Human-robot interaction is a multidisciplinary research field involving various fields such as robotics, artificial intelligence, psychology and cognitive science. The main goal is to develop robots capable of interacting with humans in a natural and intuitive way, creating two-way communication that is effective and meaningful. Social robotics, a sub-discipline of robotics, focuses on aspects such as empathy, understanding of emotions and the ability of robots to respond appropriately to users' emotional states. In this context, the ability to interpret and react to human emotions is not only a desirable characteristic, but becomes crucial for empathic interaction, a key element in establishing a meaningful connection between human and robot. Understanding emotions is one of the pillars on which empathic interaction is based. A robot that can recognise people's emotional states and respond appropriately can facilitate dialogue and enhance the interactive experience, making it more engaging and personal. This capability becomes particularly important in contexts such as care, education and companionship, where the robot is not just a technological tool, but an entity with which a relationship is established. The goal of creating robots capable of understanding and responding to human emotions is therefore a step towards deeper communication and more authentic social interaction. This thesis is part of this broad research framework, starting from a project called ‘don't cHRI’, conducted at the Advanced Interaction and Robotics Lab of the Computer Science Department of the University of Turin. This project aims to explore the effects of the empathy generated and displayed by the social robot Pepper on university students. In the study conducted, particular attention was paid to the influence that Pepper's empathic behaviour can have on participants' acceptance of and attachment to certain topics of conversation. The research, therefore, focuses on how the robot's empathic characteristics can change the users‘ perception and interaction with the robot itself, influencing not only the communication experience, but also the participants’ opinions and emotions. Empathic robot interaction is not limited to simple verbal response, but involves a range of multimodal behaviours including non-verbal expressions, gestures and, in some cases, the presentation of visual content. This approach, combined with advanced ‘prompt engineering’ techniques, makes it possible to stimulate specific emotional reactions in users. The ‘don't cHRI’ project offered an opportunity to explore these dynamics, providing a solid basis for testing hypotheses related to the persuasive effectiveness of the robot and how it can foster more open and personal communication. The study is therefore set in the context of social robotics, with the aim of examining how artificial empathy can influence human interaction. The research also addresses fundamental questions about how robot behaviour can affect user emotions and behaviour, helping to outline new directions for human-robot interaction.
L’interazione uomo-robot è un campo di ricerca multidisciplinare che coinvolge vari ambiti come la robotica, l’intelligenza artificiale, la psicologia e le scienze cognitive. L’obiettivo principale è sviluppare robot capaci di interagire con gli esseri umani in modo naturale e intuitivo, creando una comunicazione bidirezionale che sia efficace e significativa. La robotica sociale, una sottodisciplina della robotica, si concentra su aspetti come l’empatia, la comprensione delle emozioni e la capacità dei robot di rispondere in modo adeguato agli stati emotivi degli utenti. In questo contesto, la capacità di interpretare e reagire alle emozioni umane non è solo una caratteristica desiderabile, ma diventa cruciale per l’interazione empatica, un elemento fondamentale per stabilire una connessione significativa tra uomo e robot. La comprensione delle emozioni rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda l’interazione empatica. Un robot in grado di riconoscere gli stati emotivi delle persone e rispondere in maniera appropriata può facilitare il dialogo e migliorare l’esperienza interattiva, rendendola più coinvolgente e personale. Questa capacità diventa particolarmente importante in contesti come l’assistenza, l’educazione e la compagnia, dove il robot non è solo uno strumento tecnologico, ma un’entità con la quale si stabilisce una relazione. L’obiettivo di creare robot capaci di comprendere e rispondere alle emozioni umane è quindi un passo avanti verso una comunicazione più profonda e un’interazione sociale più autentica. La tesi si inserisce in questo ampio quadro di ricerca, partendo da un progetto denominato “don’t cHRI”, condotto presso l’Advanced Interaction and Robotics Lab del Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Torino. Questo progetto ha come obiettivo l’esplorazione degli effetti dell'empatia generata e mostrata dal robot sociale Pepper sugli studenti universitari. Nello studio condotto, particolare attenzione è stata posta sull’influenza che il comportamento empatico di Pepper può avere sull’accettazione e sull’attaccamento dei partecipanti a determinati temi di conversazione. La ricerca, si concentra dunque su come le caratteristiche empatiche del robot possano modificare la percezione e l’interazione degli utenti con il robot stesso, influenzando non solo l’esperienza di comunicazione, ma anche le opinioni e le emozioni dei partecipanti. L’interazione empatica del robot non si limita alla semplice risposta verbale, ma coinvolge una serie di comportamenti multimodali che includono espressioni non verbali, gesti e, in alcuni casi, la presentazione di contenuti visivi. Questo approccio, combinato con tecniche avanzate di “prompt engineering”, permette di stimolare reazioni emotive specifiche negli utenti. Il progetto “don’t cHRI” ha offerto un’opportunità per esplorare queste dinamiche, fornendo una base solida per testare le ipotesi legate all’efficacia persuasiva del robot e al modo in cui esso può favorire una comunicazione più aperta e personale. Lo studio si colloca quindi nel contesto della robotica sociale, con l’obiettivo di esaminare in che modo l’empatia artificiale possa influenzare l’interazione umana. La ricerca affronta anche domande fondamentali su come il comportamento del robot possa influire sulle emozioni e sui comportamenti degli utenti, contribuendo a delineare nuove direzioni per l’interazione uomo-robot.
