In a world where English is increasingly consolidating its role as a lingua franca due to its importance in international communication and global exchange, its learning as an L2 is gradually shifting away from the formal and traditional methodologies provided in school and educational contexts in favour of an informal technology-based approach. The aim of this paper is to provide an in-depth analysis of informal learning and, more specifically, informal language learning of English. The paper consists of four chapters and revolves around a case study based on a quantitative data collection carried out by the author on a sample of 125 students from a high school in the province of Turin. The research carried out and the data collected are supported by a carefully selected bibliography and online material. The first section deals with the subject of informal learning, explaining its different aspects and the differences with formal and non-formal learning. The central part is devoted to studies of informal language learning, particularly of English, since the 1970s, and an important section focuses on the importance of the valorisation and recognition of learning achieved by European institutions and governments. Chapters 2 and 3 focus on the presentation of the questionnaire and the methods used for its administration and subsequent data collection by the author. The thesis focuses on two research questions: 1. The ways in which secondary school students independently access the English language outside of school contexts and language courses; 2. Whether and in what ways they would like to see informal modes of learning integrated with traditional teaching methods in the teaching of English at school. As mentioned above, the sample used for the analysis consisted of 125 students belonging to three different courses in a high school in the province of Turin. The work carried out was made possible thanks to the collaboration of the school teachers and the enthusiasm of the students who, with care and precision, contributed to the success of the research. The data collected are very interesting and, in some cases, in line with those analysed and reported by other experts. The final part of the paper focuses on possible alternatives and technological means to support the entry of informal learning within the school walls. These could provide valuable support for teachers and students, making the school of the future more dynamic and interactive.
In un mondo in cui l'inglese sta consolidando sempre di più il suo ruolo di lingua franca, data la sua importanza nella comunicazione internazionale e negli scambi globali, il suo apprendimento come L2 si sta gradualmente spostando dalle metodologie formali e tradizionali impartite nei contesti scolastici ed educativi, in favore di un approccio informale basato sulla tecnologia. Lo scopo del presente lavoro è quello di fornire un'analisi approfondita sull'informal learning e più precisamente sull'informal language learning della lingua inglese. L'elaborato è composto da quattro capitoli e verte attorno a un caso di studio basato su una raccolta dati quantitativa condotto dall'autrice presso un campione di 125 studenti di un liceo nella provincia di Torino. La ricerca svolta e i dati raccolti sono supportati da una bibliografia accuratamente selezionata e da materiale online. Nella prima sezione viene affrontata la tematica dell'informal learning, attraverso la spiegazione dei suoi differenti aspetti e le differenze con il formal learning e il non-formal learning. La parte centrale è dedicata agli studi condotti sull'informal language learning, in particolare dell'inglese, a partire dagli anni '70 e una parentesi importante è incentrata sull'importanza della valorizzazione e del riconoscimento degli apprendimenti ottenuti da parte delle istutuzioni e dei governi europei. Il 2° e 3° capitolo vertono sulla presentazione del questionario e le metodologie utilizzate per la somministrazione e la conseguente raccolta dati da parte dell'autrice. Il lavoro è concentrato su due domande di ricerca: 1. I modi in cui gli studenti delle scuole superiori accedono autonomamente alla lingua inglese al di fuori dei contesti scolastici e dei corsi linguistici; 2. Se e in quale modo piacerebbe loro che le modalità d'apprendimento informale venissero integrate ai metodi didattici tradizionali nell'insegnamento dell'inglese a scuola. Come precedentemente accennato, il campione preso in analisi è composto da 125 studenti appartenenti a tre differenti corsi di studio di un liceo nella provincia torinese. Il lavoro condotto è stato reso possibile dalla collaborazione dei docenti scolastici e dall'entusiasmo degli studenti che, con attenzione e precisione, si sono prestati per la riuscita della ricerca. I dati raccolti risultano molto interessanti e, in alcuni casi, in linea con quelli analizzati e riportati da altri esperti. La parte finale dell'elaborato si concentra su possibili alternative e mezzi tecnologici mirati a supportare l'ingresso dell'informal learning tra le mura scolastiche. Questi potrebbero rappresentare dei preziosi supporti per gli insegnanti e gli studenti, rendendo la scuola del futuro più dinamica e interattiva.
Apprendimento informale dell'inglese: Un caso di studio sugli studenti italiani delle scuole superiori
VENERUSO, LUISA
2022/2023
Abstract
In un mondo in cui l'inglese sta consolidando sempre di più il suo ruolo di lingua franca, data la sua importanza nella comunicazione internazionale e negli scambi globali, il suo apprendimento come L2 si sta gradualmente spostando dalle metodologie formali e tradizionali impartite nei contesti scolastici ed educativi, in favore di un approccio informale basato sulla tecnologia. Lo scopo del presente lavoro è quello di fornire un'analisi approfondita sull'informal learning e più precisamente sull'informal language learning della lingua inglese. L'elaborato è composto da quattro capitoli e verte attorno a un caso di studio basato su una raccolta dati quantitativa condotto dall'autrice presso un campione di 125 studenti di un liceo nella provincia di Torino. La ricerca svolta e i dati raccolti sono supportati da una bibliografia accuratamente selezionata e da materiale online. Nella prima sezione viene affrontata la tematica dell'informal learning, attraverso la spiegazione dei suoi differenti aspetti e le differenze con il formal learning e il non-formal learning. La parte centrale è dedicata agli studi condotti sull'informal language learning, in particolare dell'inglese, a partire dagli anni '70 e una parentesi importante è incentrata sull'importanza della valorizzazione e del riconoscimento degli apprendimenti ottenuti da parte delle istutuzioni e dei governi europei. Il 2° e 3° capitolo vertono sulla presentazione del questionario e le metodologie utilizzate per la somministrazione e la conseguente raccolta dati da parte dell'autrice. Il lavoro è concentrato su due domande di ricerca: 1. I modi in cui gli studenti delle scuole superiori accedono autonomamente alla lingua inglese al di fuori dei contesti scolastici e dei corsi linguistici; 2. Se e in quale modo piacerebbe loro che le modalità d'apprendimento informale venissero integrate ai metodi didattici tradizionali nell'insegnamento dell'inglese a scuola. Come precedentemente accennato, il campione preso in analisi è composto da 125 studenti appartenenti a tre differenti corsi di studio di un liceo nella provincia torinese. Il lavoro condotto è stato reso possibile dalla collaborazione dei docenti scolastici e dall'entusiasmo degli studenti che, con attenzione e precisione, si sono prestati per la riuscita della ricerca. I dati raccolti risultano molto interessanti e, in alcuni casi, in linea con quelli analizzati e riportati da altri esperti. La parte finale dell'elaborato si concentra su possibili alternative e mezzi tecnologici mirati a supportare l'ingresso dell'informal learning tra le mura scolastiche. Questi potrebbero rappresentare dei preziosi supporti per gli insegnanti e gli studenti, rendendo la scuola del futuro più dinamica e interattiva.File | Dimensione | Formato | |
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