Sexual harassment in the workplace represents a phenomenon that, despite the struggles of feminist movements and existing corporate policies, remains widespread and concerning, particularly due to the significantly negative consequences for the victims, the work environment, and the companies. The aim of this thesis is, therefore, to delve into and understand the nature of this phenomenon, with consideration given to corporate policies and best practices that can contribute to reducing its incidence and promoting a more inclusive, respectful, and safe work environment. Accordingly, the topic of sexual harassment in the workplace is examined within three-chapter, divided ad follows. In the first chapter, sexual harassment is analyzed in a general context, aiming to provide a clear definition and explore all forms of sexual harassment, from the most explicit to the more subtle, from those limited to verbal actions to those involving physical acts. The main theories interpreting the psychological, social, and cultural foundations that drive some individuals to perpetrate acts of harassment against others are discussed. Finally, a brief comparison is made between the female and male conditions, highlighting the similarities and differences in harassment experiences when it is perpetrated against man versus a woman. The second chapter focuses more specifically on sexual harassment in the workplace, analyzing the risk factors that can contribute to increasing the likelihood of these behaviors occurring, as well as the power dynamics characterizing the relationships between the victim and the perpetrator. Furthermore, the emotional and behavioral responses of not only the victims but also the so-called bystanders (those – likely colleagues – who directly or indirectly witness the violence without being victims or perpetrators) are analyzed, highlighting the impact that sexual harassment has on both psychological well-being and job satisfaction. In both chapters, statistical data on the incidence of harassment in general life and in the workplace are provided to delineate its scope. The third chapter examines the corporate context, focusing especially on the responses and strategies that organizations can adopt in cases of sexual harassment, primarily to maintain a positive public perception. An example of good Italian practices is presented, in the form of a list compiled by Legacoop in collaboration with Inail, advising local companies to implement policies, internal monitoring, ad training programs to prevent and address sexual harassment within the company. Additionally, a comparison is made between two companies featured in the ranking of the hundred most inclusive organizations according to Equileap: the Italian company Enel and the British company Diageo. Their policies, procedures, and initiatives to promote an inclusive and respectful work environment and the consequent reduction in the incidence of sexual harassment are analyzed, highlighting the best practices that can also be adopted by other organizations. In conclusion, this thesis aims to deeply understand the phenomenon of sexual harassment in the workplace, highlighting the importance of effective corporate policies, training programs, and best practices to prevent it.

