Il lavoro di tesi “Interazione fra ceppi diversi di Listeria monocytogenes” vuole porsi come punto di partenza per la ricerca di base sulle interazioni fra ceppi diversi appartenenti alla stessa specie di Listeria monocytogenes, derivanti da isolamento ambientale, clinico e veterinario. Questo lavoro è stato proposto con l’intento di contribuire ove possibile con un nuovo filone di studio, che auspicabilmente nel futuro, contribuirà a rendere più chiari i meccanismi che si celano dietro le interazioni di batteri patogeni su diversi substrati. D’innanzitutto si sono selezionati sei differenti ceppi di Listeria monocytogenes afferenti a due sierotipi diversi, 1/2a e 4b, (EGDe, 18, 36 e NCTC 12480, 162, 12), in modo tale da poter operare combinazioni di interazioni fra i sierotipi 1/2a e 4b. Questo è stato ideato al fine di valutare se vi fosse uno o più ceppi afferenti a uno dei due sierotipi che potesse prendere il sopravvento rispetto all’altro e le motivazioni del successo di crescita. Le metodologie utilizzate prevedevano una prima fase di rivitalizzazione dei ceppi in esame da glicerinato a piastra e successivamente una fase di arricchimento in terreno liquido Brain Heart Infusion. L’esperimento prevedeva poi di inserire all’interno di una falcon contenente ognuna una diversa tipologia di substrati liquidi di crescita, ossia BHI, TSB, MHB e Fraser, una quantità pari a 10 5 Unità Formanti Colonie di entrambi i ceppi in esame, calcolata in base ai risultati di crescita su piastra della fase di arricchimento precedente. Successivamente si è proceduto con le canoniche operazioni di piastramento ed incubazione al fine di ottenere piastre, dalle quali si sono prelevate casualmente un numero di 10 colonie singole per ogni piastra co inoculata. Infine, si è proceduto all’estrazione termica del DNA dalle colonie prelevate, al processamento delle stesse tramite tecnica PCR e alla successiva preparazione e visione delle bande in gel d’agarosio. Osservando i risultati ottenuti nella loro totalità si può desumere come, sebbene con un andamento lievemente altalenante nei diversi substrati di crescita, nella maggior parte dei casi la prevalenza di crescita sia decretata dai sierotipi 4b in molteplici delle interazioni proposte. Interessante è anche notare, nei casi proposti, come in determinati terreni e in determinate configurazioni di ceppi, la predominanza veniva presa dal sierotipo opposto, l’1/2a. Da notare anche come il batterio in terreno liquido MHB (e talvolta in Fraser) presenti difficoltà di crescita rispetto agli altri terreni, portando spesso al sopravvento il sierotipo normalmente svantaggiato, molto probabilmente a causa di una migliore adattabilità al substrato.
Studio dell'interazione intraspecifica di Listeria monocytogenes in co-coltura
SIVIERI, MATTEO
2022/2023
Abstract
Il lavoro di tesi “Interazione fra ceppi diversi di Listeria monocytogenes” vuole porsi come punto di partenza per la ricerca di base sulle interazioni fra ceppi diversi appartenenti alla stessa specie di Listeria monocytogenes, derivanti da isolamento ambientale, clinico e veterinario. Questo lavoro è stato proposto con l’intento di contribuire ove possibile con un nuovo filone di studio, che auspicabilmente nel futuro, contribuirà a rendere più chiari i meccanismi che si celano dietro le interazioni di batteri patogeni su diversi substrati. D’innanzitutto si sono selezionati sei differenti ceppi di Listeria monocytogenes afferenti a due sierotipi diversi, 1/2a e 4b, (EGDe, 18, 36 e NCTC 12480, 162, 12), in modo tale da poter operare combinazioni di interazioni fra i sierotipi 1/2a e 4b. Questo è stato ideato al fine di valutare se vi fosse uno o più ceppi afferenti a uno dei due sierotipi che potesse prendere il sopravvento rispetto all’altro e le motivazioni del successo di crescita. Le metodologie utilizzate prevedevano una prima fase di rivitalizzazione dei ceppi in esame da glicerinato a piastra e successivamente una fase di arricchimento in terreno liquido Brain Heart Infusion. L’esperimento prevedeva poi di inserire all’interno di una falcon contenente ognuna una diversa tipologia di substrati liquidi di crescita, ossia BHI, TSB, MHB e Fraser, una quantità pari a 10 5 Unità Formanti Colonie di entrambi i ceppi in esame, calcolata in base ai risultati di crescita su piastra della fase di arricchimento precedente. Successivamente si è proceduto con le canoniche operazioni di piastramento ed incubazione al fine di ottenere piastre, dalle quali si sono prelevate casualmente un numero di 10 colonie singole per ogni piastra co inoculata. Infine, si è proceduto all’estrazione termica del DNA dalle colonie prelevate, al processamento delle stesse tramite tecnica PCR e alla successiva preparazione e visione delle bande in gel d’agarosio. Osservando i risultati ottenuti nella loro totalità si può desumere come, sebbene con un andamento lievemente altalenante nei diversi substrati di crescita, nella maggior parte dei casi la prevalenza di crescita sia decretata dai sierotipi 4b in molteplici delle interazioni proposte. Interessante è anche notare, nei casi proposti, come in determinati terreni e in determinate configurazioni di ceppi, la predominanza veniva presa dal sierotipo opposto, l’1/2a. Da notare anche come il batterio in terreno liquido MHB (e talvolta in Fraser) presenti difficoltà di crescita rispetto agli altri terreni, portando spesso al sopravvento il sierotipo normalmente svantaggiato, molto probabilmente a causa di una migliore adattabilità al substrato.File | Dimensione | Formato | |
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