece, si focalizzerà sull’utilizzo della VR in vari contesti riabilitativi, tra i quali la neuroriabilitazione, il trattamento dei disturbi psicologici e altri disturbi presenti all’interno del DSM. Nel terzo e ultimo capitolo, verrà presentata una proposta di ricerca sull’utilizzo dell’Embodiment tramite VR per il recupero motorio dopo lesioni periferiche degli arti inferiori, nello specifico, i soggetti in una condizione post-operatoria saranno sottoposti a un training VR come strumento di implemento al classico percorso di fisioterapia. Lo studio ha come obiettivo primario il convalidare un protocollo di riabilitazione in realtà virtuale immersiva (IVR) per il ripristino delle funzioni motorie a seguito di lesioni periferiche degli arti inferiori. Da questo studio ci aspettiamo di osservare un recupero maggiore delle funzioni motorie dopo aver sottoposto i partecipanti alla condizione sperimentale del training virtuale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145381