The aging process is a social and global phenomenon characterized by slow development, in which the passage of time is unnoticed and which involves people's lives (Pregno, 2016). To reach this phase in good health conditions it is necessary to promote the so-called "active" aging through primary prevention programs, including a healthy lifestyle, and secondary prevention through preventive screening exams to improve people's quality of life and overcome the problems related to aging by living in a peaceful environment with their peers, thus preserving their psychophysical abilities. This development requires the activation of a multitude of integrated policies and the involvement of different disciplines including Social Services (Pregno, 2016). Age, individual paths, life stories influence the way in which each subject perceives and experiences their state of seniority. The physical and cognitive changes that occur over the years compromise the individual's state of well-being and their degree of autonomy. As in other phases of the life cycle, the relational dimension that is established between the professional and the subject is central since it is considered as a crucial methodological moment during the cognitive process and approach to the need by the social professional (Cellentani, 2004). Often the elderly, in good health, are capable of organizing their lives again and for this reason they can be considered by society as active subjects of the community as they carry out various activities such as socially useful ones, undertake training courses by enrolling in the university of the third age, collaborate with voluntary associations and are involved in family activities, focusing above all on the care and management of grandchildren. For this reason, within the family welfare system present in the Italian context, grandparents represent a resource of fundamental importance not only as support and concrete help in the daily life of families, but also an emotional and educational point of reference, thanks to their experience and memory (Saraceno, Naldini, 2013). The number of elderly people in need of care and assistance is constantly increasing, people's lifespan has lengthened. At an international and European level over the last few years, the fight against abuse of elderly people and the improvement of life and the quality of care has achieved increasing importance. To meet the new needs arising from the aging of the population and the progressive growth of non-self-sufficient elderly people, there have been two responses, also as a consequence of the changes that have occurred within and outside of family units. There are individuals who remain in their own home and others who opt for care in residential facilities. The first response was domiciliary care characterized by the central role of families, supported by resources and public support services. The second was residentiality based on the territorial network of socio-health and social welfare facilities. There are situations in which home care for the non-self-sufficient elderly person is impossible, since the care commitment is very high or the provision of services by operators requires constant intervention. Therefore, residential care is used with the transfer of the individual to the structures that provide this service. ​

