The Langhe and Roero are a special reality set in the province of Cuneo. Small villages perched on hillsides devoted to vineyards and hazelnut groves renowned for their excellent food and wine tourism and landscape thanks to their UNESCO candidacy. An area in itself rural but rich in which apparently nothing is lacking. An area in itself rural but rich in which apparently nothing is lacking. Despite this, one fundamental thing is missing: mobility. Because of the particular conformity of the area, the villages are poorly connected by public transport or an alternative one, so residents and tourists are forced to take private cars to get around freely. This is a major problem of destination accessibility and first mile, last mile travel to or from major hubs such as railway stations or airports. If we read this scenario through a green lens, we see how far we are from achieving the goal of halving and even eliminating net greenhouse gas emissions. For this reason, the paper aims to investigate whether, through an alternative, organised and place-based mobility system for tourism, we can improve the very conditions of a territory not only in terms of environmental sustainability but also social, economic and above all local development. In fact, if the association between local development and tourism is true, then the relationship between the enhancement of mobility for tourism reasons and the improvement of the same mobility of residents resulting in the internal development of rural areas will be equally successful.
Le Langhe e il Roero sono una realtà particolare incastonata nella provincia di Cuneo. Piccoli paesi arroccati su colline vocate a vigneti e noccioleti rinomate per l’eccellente turismo enogastronomico e paesaggistico grazie alla candidatura UNESCO. Un territorio in sè rurale ma ricco nel quale apparentemente non manca nulla. In realtà, chi vive l’area ogni giorno, sa qual è la necessità più grande che, nonostante gli ampi flussi turistici, non è mai stata migliorata: la mobilità. A causa della particolare conformità del territorio, i paesi sono mal collegati dal trasporto pubblico o da uno alternativo per cui residenti e turisti sono costretti a munirsi di un’auto privata per potersi muovere liberamente. Questo è un grande problema di accessibilità della destinazione e di percorrenza del first mile, last mile per raggiungere o tornare dai maggiori punti di snodo come stazioni ferroviarie o aeroporti. Se leggiamo questo scenario con una lente green vediamo come siamo lontani dal raggiungere l’obbiettivo di dimezzare e perfino annullare le emissioni nette di gas serra. Per questo motivo, l’elaborato vuole indagare se, attraverso un sistema di mobilità alternativo, organizzato e place based per il turismo si possa migliorare le stesse condizioni di un territorio non solo in ottica di sostenibilità ambientale ma anche sociale, economica e soprattutto di sviluppo locale. Infatti, se è vera l’associazione fra sviluppo locale e turismo allora sarà altrettanto vincente la relazione fra il potenziamento della mobilità per ragioni turistiche e il miglioramento della stessa mobilità dei residenti ottenendo uno sviluppo interno delle aree rurali.
La mobilità all'insegna del territorio: sviluppo locale, turismo e sostenibilità nelle Langhe-Roero
BIFFO, MARGHERITA
2023/2024
Abstract
Le Langhe e il Roero sono una realtà particolare incastonata nella provincia di Cuneo. Piccoli paesi arroccati su colline vocate a vigneti e noccioleti rinomate per l’eccellente turismo enogastronomico e paesaggistico grazie alla candidatura UNESCO. Un territorio in sè rurale ma ricco nel quale apparentemente non manca nulla. In realtà, chi vive l’area ogni giorno, sa qual è la necessità più grande che, nonostante gli ampi flussi turistici, non è mai stata migliorata: la mobilità. A causa della particolare conformità del territorio, i paesi sono mal collegati dal trasporto pubblico o da uno alternativo per cui residenti e turisti sono costretti a munirsi di un’auto privata per potersi muovere liberamente. Questo è un grande problema di accessibilità della destinazione e di percorrenza del first mile, last mile per raggiungere o tornare dai maggiori punti di snodo come stazioni ferroviarie o aeroporti. Se leggiamo questo scenario con una lente green vediamo come siamo lontani dal raggiungere l’obbiettivo di dimezzare e perfino annullare le emissioni nette di gas serra. Per questo motivo, l’elaborato vuole indagare se, attraverso un sistema di mobilità alternativo, organizzato e place based per il turismo si possa migliorare le stesse condizioni di un territorio non solo in ottica di sostenibilità ambientale ma anche sociale, economica e soprattutto di sviluppo locale. Infatti, se è vera l’associazione fra sviluppo locale e turismo allora sarà altrettanto vincente la relazione fra il potenziamento della mobilità per ragioni turistiche e il miglioramento della stessa mobilità dei residenti ottenendo uno sviluppo interno delle aree rurali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144906