Il metodo delle Semipermeable Membrane Devices (SPMDs) rappresenta una tecnica di campionamento passivo, che consente il monitoraggio di contaminanti organici. Le SPMDs hanno dimostrato di arricchire le eventuali tracce di residui per bioconcentrazione grazie al mezzo sequestrante costituito da un sottile strato di trioleina, che costituisce il principale lipide semplice presente in molti organismi acquatici, imitando il processo passivo della diffusione dei contaminanti attraverso le membrane biologiche e della loro ripartizione tra i lipidi ed il mezzo circostante degli organismi. La membrana è in grado di campionare composti organici con valori di KOW> 1, come gli Idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Pertanto lo scopo del presente lavoro è stato quello di sperimentare l'applicazione delle membrane SPMDs sia all'acqua destinata ad uso potabile sia all'acqua greggia, esplorando le loro potenzialità come campionatori passivi attraverso una valutazione delle proprietà mutagene (test di Ames), tossiche (Microtox®) e la presenza di IPA delle acque così campionate. A tale scopo le membrane SPMDs sono state utilizzate per il campionamento in due punti di un impianto di potabilizzazione, sia sulle acque superficiali del fiume Po (ingresso) sia sull'acqua potabile (uscita) ottenuta al termine del processo di trattamento nel corso di quattro anni di monitoraggio. Per quanto riguarda gli IPA, la loro concentrazione si è dimostrata essere più elevata di due-tre ordini di grandezza nei campioni di ingresso (3,86-257,04 µg/g trioleina) rispetto alle acque in uscita (0,449-2,816 µg/g trioleina). Questo risultato mette in evidenza la capacità di abbattimento dell'impianto di potabilizzazione, inoltre tali concentrazioni si sono rivelate paragonabili o inferiori rispetto ad altri studi, dato che ha confermato l'efficienza delle SPMDs come campionatori passivi. La tossicità acuta dei campioni è risultata sempre bassa, a parte alcune eccezioni, ed è molto simile tra l'acqua potabile (UT=0,61±0,71) e quella superficiale (UT=0,67±0,88), tali dati sono stati ottenuti probabilmente perché ogni membrana è stata utilizzata per circa trenta giorni di campionamento e per circa 150 litri d'acqua e quindi i dati di tossicità sono influenzati dal volume d'acqua campionato, dalla formazione di un biofilm superficiale sulla membrana che campionava l'acqua superficiale a cui si aggiunge una leggerissima tossicità della trioleina (UT=0,15). I risultati del test di Ames indicano che i campioni non sono stati considerati mutageni, si è pertanto ipotizzata una non sufficiente concentrazione degli inquinanti per poter produrre un effetto genotossico. Inoltre non è stato riscontrato alcun rapporto tra la tossicità acuta e le basse concentrazioni di IPA totali riscontrate fatto che conferma che è difficile poter attribuire la tossicità ad un'unica classe di composti in una matrice complessa come l'acqua. In conclusione le membrane SPMDs hanno dimostrato essere un ottimo strumento per la valutazione della presenza di xenobiotici, in grado di accumularsi lungo la catena trofica fino all'uomo. I test di mutagenesi e tossicità si sono confermati come strumenti efficaci per la valutazione degli effetti complessivi di una matrice e l'impianto di potabilizzazione considerato si è dimostrato efficace nell'abbattimento degli IPA.

Membrane Semipermeabili:campionatori passivi nella valutazione di xenobiotici nelle acque.

LOPRETE, MARCO
2008/2009

Abstract

Il metodo delle Semipermeable Membrane Devices (SPMDs) rappresenta una tecnica di campionamento passivo, che consente il monitoraggio di contaminanti organici. Le SPMDs hanno dimostrato di arricchire le eventuali tracce di residui per bioconcentrazione grazie al mezzo sequestrante costituito da un sottile strato di trioleina, che costituisce il principale lipide semplice presente in molti organismi acquatici, imitando il processo passivo della diffusione dei contaminanti attraverso le membrane biologiche e della loro ripartizione tra i lipidi ed il mezzo circostante degli organismi. La membrana è in grado di campionare composti organici con valori di KOW> 1, come gli Idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Pertanto lo scopo del presente lavoro è stato quello di sperimentare l'applicazione delle membrane SPMDs sia all'acqua destinata ad uso potabile sia all'acqua greggia, esplorando le loro potenzialità come campionatori passivi attraverso una valutazione delle proprietà mutagene (test di Ames), tossiche (Microtox®) e la presenza di IPA delle acque così campionate. A tale scopo le membrane SPMDs sono state utilizzate per il campionamento in due punti di un impianto di potabilizzazione, sia sulle acque superficiali del fiume Po (ingresso) sia sull'acqua potabile (uscita) ottenuta al termine del processo di trattamento nel corso di quattro anni di monitoraggio. Per quanto riguarda gli IPA, la loro concentrazione si è dimostrata essere più elevata di due-tre ordini di grandezza nei campioni di ingresso (3,86-257,04 µg/g trioleina) rispetto alle acque in uscita (0,449-2,816 µg/g trioleina). Questo risultato mette in evidenza la capacità di abbattimento dell'impianto di potabilizzazione, inoltre tali concentrazioni si sono rivelate paragonabili o inferiori rispetto ad altri studi, dato che ha confermato l'efficienza delle SPMDs come campionatori passivi. La tossicità acuta dei campioni è risultata sempre bassa, a parte alcune eccezioni, ed è molto simile tra l'acqua potabile (UT=0,61±0,71) e quella superficiale (UT=0,67±0,88), tali dati sono stati ottenuti probabilmente perché ogni membrana è stata utilizzata per circa trenta giorni di campionamento e per circa 150 litri d'acqua e quindi i dati di tossicità sono influenzati dal volume d'acqua campionato, dalla formazione di un biofilm superficiale sulla membrana che campionava l'acqua superficiale a cui si aggiunge una leggerissima tossicità della trioleina (UT=0,15). I risultati del test di Ames indicano che i campioni non sono stati considerati mutageni, si è pertanto ipotizzata una non sufficiente concentrazione degli inquinanti per poter produrre un effetto genotossico. Inoltre non è stato riscontrato alcun rapporto tra la tossicità acuta e le basse concentrazioni di IPA totali riscontrate fatto che conferma che è difficile poter attribuire la tossicità ad un'unica classe di composti in una matrice complessa come l'acqua. In conclusione le membrane SPMDs hanno dimostrato essere un ottimo strumento per la valutazione della presenza di xenobiotici, in grado di accumularsi lungo la catena trofica fino all'uomo. I test di mutagenesi e tossicità si sono confermati come strumenti efficaci per la valutazione degli effetti complessivi di una matrice e l'impianto di potabilizzazione considerato si è dimostrato efficace nell'abbattimento degli IPA.
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