Il presente elaborato dimostra l'importanza teorica della dottrina della divinazione presso le filosofie di Panezio e Posidonio. Per dimostrare questa tesi, il presente testo è suddiviso in quattro parti distinte. Questo primo capitolo introduttivo, oltre a fornire le basi necessarie per definire l’importanza teorica della divinazione, ha la funzione di introdurre, seppur in maniera molto generale, le figure di Panezio e Posidonio, fornendo un’analisi complessiva del loro ruolo nella più ampia tradizione stoica e collocandole nel contesto in cui si trovarono ad operare (1.3). Il secondo capitolo tratta la sola filosofia di Panezio (2.1), e mira a fornire una ricostruzione accurata delle sue posizioni a proposito della divinazione. A seguito di ciò, esso offre anche un’analisi delle implicazioni più generali che le posizioni di Panezio recano (2.2), e in particolare individua gli elementi di maggiore peculiarità derivanti dall’apparente rinuncia del filosofo ad una lettura tradizionale del funzionamento della mantica in ambito stoico (2.3). Il terzo capitolo, invece, tratta l’operazione di rifondazione della divinazione messa in atto da Posidonio. Nello specifico, a seguito di una panoramica generale sulla posizione del filosofo e la relazione tra le sue posizioni e quelle di Panezio (3.1), si andranno ad analizzare le numerose problematiche relative allo stato delle fonti pervenuteci, oltre ad alcune precedenti interpretazioni illustri (3.2). Successivamente, si tenterà di fornire una nuova lettura della posizione di Posidonio, che mirerà tanto a considerare l’operazione del filosofo in continuità con quella del suo maestro e predecessore, quanto a fornire un’interpretazione in grado di utilizzare al meglio l’interezza delle evidenze testuali disponibili. Tale dimostrazione avverrà in due passaggi. In primo luogo, si fornirà una disamina della nuova struttura dei principi che Posidonio sembra proporre (3.3), così come delle implicazioni più generali che ne derivano (3.4). Successivamente, si passerà a fornire una spiegazione del funzionamento della mantica in sede pratica (3.5) andando ad analizzare come il quadro delineato nelle sezioni precedenti possa interfacciarsi al problema della fondatezza del sapere derivante dalle pratiche divinatorie. Sulla base di questa analisi, nelle conclusioni si tenterà di ritracciare l’itinerario percorso lungo l’interezza dell’elaborato, traendo le necessarie conclusioni emerse a proposito delle operazioni filosofiche di Panezio e Posidonio (4.1). Seguiranno, infine, alcune brevi considerazioni generali a proposito del ruolo della divinazione all’interno della filosofia stoica, sia come dispositivo teorico interno alle riflessioni degli stoici stessi, sia come strumento d’analisi utile per meglio comprendere le molte sfumature dello stoicismo stesso.
La divinazione e la tradizione stoica di Rodi
PARRINELLO, STEFANO
2022/2023
Abstract
Il presente elaborato dimostra l'importanza teorica della dottrina della divinazione presso le filosofie di Panezio e Posidonio. Per dimostrare questa tesi, il presente testo è suddiviso in quattro parti distinte. Questo primo capitolo introduttivo, oltre a fornire le basi necessarie per definire l’importanza teorica della divinazione, ha la funzione di introdurre, seppur in maniera molto generale, le figure di Panezio e Posidonio, fornendo un’analisi complessiva del loro ruolo nella più ampia tradizione stoica e collocandole nel contesto in cui si trovarono ad operare (1.3). Il secondo capitolo tratta la sola filosofia di Panezio (2.1), e mira a fornire una ricostruzione accurata delle sue posizioni a proposito della divinazione. A seguito di ciò, esso offre anche un’analisi delle implicazioni più generali che le posizioni di Panezio recano (2.2), e in particolare individua gli elementi di maggiore peculiarità derivanti dall’apparente rinuncia del filosofo ad una lettura tradizionale del funzionamento della mantica in ambito stoico (2.3). Il terzo capitolo, invece, tratta l’operazione di rifondazione della divinazione messa in atto da Posidonio. Nello specifico, a seguito di una panoramica generale sulla posizione del filosofo e la relazione tra le sue posizioni e quelle di Panezio (3.1), si andranno ad analizzare le numerose problematiche relative allo stato delle fonti pervenuteci, oltre ad alcune precedenti interpretazioni illustri (3.2). Successivamente, si tenterà di fornire una nuova lettura della posizione di Posidonio, che mirerà tanto a considerare l’operazione del filosofo in continuità con quella del suo maestro e predecessore, quanto a fornire un’interpretazione in grado di utilizzare al meglio l’interezza delle evidenze testuali disponibili. Tale dimostrazione avverrà in due passaggi. In primo luogo, si fornirà una disamina della nuova struttura dei principi che Posidonio sembra proporre (3.3), così come delle implicazioni più generali che ne derivano (3.4). Successivamente, si passerà a fornire una spiegazione del funzionamento della mantica in sede pratica (3.5) andando ad analizzare come il quadro delineato nelle sezioni precedenti possa interfacciarsi al problema della fondatezza del sapere derivante dalle pratiche divinatorie. Sulla base di questa analisi, nelle conclusioni si tenterà di ritracciare l’itinerario percorso lungo l’interezza dell’elaborato, traendo le necessarie conclusioni emerse a proposito delle operazioni filosofiche di Panezio e Posidonio (4.1). Seguiranno, infine, alcune brevi considerazioni generali a proposito del ruolo della divinazione all’interno della filosofia stoica, sia come dispositivo teorico interno alle riflessioni degli stoici stessi, sia come strumento d’analisi utile per meglio comprendere le molte sfumature dello stoicismo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145361