The aim of the paper is to investigate the construct of alexithymia, literally "no words for feelings" (Sifneos, 1973) and, in particular, its relationship with alcohol use disorder. The main interest is to understand the nature of the relationship between the disorders, considering both the theoretical bases and the practical implications. In the first chapter the construct's history and evolution is described, starting from the first formulations based on the observation of psychosomatic patients. For a better understanding of alexithymia, it is necessary to examine affective regulation and its development: specifically, the early experiences with the caregiver and their impact on self-regulation processes (Schore, 2003; Granieri, 2011). The second chapter focuses on the concepts necessary to understand alexithymia: primarily, the concepts of "emotions", "feelings" and "affects" are described, while later the constructs of emotional intelligence and mentalization, and their deficits, are treated. The third chapter focuses on the possible interpretations of the construct: initially, there is the debate regarding the nature of alexithymia, if it represents a stable trait or a transitory state. Subsequently, the neural substrates of the disorder are investigated: specifically, the role played by the right hemisphere (Schore, 2003) and by different brain structures and regions. The chapter ends with an analysis of the concepts of coping and locus of control. In the fourth chapter lies the focus of the work: the relationship between alexithymia and alcohol use disorder. Initially, some aspects of the relationship between constructs are scrutinized, such as the role of childhood experiences, craving and abstinence. The chapter continues with the discussion of the relationship between alexithymia, alcohol use disorder, emotional dysregulation and emotional intelligence. Finally, Khantzian's self-medication hypothesis (1985) is examined. The fifth chapter is dedicated to assessment tools, epidemiology and demographic variables and to the assessment of alexithymia in samples of subjects with alcohol use disorder.
L'obiettivo dell'elaborato è di approfondire il costrutto dell'alessitimia, letteralmente “mancanza di parole per le emozioni” (Sifneos, 1973) e, in particolare, la sua relazione con il disturbo da uso di alcol. L'interesse principale risiede nell'approfondire la natura della relazione esistente tra i due disturbi, considerando sia le basi teoriche sia le implicazioni pratiche dei costrutti. Nel primo capitolo viene descritta la storia e l'evoluzione del costrutto, partendo dalle prime formulazioni basate sull'osservazione di pazienti psicosomatici. Per una migliore comprensione dell'alessitimia risulta necessario approfondire la regolazione affettiva e il suo sviluppo: nello specifico, le precoci esperienze affettive vissute con il caregiver e il loro impatto sui processi di auto-regolazione (Schore, 2003; Granieri, 2011). Il secondo capitolo è incentrato sui costrutti necessari per comprendere l'alessitimia: primariamente viene fornita una descrizione dei concetti di “emotions”, “feelings” e “affects”, mentre successivamente vengono trattati i costrutti dell'intelligenza emotiva e della mentalizzazione, oltre ai loro deficit. Il terzo capitolo è dedicato alle possibili interpretazioni del costrutto: inizialmente viene esposto il dibattito riguardante la natura dell'alessitimia, ovvero se essa rappresenti un tratto stabile o uno stato transitorio. Successivamente, vengono approfonditi i substrati neurali del disturbo: nello specifico, viene sottolineato il ruolo svolto dall'emisfero destro (Schore, 2003) e da diverse strutture e regioni cerebrali. Il capitolo si conclude con l'analisi dei concetti di coping e locus of control. Nel quarto capitolo risiede il focus del lavoro di tesi: la relazione esistente tra l'alessitimia e il disturbo da uso di alcol. Inizialmente vengono approfonditi alcuni aspetti della relazione tra i costrutti, come il ruolo delle esperienze infantili, il craving e l'astinenza. Il capitolo prosegue poi con la trattazione della relazione tra l'alessitimia, il disturbo da uso di alcol, la disregolazione emotiva e l'intelligenza emotiva. Infine viene esaminata la “self-medication hypothesis” di Khantzian (1985). Il quinto capitolo è dedicato agli strumenti di valutazione, all'epidemiologia e alle variabili demografiche e alla valutazione del costrutto di alessitimia in campioni di soggetti con disturbo da uso di alcol.
Il fattore Alessitimia nel Disturbo da Uso di Alcol: correlazione tra i costrutti e ricadute sulla clinica. Una rassegna bibliografica.
CATTANEO, VALENTINA
2018/2019
Abstract
L'obiettivo dell'elaborato è di approfondire il costrutto dell'alessitimia, letteralmente “mancanza di parole per le emozioni” (Sifneos, 1973) e, in particolare, la sua relazione con il disturbo da uso di alcol. L'interesse principale risiede nell'approfondire la natura della relazione esistente tra i due disturbi, considerando sia le basi teoriche sia le implicazioni pratiche dei costrutti. Nel primo capitolo viene descritta la storia e l'evoluzione del costrutto, partendo dalle prime formulazioni basate sull'osservazione di pazienti psicosomatici. Per una migliore comprensione dell'alessitimia risulta necessario approfondire la regolazione affettiva e il suo sviluppo: nello specifico, le precoci esperienze affettive vissute con il caregiver e il loro impatto sui processi di auto-regolazione (Schore, 2003; Granieri, 2011). Il secondo capitolo è incentrato sui costrutti necessari per comprendere l'alessitimia: primariamente viene fornita una descrizione dei concetti di “emotions”, “feelings” e “affects”, mentre successivamente vengono trattati i costrutti dell'intelligenza emotiva e della mentalizzazione, oltre ai loro deficit. Il terzo capitolo è dedicato alle possibili interpretazioni del costrutto: inizialmente viene esposto il dibattito riguardante la natura dell'alessitimia, ovvero se essa rappresenti un tratto stabile o uno stato transitorio. Successivamente, vengono approfonditi i substrati neurali del disturbo: nello specifico, viene sottolineato il ruolo svolto dall'emisfero destro (Schore, 2003) e da diverse strutture e regioni cerebrali. Il capitolo si conclude con l'analisi dei concetti di coping e locus of control. Nel quarto capitolo risiede il focus del lavoro di tesi: la relazione esistente tra l'alessitimia e il disturbo da uso di alcol. Inizialmente vengono approfonditi alcuni aspetti della relazione tra i costrutti, come il ruolo delle esperienze infantili, il craving e l'astinenza. Il capitolo prosegue poi con la trattazione della relazione tra l'alessitimia, il disturbo da uso di alcol, la disregolazione emotiva e l'intelligenza emotiva. Infine viene esaminata la “self-medication hypothesis” di Khantzian (1985). Il quinto capitolo è dedicato agli strumenti di valutazione, all'epidemiologia e alle variabili demografiche e alla valutazione del costrutto di alessitimia in campioni di soggetti con disturbo da uso di alcol.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
747287_cattaneo_valentina_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.21 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.21 MB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/145188