The aim of this thesis is to delineate an aperçu of the cultural horizon in Aosta Valley during the Middle Ages through the critic study of two local manuscripts: K, fragment of Roman d’Escanor conserved in Aosta in Bibiothèque du Grand Séminaire and BnF, naf 6639, a codex which was transferred to Bibliothèque Nationale de France. Part one is an interpretative edition of the fragment: its text is fully transcripted and related to a codicologic and paleographic description and a philologic and linguistic commentary. Part two is a dissertation about a mixed codex in which are reunited five different works: Livre du Conceil des Princes, Conceil et Dit des oyseaulx, Ponthus de Gallice, Chastelaine de vergy e Débat de deux seurs. The analitic study have concerned the matter of the manufact, such as its codicologic and paleographic features, the content, therefore the research about the extravagant tenses which are the proof that the text was extablished in its definitive form by a rearranger, and finally the language, about which the purpose has been to extrapolate some traits of Franco-Provençal. Hence, the codex has been considered in relation to its historic and geographic context to support the hypothesis of it being conceived and composed by George of Challant and donated to Marguerite de la Chambre.

La presente tesi, la quale si propone l’obiettivo di delineare un aperçu del panorama letterario medievale di area valdostana, verte sulla duplice indagine dei testimoni K, frammento del Roman d’Escanor conservato presso la Bibiothèque du Grand Séminaire d’Aoste e BnF, naf 6639, codice valdostano ceduto alla Bibliothèque Nationale de France e ivi conservato. L’indagine è poi condotta, per entrambi, lungo le tre direttrici codicologica, filologica e linguistica. L a prima parte si presenta quale edizione interpretativa del frammento manoscritto valdostano il cui testo, trascritto integralmente, è corredato da una descrizione codicologico-paleografica e da un commento filologico e linguistico. La seconda si propone invece la presentazione tout court di un codice miscellaneo il quale è stato sinora indagato esclusivamente nelle sue opere e mai nel suo complesso. In esso convivono cinque opere: Livre du Conceil des Princes, Conceil et Dit des oyseaulx, Ponthus de Gallice, Chastelaine de vergy e Débat de deux seurs. Secondo un movimento esterno-interno, lo studio ha riguardato la materia, ovvero la sostanza codicologica e paleografica del manufatto, il contenuto, quindi le peculiarità a livello della lettera di un codex extravagante il quale prevede evidenti interventi di rimaneggiamento, infine la lingua, ovvero la patina linguistica dello stesso nel tentativo di enucleare ivi incastonature di francoprovenzale su unosfondo di lingua d’oïl. Il codice è stato quindi, sulla scorta delle evidenze emerse messe tra loro a sistema, calato nel suo contesto storico e di ascendenza locale sino ad avvallare l’ipotesi della sua concezione e composizione ad opera di Giorgio di Challant in vista della sua destinazione alla nobile Marguerite de la Chambre.

Contributo al panorama letterario medievale di area valdostana: indagine codicologica, filologica e linguistica dei manoscritti Frammento K, Aoste, Bibliothèque du Grand Séminaire e Paris, BnF, NAF 6639.

ROSSERO, MARTINA
2022/2023

Abstract

La presente tesi, la quale si propone l’obiettivo di delineare un aperçu del panorama letterario medievale di area valdostana, verte sulla duplice indagine dei testimoni K, frammento del Roman d’Escanor conservato presso la Bibiothèque du Grand Séminaire d’Aoste e BnF, naf 6639, codice valdostano ceduto alla Bibliothèque Nationale de France e ivi conservato. L’indagine è poi condotta, per entrambi, lungo le tre direttrici codicologica, filologica e linguistica. L a prima parte si presenta quale edizione interpretativa del frammento manoscritto valdostano il cui testo, trascritto integralmente, è corredato da una descrizione codicologico-paleografica e da un commento filologico e linguistico. La seconda si propone invece la presentazione tout court di un codice miscellaneo il quale è stato sinora indagato esclusivamente nelle sue opere e mai nel suo complesso. In esso convivono cinque opere: Livre du Conceil des Princes, Conceil et Dit des oyseaulx, Ponthus de Gallice, Chastelaine de vergy e Débat de deux seurs. Secondo un movimento esterno-interno, lo studio ha riguardato la materia, ovvero la sostanza codicologica e paleografica del manufatto, il contenuto, quindi le peculiarità a livello della lettera di un codex extravagante il quale prevede evidenti interventi di rimaneggiamento, infine la lingua, ovvero la patina linguistica dello stesso nel tentativo di enucleare ivi incastonature di francoprovenzale su unosfondo di lingua d’oïl. Il codice è stato quindi, sulla scorta delle evidenze emerse messe tra loro a sistema, calato nel suo contesto storico e di ascendenza locale sino ad avvallare l’ipotesi della sua concezione e composizione ad opera di Giorgio di Challant in vista della sua destinazione alla nobile Marguerite de la Chambre.
ITA
The aim of this thesis is to delineate an aperçu of the cultural horizon in Aosta Valley during the Middle Ages through the critic study of two local manuscripts: K, fragment of Roman d’Escanor conserved in Aosta in Bibiothèque du Grand Séminaire and BnF, naf 6639, a codex which was transferred to Bibliothèque Nationale de France. Part one is an interpretative edition of the fragment: its text is fully transcripted and related to a codicologic and paleographic description and a philologic and linguistic commentary. Part two is a dissertation about a mixed codex in which are reunited five different works: Livre du Conceil des Princes, Conceil et Dit des oyseaulx, Ponthus de Gallice, Chastelaine de vergy e Débat de deux seurs. The analitic study have concerned the matter of the manufact, such as its codicologic and paleographic features, the content, therefore the research about the extravagant tenses which are the proof that the text was extablished in its definitive form by a rearranger, and finally the language, about which the purpose has been to extrapolate some traits of Franco-Provençal. Hence, the codex has been considered in relation to its historic and geographic context to support the hypothesis of it being conceived and composed by George of Challant and donated to Marguerite de la Chambre.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/145158