Il lavoro analizza due nuove edizioni della Divina Commedia di Dante, curate rispettivamente da Giorgio Inglese nel 2021 e da Paolo Trovato nel 2022. Un campione di canti è analizzato confrontando le due edizioni in maniera puntuale e analizzando i casi in cui i due editori mettono a testo varianti differenti di rilievo linguistico o contenutistico. Il primo capitolo, introduttivo, traccia a grandi linee la storia degli studi filologici recenti dedicati alla Commedia, compresa la recente attenzione a ricostruire la veste linguistica del poema, e introduce i criteri con cui le due edizioni prese in esame hanno affrontato la costituzione del testo. I capitoli successivi analizzano le varianti suddividendole in fonetiche, morfologiche, sintattiche e di contenuto (in quest’ultima sezione sono considerate anche varianti lessicali). L’analisi si avvale, qualora siano presenti nei rispettivi apparati, delle giustificazioni che i due editori hanno dato delle loro scelte, e integra dove possibile con nozioni linguistiche desunte dagli studi di settore e in specie da quelli dedicati alla lingua della Commedia e al fiorentino dei secc. XIII e XIV.
Veste linguistica e varianti di contenuto in due recenti edizioni della Commedia di Dante
AIMAR, DOMIZIANA
2022/2023
Abstract
Il lavoro analizza due nuove edizioni della Divina Commedia di Dante, curate rispettivamente da Giorgio Inglese nel 2021 e da Paolo Trovato nel 2022. Un campione di canti è analizzato confrontando le due edizioni in maniera puntuale e analizzando i casi in cui i due editori mettono a testo varianti differenti di rilievo linguistico o contenutistico. Il primo capitolo, introduttivo, traccia a grandi linee la storia degli studi filologici recenti dedicati alla Commedia, compresa la recente attenzione a ricostruire la veste linguistica del poema, e introduce i criteri con cui le due edizioni prese in esame hanno affrontato la costituzione del testo. I capitoli successivi analizzano le varianti suddividendole in fonetiche, morfologiche, sintattiche e di contenuto (in quest’ultima sezione sono considerate anche varianti lessicali). L’analisi si avvale, qualora siano presenti nei rispettivi apparati, delle giustificazioni che i due editori hanno dato delle loro scelte, e integra dove possibile con nozioni linguistiche desunte dagli studi di settore e in specie da quelli dedicati alla lingua della Commedia e al fiorentino dei secc. XIII e XIV.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/145086