La costruzione del corpus di opere di Caravaggio ebbe un processo lungo e articolato che in Italia iniziò con fervore nel dopoguerra, principalmente con la rivalutazione del pittore avvenuta durante la Mostra della pittura italiana del Seicento e del Settecento del 1922. L’esposizione, organizzata da Ugo Ojetti nelle sale di Palazzo Pitti, diede avvio ad un’articolata revisione attributiva del corpus di tele ritenute di mano del maestro lombardo, condotta dai più importanti storici dell’arte italiani e internazionali, che portò a sceverare le opere dei discepoli da quelle invece autografe di Caravaggio. Questo lavoro prende quindi le mosse dalla prima monografia di Lionello Venturi sul pittore, edita nel 1921, che segna lo stato degli studi all’indomani della guerra. Procede poi con un’indagine approfondita sull’esposizione delle tele caravaggesche alla Mostra del 1922, punto d’avvio, come detto, della rivalutazione dell’immagine del pittore e di un nuovo filone di studi che si concentra sui cambi attributivi delle opere del Maestro. Queste sono state rintracciate attraverso un’analisi a confronto delle diverse monografie sull’artista e delle principali mostre che lo ebbero come protagonista, fino a giungere al punto di approdo di questa ricerca, ovvero la Mostra di Caravaggio e dei caravaggeschi, organizzata da Roberto Longhi nel 1951.
Caravaggio. La costruzione del corpus attraverso le mostre, dal 1922 al 1951
MARONGIU, ENRICA
2022/2023
Abstract
La costruzione del corpus di opere di Caravaggio ebbe un processo lungo e articolato che in Italia iniziò con fervore nel dopoguerra, principalmente con la rivalutazione del pittore avvenuta durante la Mostra della pittura italiana del Seicento e del Settecento del 1922. L’esposizione, organizzata da Ugo Ojetti nelle sale di Palazzo Pitti, diede avvio ad un’articolata revisione attributiva del corpus di tele ritenute di mano del maestro lombardo, condotta dai più importanti storici dell’arte italiani e internazionali, che portò a sceverare le opere dei discepoli da quelle invece autografe di Caravaggio. Questo lavoro prende quindi le mosse dalla prima monografia di Lionello Venturi sul pittore, edita nel 1921, che segna lo stato degli studi all’indomani della guerra. Procede poi con un’indagine approfondita sull’esposizione delle tele caravaggesche alla Mostra del 1922, punto d’avvio, come detto, della rivalutazione dell’immagine del pittore e di un nuovo filone di studi che si concentra sui cambi attributivi delle opere del Maestro. Queste sono state rintracciate attraverso un’analisi a confronto delle diverse monografie sull’artista e delle principali mostre che lo ebbero come protagonista, fino a giungere al punto di approdo di questa ricerca, ovvero la Mostra di Caravaggio e dei caravaggeschi, organizzata da Roberto Longhi nel 1951.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145368