Il processo d’invecchiamento è un fenomeno sociale e globale caratterizzato da uno sviluppo lento, nel quale lo scorrimento del tempo risulta inavvertito e che coinvolge la vita delle persone (Pregno,2016). Per raggiungere tale fase in buone condizioni di salute è necessario promuovere il cosiddetto invecchiamento “attivo” attraverso programmi di prevenzione primaria, tra cui uno stile di vita sano, e secondaria tramite esami di screening preventivi per migliorare la qualità della vita delle persone e superare le problematiche connesse all’invecchiamento vivendo in un ambiente sereno con i propri coetanei, preservando quindi le loro capacità psicofisiche. Questo sviluppo richiede l’attivazione di una moltitudine di politiche integrate ed il coinvolgimento di differenti discipline tra cui il Servizio Sociale (Pregno,2016). L’età, i percorsi individuali, le storie di vita influiscono sul modo in cui ogni soggetto percepisce e vive il proprio stato di anzianità. I mutamenti fisici e cognitivi che avvengono negli anni compromettono lo stato di benessere dell’individuo e il suo grado di autonomia. Come in altre fasi del ciclo di vita risulta centrale la dimensione relazionale che si instaura tra il professionista e il soggetto poiché è considerata come un momento metodologico cruciale durante il percorso conoscitivo e di approccio al bisogno da parte del professionista sociale (Cellentani, 2004). Sovente gli anziani, in buona salute, sono capaci di organizzare nuovamente la loro vita e per questo possono essere considerati dalla società soggetti attivi della comunità poiché svolgono diverse attività come quelle socialmente utili, intraprendono percorsi di formazione iscrivendosi all’università della terza età, collaborano con associazioni di volontariato e vengono coinvolti nelle attività familiari concentrandosi soprattutto nella cura e gestione dei nipoti. Per tale motivo all’interno del sistema di welfare familiare presente nel contesto italiano, i nonni rappresentano una risorsa di fondamentale importanza non solo come supporto ed aiuto concreto nella quotidianità delle famiglie, ma anche un punto di riferimento affettivo ed educativo, grazie alla loro esperienza e memoria (Saraceno, Naldini, 2013). Il numero di persone anziane bisognose di cure e assistenza è in costante aumento, la durata di vita delle persone si è allungata. A livello internazionale ed Europeo nel corso degli ultimi anni ha raggiunto un’importanza sempre maggiore la lotta contro l’abuso verso le persone anziane e il miglioramento della vita e della qualità dell’assistenza. Per far fronte alle nuove esigenze derivanti dall’invecchiamento della popolazione e dalla progressiva crescita degli anziani non autosufficienti, due sono state le risposte, anche come conseguenza dei mutamenti intervenuti all’interno e all’esterno dei nuclei familiari. Vi sono individui che rimangono nella propria abitazione e altre che optano per l’assistenza in strutture residenziali. La prima risposta è stata la domiciliarità caratterizzata dal ruolo centrale delle famiglie, supportato da risorse e servizi pubblici di sostegno. La seconda è stata la residenzialità fondata sulla rete territoriale di presidi socio sanitari e socio assistenziali. Vi sono situazioni in cui l’assistenza domiciliare all’anziano non autosufficiente risulta impossibile, poiché l’impegno assistenziale è molto elevato oppure l’erogazione delle prestazioni da parte degli operatori richiede un costante intervento. Pertanto si ricorre all’assistenza residenziale con il trasferimento dell’individuo nelle strutture che erogano tale servizio. ​

L’invecchiamento della popolazione: la domiciliarità e la residenzialità nel rispetto della dignità degli anziani ​