Come l’empatia trasforma l’interazione uomo-robot
BURACCHIO, GIORGIA
2023/2024
Abstract
L’interazione uomo-robot è un campo di ricerca multidisciplinare che coinvolge vari ambiti come la robotica, l’intelligenza artificiale, la psicologia e le scienze cognitive. L’obiettivo principale è sviluppare robot capaci di interagire con gli esseri umani in modo naturale e intuitivo, creando una comunicazione bidirezionale che sia efficace e significativa. La robotica sociale, una sottodisciplina della robotica, si concentra su aspetti come l’empatia, la comprensione delle emozioni e la capacità dei robot di rispondere in modo adeguato agli stati emotivi degli utenti. In questo contesto, la capacità di interpretare e reagire alle emozioni umane non è solo una caratteristica desiderabile, ma diventa cruciale per l’interazione empatica, un elemento fondamentale per stabilire una connessione significativa tra uomo e robot. La comprensione delle emozioni rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda l’interazione empatica. Un robot in grado di riconoscere gli stati emotivi delle persone e rispondere in maniera appropriata può facilitare il dialogo e migliorare l’esperienza interattiva, rendendola più coinvolgente e personale. Questa capacità diventa particolarmente importante in contesti come l’assistenza, l’educazione e la compagnia, dove il robot non è solo uno strumento tecnologico, ma un’entità con la quale si stabilisce una relazione. L’obiettivo di creare robot capaci di comprendere e rispondere alle emozioni umane è quindi un passo avanti verso una comunicazione più profonda e un’interazione sociale più autentica. La tesi si inserisce in questo ampio quadro di ricerca, partendo da un progetto denominato “don’t cHRI”, condotto presso l’Advanced Interaction and Robotics Lab del Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Torino. Questo progetto ha come obiettivo l’esplorazione degli effetti dell'empatia generata e mostrata dal robot sociale Pepper sugli studenti universitari. Nello studio condotto, particolare attenzione è stata posta sull’influenza che il comportamento empatico di Pepper può avere sull’accettazione e sull’attaccamento dei partecipanti a determinati temi di conversazione. La ricerca, si concentra dunque su come le caratteristiche empatiche del robot possano modificare la percezione e l’interazione degli utenti con il robot stesso, influenzando non solo l’esperienza di comunicazione, ma anche le opinioni e le emozioni dei partecipanti. L’interazione empatica del robot non si limita alla semplice risposta verbale, ma coinvolge una serie di comportamenti multimodali che includono espressioni non verbali, gesti e, in alcuni casi, la presentazione di contenuti visivi. Questo approccio, combinato con tecniche avanzate di “prompt engineering”, permette di stimolare reazioni emotive specifiche negli utenti. Il progetto “don’t cHRI” ha offerto un’opportunità per esplorare queste dinamiche, fornendo una base solida per testare le ipotesi legate all’efficacia persuasiva del robot e al modo in cui esso può favorire una comunicazione più aperta e personale. Lo studio si colloca quindi nel contesto della robotica sociale, con l’obiettivo di esaminare in che modo l’empatia artificiale possa influenzare l’interazione umana. La ricerca affronta anche domande fondamentali su come il comportamento del robot possa influire sulle emozioni e sui comportamenti degli utenti, contribuendo a delineare nuove direzioni per l’interazione uomo-robot.File | Dimensione | Formato | |
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