Nel solco della tradizione linguistica “scrausa” (Accademia degli Scrausi 1996), l’indagine intende dotare di legittimazione scientifica l’opinione largamente condivisa che vede SxM – unico album del gruppo Sangue Misto – come caposaldo del rap italiano della stagione d’oro. Si proporrà dapprima un quadro introduttivo del periodo, attraverso una panoramica storica e socio-linguistica degli anni Novanta, per poi passare in rassegna le produzioni letterarie generazionali del decennio (Mondello 2007). Si delineeranno inoltre le principali direttrici su cui si è evoluta la canzone nel periodo qui analizzato (Antonelli 2010; Coveri 1996; Coveri–Diadori 2020), con particolare attenzione alle nuove geografie linguistico-sonore sviluppatesi alla luce dell’eclettismo postmoderno che caratterizza il panorama artistico del momento (Campo 1996; Vignola 2004). È difatti dello stesso periodo la datazione dei primi fenomeni di ricontestualizzazione della cultura hip hop in ambito italiano, con le relative realizzazioni testuali che costituiscono il genere rap (Scholz 2005; Miglietta 2019; Ivic 2010). Dopo alcune doverose premesse, si tracceranno i momenti salienti della localizzazione del prodotto di importazione afro-americana in Italia (Bandirali 2013), propedeutici alla disamina testuale dell’album SxM. L’analisi linguistico-filologica sarà condotta dapprima in modo sincronico, attraverso l’individuazione dei principali tratti testuali, e, successivamente, su taglio diacronico, verificando la misura in cui tali esiti sono stati tramandati al di fuori dei diasistemi sociolinguistici di riferimento. L’analisi diasistemica sarà inoltre corredata da una proposta di rappresentazione grafica che – elaborata sotto forma di diagramma in cerchi concentrici – collocherebbe le diverse produzioni qui analizzate in posizioni più o meno vicine al cerchio centrale costituito da SxM, in virtù del travaso di elementi linguistici e paralinguistici rilevato. Se ne dedurrà che SxM ha rappresentato uno dei momenti più alti nel processo di localizzazione del genere rap in italiano, allontanandosi dai calligrafici modelli statunitensi e conquistando un’autonomia linguistica, tematica e stilistica che farà dell’album stesso un modello, non solo all’interno del panorama del rap italiano anni Novanta ma anche del linguaggio giovanile antagonista del periodo. L’idioletto “sanguemistico” – che in alcune sue manifestazioni è attestato anche nelle varietà giovanili più recenti – si cristallizza così in una koinè transgenerazionale, codice comunicativo di quel gruppo giovani che – non identificandosi nella narrativa mainstream – si fa esso stesso creatore di narrative altre. In conclusione, si presenterà un diagramma in cerchi concentrici speculare a quello elaborato per la lingua della canzone rap degli anni Novanta come proposta di rappresentazione della lingua della letteratura generazionale dello stesso periodo e come spunto di indagine per future ricerche. Ulteriori applicazioni degli esiti della ricerca verranno rilevati nell’ambito della linguistica dei corpora – attraverso il potenziale uso dei dati qui desunti nella creazione di un corpus interrogabile e annotabile sul rap italiano degli anni Novanta –, nella linguistica testuale – attraverso l’ampliamento dell’asse diacronico sotteso all’indagine, includendo anche produzioni rap e trap contemporanee – e in ambito didattico e glottodidattico, promuovendo l’uso della canzone rap nell’insegnamento.
In principio fu SxM. La trascendenza dei diasistemi linguistici nella canzone rap degli anni Novanta
PIRETTI, FABIANA
2022/2023
Abstract
Nel solco della tradizione linguistica “scrausa” (Accademia degli Scrausi 1996), l’indagine intende dotare di legittimazione scientifica l’opinione largamente condivisa che vede SxM – unico album del gruppo Sangue Misto – come caposaldo del rap italiano della stagione d’oro. Si proporrà dapprima un quadro introduttivo del periodo, attraverso una panoramica storica e socio-linguistica degli anni Novanta, per poi passare in rassegna le produzioni letterarie generazionali del decennio (Mondello 2007). Si delineeranno inoltre le principali direttrici su cui si è evoluta la canzone nel periodo qui analizzato (Antonelli 2010; Coveri 1996; Coveri–Diadori 2020), con particolare attenzione alle nuove geografie linguistico-sonore sviluppatesi alla luce dell’eclettismo postmoderno che caratterizza il panorama artistico del momento (Campo 1996; Vignola 2004). È difatti dello stesso periodo la datazione dei primi fenomeni di ricontestualizzazione della cultura hip hop in ambito italiano, con le relative realizzazioni testuali che costituiscono il genere rap (Scholz 2005; Miglietta 2019; Ivic 2010). Dopo alcune doverose premesse, si tracceranno i momenti salienti della localizzazione del prodotto di importazione afro-americana in Italia (Bandirali 2013), propedeutici alla disamina testuale dell’album SxM. L’analisi linguistico-filologica sarà condotta dapprima in modo sincronico, attraverso l’individuazione dei principali tratti testuali, e, successivamente, su taglio diacronico, verificando la misura in cui tali esiti sono stati tramandati al di fuori dei diasistemi sociolinguistici di riferimento. L’analisi diasistemica sarà inoltre corredata da una proposta di rappresentazione grafica che – elaborata sotto forma di diagramma in cerchi concentrici – collocherebbe le diverse produzioni qui analizzate in posizioni più o meno vicine al cerchio centrale costituito da SxM, in virtù del travaso di elementi linguistici e paralinguistici rilevato. Se ne dedurrà che SxM ha rappresentato uno dei momenti più alti nel processo di localizzazione del genere rap in italiano, allontanandosi dai calligrafici modelli statunitensi e conquistando un’autonomia linguistica, tematica e stilistica che farà dell’album stesso un modello, non solo all’interno del panorama del rap italiano anni Novanta ma anche del linguaggio giovanile antagonista del periodo. L’idioletto “sanguemistico” – che in alcune sue manifestazioni è attestato anche nelle varietà giovanili più recenti – si cristallizza così in una koinè transgenerazionale, codice comunicativo di quel gruppo giovani che – non identificandosi nella narrativa mainstream – si fa esso stesso creatore di narrative altre. In conclusione, si presenterà un diagramma in cerchi concentrici speculare a quello elaborato per la lingua della canzone rap degli anni Novanta come proposta di rappresentazione della lingua della letteratura generazionale dello stesso periodo e come spunto di indagine per future ricerche. Ulteriori applicazioni degli esiti della ricerca verranno rilevati nell’ambito della linguistica dei corpora – attraverso il potenziale uso dei dati qui desunti nella creazione di un corpus interrogabile e annotabile sul rap italiano degli anni Novanta –, nella linguistica testuale – attraverso l’ampliamento dell’asse diacronico sotteso all’indagine, includendo anche produzioni rap e trap contemporanee – e in ambito didattico e glottodidattico, promuovendo l’uso della canzone rap nell’insegnamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145272