BALESTRINI, ROBERTA
2022/2023

Abstract

Il processo d’invecchiamento è un fenomeno sociale e globale caratterizzato da uno sviluppo lento, nel quale lo scorrimento del tempo risulta inavvertito e che coinvolge la vita delle persone (Pregno,2016). Per raggiungere tale fase in buone condizioni di salute è necessario promuovere il cosiddetto invecchiamento “attivo” attraverso programmi di prevenzione primaria, tra cui uno stile di vita sano, e secondaria tramite esami di screening preventivi per migliorare la qualità della vita delle persone e superare le problematiche connesse all’invecchiamento vivendo in un ambiente sereno con i propri coetanei, preservando quindi le loro capacità psicofisiche. Questo sviluppo richiede l’attivazione di una moltitudine di politiche integrate ed il coinvolgimento di differenti discipline tra cui il Servizio Sociale (Pregno,2016). L’età, i percorsi individuali, le storie di vita influiscono sul modo in cui ogni soggetto percepisce e vive il proprio stato di anzianità. I mutamenti fisici e cognitivi che avvengono negli anni compromettono lo stato di benessere dell’individuo e il suo grado di autonomia. Come in altre fasi del ciclo di vita risulta centrale la dimensione relazionale che si instaura tra il professionista e il soggetto poiché è considerata come un momento metodologico cruciale durante il percorso conoscitivo e di approccio al bisogno da parte del professionista sociale (Cellentani, 2004). Sovente gli anziani, in buona salute, sono capaci di organizzare nuovamente la loro vita e per questo possono essere considerati dalla società soggetti attivi della comunità poiché svolgono diverse attività come quelle socialmente utili, intraprendono percorsi di formazione iscrivendosi all’università della terza età, collaborano con associazioni di volontariato e vengono coinvolti nelle attività familiari concentrandosi soprattutto nella cura e gestione dei nipoti. Per tale motivo all’interno del sistema di welfare familiare presente nel contesto italiano, i nonni rappresentano una risorsa di fondamentale importanza non solo come supporto ed aiuto concreto nella quotidianità delle famiglie, ma anche un punto di riferimento affettivo ed educativo, grazie alla loro esperienza e memoria (Saraceno, Naldini, 2013). Il numero di persone anziane bisognose di cure e assistenza è in costante aumento, la durata di vita delle persone si è allungata. A livello internazionale ed Europeo nel corso degli ultimi anni ha raggiunto un’importanza sempre maggiore la lotta contro l’abuso verso le persone anziane e il miglioramento della vita e della qualità dell’assistenza. Per far fronte alle nuove esigenze derivanti dall’invecchiamento della popolazione e dalla progressiva crescita degli anziani non autosufficienti, due sono state le risposte, anche come conseguenza dei mutamenti intervenuti all’interno e all’esterno dei nuclei familiari. Vi sono individui che rimangono nella propria abitazione e altre che optano per l’assistenza in strutture residenziali. La prima risposta è stata la domiciliarità caratterizzata dal ruolo centrale delle famiglie, supportato da risorse e servizi pubblici di sostegno. La seconda è stata la residenzialità fondata sulla rete territoriale di presidi socio sanitari e socio assistenziali. Vi sono situazioni in cui l’assistenza domiciliare all’anziano non autosufficiente risulta impossibile, poiché l’impegno assistenziale è molto elevato oppure l’erogazione delle prestazioni da parte degli operatori richiede un costante intervento. Pertanto si ricorre all’assistenza residenziale con il trasferimento dell’individuo nelle strutture che erogano tale servizio. ​
ITA
The aging process is a social and global phenomenon characterized by slow development, in which the passage of time is unnoticed and which involves people's lives (Pregno, 2016). To reach this phase in good health conditions it is necessary to promote the so-called "active" aging through primary prevention programs, including a healthy lifestyle, and secondary prevention through preventive screening exams to improve people's quality of life and overcome the problems related to aging by living in a peaceful environment with their peers, thus preserving their psychophysical abilities. This development requires the activation of a multitude of integrated policies and the involvement of different disciplines including Social Services (Pregno, 2016). Age, individual paths, life stories influence the way in which each subject perceives and experiences their state of seniority. The physical and cognitive changes that occur over the years compromise the individual's state of well-being and their degree of autonomy. As in other phases of the life cycle, the relational dimension that is established between the professional and the subject is central since it is considered as a crucial methodological moment during the cognitive process and approach to the need by the social professional (Cellentani, 2004). Often the elderly, in good health, are capable of organizing their lives again and for this reason they can be considered by society as active subjects of the community as they carry out various activities such as socially useful ones, undertake training courses by enrolling in the university of the third age, collaborate with voluntary associations and are involved in family activities, focusing above all on the care and management of grandchildren. For this reason, within the family welfare system present in the Italian context, grandparents represent a resource of fundamental importance not only as support and concrete help in the daily life of families, but also an emotional and educational point of reference, thanks to their experience and memory (Saraceno, Naldini, 2013). The number of elderly people in need of care and assistance is constantly increasing, people's lifespan has lengthened. At an international and European level over the last few years, the fight against abuse of elderly people and the improvement of life and the quality of care has achieved increasing importance. To meet the new needs arising from the aging of the population and the progressive growth of non-self-sufficient elderly people, there have been two responses, also as a consequence of the changes that have occurred within and outside of family units. There are individuals who remain in their own home and others who opt for care in residential facilities. The first response was domiciliary care characterized by the central role of families, supported by resources and public support services. The second was residentiality based on the territorial network of socio-health and social welfare facilities. There are situations in which home care for the non-self-sufficient elderly person is impossible, since the care commitment is very high or the provision of services by operators requires constant intervention. Therefore, residential care is used with the transfer of the individual to the structures that provide this service. ​
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/145049