Le molestie sessuali sul luogo di lavoro rappresentano un fenomeno che, nonostante le lotte dei movimenti femministi e le politiche aziendali presenti, risulta essere ancora diffuso e preoccupante, soprattutto per le conseguenze significativamente negative per le vittime, per l’ambiente lavorativo e per le aziende nel loro complesso. Lo scopo del seguente lavoro di tesi è, quindi, quello di sviscerare e comprendere la natura di questo fenomeno, con particolare considerazione delle politiche aziendali e delle buone pratiche che possono contribuire a ridurne l’incidenza e promuovere un ambiente lavorativo più inclusivo, rispettoso e sicuro. Conseguentemente, il tema delle molestie sessuali sul luogo di lavoro viene esaminato all’interno di tre capitoli, suddivisi come segue. Nel primo capitolo, le molestie sessuali vengono analizzate in un contesto generale, cercando di fornirne una definizione chiara e di esplorare tutte le forme di molestia sessuale, dalle più esplicite a quelle più sottili, da quelle che si limitano ad azioni verbali a quelle che comprendono atti fisici. Si cerca di riportare le principali teorie che interpretano le fondamenta psicologiche, sociali e culturali che spingono alcune persone a perpetrare atti di molestia nei confronti di altre. E si cerca, infine, di operare un breve confronto tra la condizione femminile e quella maschile, sottolineando le somiglianze e le differenze nelle esperienze di molestia quando essa è perpetrata nei confronti di un uomo piuttosto che di una donna. Il secondo capitolo si concentra, più specificatamente, sulle molestie sessuali nel luogo di lavoro, analizzando i fattori di rischio che possono concorrere nell’aumentare la probabilità che questi comportamenti si verifichino, così come le dinamiche di potere caratterizzanti le relazioni tra vittima della violenza e perpetratore. Inoltre, vengono analizzate le risposte emotive e comportamentali non solo delle vittime, ma anche dei cosiddetti spettatori (ovvero coloro – probabilmente colleghi – che assistono direttamente o indirettamente alla violenza senza esserne vittime né carnefici), evidenziando l’impatto che le molestie sessuali hanno tanto sul benessere psicofisico quanto sulla soddisfazione lavorativa. In entrambi i capitoli, vengono riportati dati statistici dell’incidenza delle molestie nella vita generale e sul posto di lavoro, per cercare di delinearne l’ampiezza. Il terzo capitolo esamina il contesto aziendale, soffermandosi soprattutto sulle risposte e le strategie che le organizzazioni possono tenere in casi di molestia sessuale, principalmente per cercare di mantenere positiva la percezione del pubblico. Viene presentato un esempio di buone pratiche italiane, sotto forma di una lista stilata da Legacoop in collaborazione con Inail, che consigliano alle aziende del territorio di implementare politiche ad hoc, monitoraggio interno e programmi di formazione per prevenire e affrontare le molestie sessuali in azienda. Inoltre, viene effettuato un confronto tra due aziende presenti nella classifica delle cento organizzazioni più inclusive secondo Equileap: l’azienda italiana Enel e l’azienda britannica Diageo. Vengono analizzate le loro politiche, procedure ed iniziative per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso e la conseguente diminuzione di incidenza di molestie sessuali, evidenziando le best practice che possono essere adottate anche da altre organizzazioni.

Le Molestie Sessuali nel Luogo di Lavoro: comprendere il fenomeno e le buone pratiche aziendali

