Leggere Paola Masino comporta anche e soprattutto accogliere le preziose immagini che trapuntano la sua scrittura, talora approfondite, talora solo abbozzate. Nel raccontare che qualcosa non è solo quella cosa, ma è anche qualcos’altro, tanto nell’intreccio quanto nella lingua, Masino tesse continui rimandi tra le immagini della realtà della vicenda e le immagini di una realtà «altra». Questa è la postura letteraria dietro al suo uso imaginifico delle parole, che diventano materia duttile e infinitamente rinnovabile: in questa direzione gli slittamenti semantici, in questa direzione il linguaggio estremamente metaforico, e in questa direzione il ricorso alle similitudini. Intenzione di questo lavoro è esplorare, nei tre romanzi Monte Ignoso, Periferia e Nascita e morte della massaia, alcuni tra gli strumenti stilistici e retorici attraverso i quali la lingua di Paola Masino crea e intreccia immagini che aprono un varco tra il reale e il fantastico. Tra questi sono le similitudini, che creano un ponte tra l’immagine reale della narrazione e un’immagine che prende vita solo in quanto evocata, intrecciando sullo stesso piano realtà e finzione, simbolo, magia. La potenza suggestiva della lingua di Masino si mostra anche e soprattutto nelle descrizioni, in cui convivono una lingua lirica, indefinita e astratta e una lingua concreta e corporea: la narrazione si posa sul reale e, attraverso la lingua e nella lingua, vi apre nuove vie d’accesso.

«Con la suggestione delle parole»: la lingua di Paola Masino

ADAMI, EMMA
2022/2023

Abstract

Leggere Paola Masino comporta anche e soprattutto accogliere le preziose immagini che trapuntano la sua scrittura, talora approfondite, talora solo abbozzate. Nel raccontare che qualcosa non è solo quella cosa, ma è anche qualcos’altro, tanto nell’intreccio quanto nella lingua, Masino tesse continui rimandi tra le immagini della realtà della vicenda e le immagini di una realtà «altra». Questa è la postura letteraria dietro al suo uso imaginifico delle parole, che diventano materia duttile e infinitamente rinnovabile: in questa direzione gli slittamenti semantici, in questa direzione il linguaggio estremamente metaforico, e in questa direzione il ricorso alle similitudini. Intenzione di questo lavoro è esplorare, nei tre romanzi Monte Ignoso, Periferia e Nascita e morte della massaia, alcuni tra gli strumenti stilistici e retorici attraverso i quali la lingua di Paola Masino crea e intreccia immagini che aprono un varco tra il reale e il fantastico. Tra questi sono le similitudini, che creano un ponte tra l’immagine reale della narrazione e un’immagine che prende vita solo in quanto evocata, intrecciando sullo stesso piano realtà e finzione, simbolo, magia. La potenza suggestiva della lingua di Masino si mostra anche e soprattutto nelle descrizioni, in cui convivono una lingua lirica, indefinita e astratta e una lingua concreta e corporea: la narrazione si posa sul reale e, attraverso la lingua e nella lingua, vi apre nuove vie d’accesso.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/145365