GALARDO, SOFIA
2023/2024

Abstract

Le molestie sessuali sul luogo di lavoro rappresentano un fenomeno che, nonostante le lotte dei movimenti femministi e le politiche aziendali presenti, risulta essere ancora diffuso e preoccupante, soprattutto per le conseguenze significativamente negative per le vittime, per l’ambiente lavorativo e per le aziende nel loro complesso. Lo scopo del seguente lavoro di tesi è, quindi, quello di sviscerare e comprendere la natura di questo fenomeno, con particolare considerazione delle politiche aziendali e delle buone pratiche che possono contribuire a ridurne l’incidenza e promuovere un ambiente lavorativo più inclusivo, rispettoso e sicuro. Conseguentemente, il tema delle molestie sessuali sul luogo di lavoro viene esaminato all’interno di tre capitoli, suddivisi come segue. Nel primo capitolo, le molestie sessuali vengono analizzate in un contesto generale, cercando di fornirne una definizione chiara e di esplorare tutte le forme di molestia sessuale, dalle più esplicite a quelle più sottili, da quelle che si limitano ad azioni verbali a quelle che comprendono atti fisici. Si cerca di riportare le principali teorie che interpretano le fondamenta psicologiche, sociali e culturali che spingono alcune persone a perpetrare atti di molestia nei confronti di altre. E si cerca, infine, di operare un breve confronto tra la condizione femminile e quella maschile, sottolineando le somiglianze e le differenze nelle esperienze di molestia quando essa è perpetrata nei confronti di un uomo piuttosto che di una donna. Il secondo capitolo si concentra, più specificatamente, sulle molestie sessuali nel luogo di lavoro, analizzando i fattori di rischio che possono concorrere nell’aumentare la probabilità che questi comportamenti si verifichino, così come le dinamiche di potere caratterizzanti le relazioni tra vittima della violenza e perpetratore. Inoltre, vengono analizzate le risposte emotive e comportamentali non solo delle vittime, ma anche dei cosiddetti spettatori (ovvero coloro – probabilmente colleghi – che assistono direttamente o indirettamente alla violenza senza esserne vittime né carnefici), evidenziando l’impatto che le molestie sessuali hanno tanto sul benessere psicofisico quanto sulla soddisfazione lavorativa. In entrambi i capitoli, vengono riportati dati statistici dell’incidenza delle molestie nella vita generale e sul posto di lavoro, per cercare di delinearne l’ampiezza. Il terzo capitolo esamina il contesto aziendale, soffermandosi soprattutto sulle risposte e le strategie che le organizzazioni possono tenere in casi di molestia sessuale, principalmente per cercare di mantenere positiva la percezione del pubblico. Viene presentato un esempio di buone pratiche italiane, sotto forma di una lista stilata da Legacoop in collaborazione con Inail, che consigliano alle aziende del territorio di implementare politiche ad hoc, monitoraggio interno e programmi di formazione per prevenire e affrontare le molestie sessuali in azienda. Inoltre, viene effettuato un confronto tra due aziende presenti nella classifica delle cento organizzazioni più inclusive secondo Equileap: l’azienda italiana Enel e l’azienda britannica Diageo. Vengono analizzate le loro politiche, procedure ed iniziative per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso e la conseguente diminuzione di incidenza di molestie sessuali, evidenziando le best practice che possono essere adottate anche da altre organizzazioni.
ITA
Sexual harassment in the workplace represents a phenomenon that, despite the struggles of feminist movements and existing corporate policies, remains widespread and concerning, particularly due to the significantly negative consequences for the victims, the work environment, and the companies. The aim of this thesis is, therefore, to delve into and understand the nature of this phenomenon, with consideration given to corporate policies and best practices that can contribute to reducing its incidence and promoting a more inclusive, respectful, and safe work environment. Accordingly, the topic of sexual harassment in the workplace is examined within three-chapter, divided ad follows. In the first chapter, sexual harassment is analyzed in a general context, aiming to provide a clear definition and explore all forms of sexual harassment, from the most explicit to the more subtle, from those limited to verbal actions to those involving physical acts. The main theories interpreting the psychological, social, and cultural foundations that drive some individuals to perpetrate acts of harassment against others are discussed. Finally, a brief comparison is made between the female and male conditions, highlighting the similarities and differences in harassment experiences when it is perpetrated against man versus a woman. The second chapter focuses more specifically on sexual harassment in the workplace, analyzing the risk factors that can contribute to increasing the likelihood of these behaviors occurring, as well as the power dynamics characterizing the relationships between the victim and the perpetrator. Furthermore, the emotional and behavioral responses of not only the victims but also the so-called bystanders (those – likely colleagues – who directly or indirectly witness the violence without being victims or perpetrators) are analyzed, highlighting the impact that sexual harassment has on both psychological well-being and job satisfaction. In both chapters, statistical data on the incidence of harassment in general life and in the workplace are provided to delineate its scope. The third chapter examines the corporate context, focusing especially on the responses and strategies that organizations can adopt in cases of sexual harassment, primarily to maintain a positive public perception. An example of good Italian practices is presented, in the form of a list compiled by Legacoop in collaboration with Inail, advising local companies to implement policies, internal monitoring, ad training programs to prevent and address sexual harassment within the company. Additionally, a comparison is made between two companies featured in the ranking of the hundred most inclusive organizations according to Equileap: the Italian company Enel and the British company Diageo. Their policies, procedures, and initiatives to promote an inclusive and respectful work environment and the consequent reduction in the incidence of sexual harassment are analyzed, highlighting the best practices that can also be adopted by other organizations. In conclusion, this thesis aims to deeply understand the phenomenon of sexual harassment in the workplace, highlighting the importance of effective corporate policies, training programs, and best practices to prevent it.
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