Third Sector entities, described by many as "a young and fast-growing reality," now play an increasingly significant role in responding to emerging needs, combating inequalities and supporting people, not only by providing services but increasingly by intervening directly in social planning processes. While in the past the third sector was sometimes perceived with a negative connotation and considered as a residual and unimportant sector, today it is recognized as a fundamental pillar for the proper functioning of a welfare state. In Italy in 2020 the third sector had more than 363 thousand organizations, employed more than 870 thousand employees and involved more than four million volunteers . In the first chapter of the paper, through an exploration of the literature, we will initially analyze the transition from welfare state to welfare mix, paying particular attention to the development of the role of nonprofits in the social welfare sector; subsequently, we will try to outline the most important regulatory steps: among the most significant reforms is the one that took place in 2017, the 'Reform of the Third Sector' , which reorganized and rationalized the messy complex of laws and decrees that had been issued in previous years. From here, the focus will shift to the different types of partnerships that have developed in this mixed economy model. I will conclude the chapter by introducing social cooperatives: these are placed within the category of social enterprises, but unlike the general model of cooperatives, they "aim to provide their members with goods and services at more advantageous conditions than those of the market" with the purpose of pursuing the general interest of the community. For this reason, while following a business activity, they pursue purposes coinciding with those of the Third Sector. To better delineate the local situation, I will provide some data on this particular category of entities in the Piedmont region. In the second chapter, I will focus specifically on the work of the social cooperative "Quadrifoglio," which today, following the winning of a contract, provides a home care service in collaboration with the Monviso Solidale consortium. Law 328/2000 stipulates that the person must be maintained as far as possible in the environment where he or she has his or her existential reference points; this can only be guaranteed in an adequately equipped territory where the instrument of home care is used. Since the introduction into our legal system by Law No. 381 of November 8, 1991 , sanctioning their establishment, a large part of territorial Social Services have been provided by cooperatives. The entire analysis will take its cue from my internship experience, and the chapter will end with some considerations that emerged during the fieldwork. The objective of the third chapter will be to carry out a comparison between two realities that, although they deliver the same service, that is, the home care service, nevertheless use different programming models: I will compare Quadrifoglio, which delivers this activity through outsourcing, and Con I.S.A, which has been using a co-scheduling model for years. The objective of this comparison will be to analyze potentials and limitations of the two approaches trying to understand, if possible, the existence of a better service management model between the two presented. In the fourth and final chapter of my paper, I will highlight the limitations of this ambitious welfare mix model; I will then ask about the future, trying to provide a prospective and critical view of potential evolutions in the field of social welfare services: what paths they will take, what dilemmas they will face, and what challenges they might encounter.
Gli enti del Terzo Settore, definiti da molti “una realtà giovane e in rapida crescita”, svolgono oggi un ruolo sempre più significativo nella risposta ai bisogni emergenti, nel contrasto alle diseguaglianze e nel sostegno alla persona, non solo erogando dei servizi, ma sempre più spesso intervenendo direttamente nei processi di programmazione sociale. Se in passato il terzo settore è stato talvolta percepito con una connotazione negativa e considerato come un settore residuale e poco rilevante, oggi è riconosciuto come un pilastro fondamentale per il buon funzionamento di uno Stato sociale. In Italia nel 2020 il terzo settore contava più di 363 mila organizzazioni, impiegava più di 870 mila dipendenti e coinvolgeva più di quattro milioni di volontari . Nel primo capitolo dell’elaborato, attraverso l’esplorazione della letteratura, analizzeremo inizialmente il passaggio da welfare state a welfare mix, ponendo particolare attenzione allo sviluppo del ruolo del no-profit nel settore dell’assistenza sociale; successivamente, cercheremo di delineare i passaggi normativi più importanti: tra le riforme più significative spicca quella avvenuta nel 2017, la ‘Riforma del Terzo Settore', che ha riordinato e razionalizzato il complesso disordinato di leggi e decreti che erano stati emanati negli anni precedenti. Da qui, il focus si sposterà sui diversi tipi di partenariato che si sono sviluppati in questo modello di economia mista. Concluderò il capitolo presentando le cooperative sociali: queste vengono collocate all’interno della categoria delle imprese sociali, ma a differenza del modello generale delle cooperative, “mirano a fornire ai loro soci beni e servizi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato” con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità. Per tale ragione, pur seguendo un’attività d’impresa, perseguono finalità coincidenti con quelle del Terzo Settore. Per meglio delineare la situazione locale, fornirò alcuni dati relativi a questa categoria particolare di enti nella regione Piemonte. Nel secondo capitolo mi concentrerò nello specifico sull’operato della cooperativa sociale “Quadrifoglio” che oggi, a seguito della vincita di un appalto, eroga un servizio di assistenza domiciliare in collaborazione con il consorzio Monviso Solidale. La legge 328/2000 dispone che la persona deve essere mantenuta per quanto possibile nell’ambiente in cui ha i suoi punti di riferimento esistenziali; ciò può essere garantito soltanto in un territorio adeguatamente attrezzato ove viene utilizzato lo strumento dell’assistenza domiciliare. Dall’introduzione nel nostro ordinamento dalla legge 8 novembre 1991, n. 381 , che sancisce la loro istituzione, gran parte dei Servizi Sociali territoriali sono stati erogati dalle cooperative. L’intera analisi prenderà spunto dalla mia esperienza di tirocinio e il capitolo terminerà con alcune considerazioni emerse durante il lavoro sul campo. L’obiettivo del terzo capitolo sarà quello di realizzare una comparazione tra due realtà che, sebbene eroghino lo stesso servizio, ovvero il servizio di assistenza domiciliare, utilizzano però modelli di programmazione diversi: metterò a confronto Quadrifoglio che eroga tale attività tramite esternalizzazione e Con I.S.A che da anni utilizza un modello di co-programmazione. L’obiettivo di tale confronto sarà quello di analizzare potenzialità e limiti dei due approcci cercando di comprendere, se possibile, l’esistenza di un modello di gestione dei servizi migliore tra i due presentati. Nel quarto e ultimo capitolo del mio elaborato, metterò in luce i limiti di questo ambizioso modello di welfare mix; mi interrogherò poi sul futuro, cercando di fornire una visione prospettica e critica delle potenziali evoluzioni nel campo dei servizi socioassistenziali: quali percorsi intraprenderanno, quali dilemmi dovranno affrontare e quali sfide potrebbero incontrare.
"Il Terzo Settore nell’Economia mista dei Servizi Socioassistenziali: Un’analisi"
RUSSO, CHIARA
2023/2024
Abstract
Gli enti del Terzo Settore, definiti da molti “una realtà giovane e in rapida crescita”, svolgono oggi un ruolo sempre più significativo nella risposta ai bisogni emergenti, nel contrasto alle diseguaglianze e nel sostegno alla persona, non solo erogando dei servizi, ma sempre più spesso intervenendo direttamente nei processi di programmazione sociale. Se in passato il terzo settore è stato talvolta percepito con una connotazione negativa e considerato come un settore residuale e poco rilevante, oggi è riconosciuto come un pilastro fondamentale per il buon funzionamento di uno Stato sociale. In Italia nel 2020 il terzo settore contava più di 363 mila organizzazioni, impiegava più di 870 mila dipendenti e coinvolgeva più di quattro milioni di volontari . Nel primo capitolo dell’elaborato, attraverso l’esplorazione della letteratura, analizzeremo inizialmente il passaggio da welfare state a welfare mix, ponendo particolare attenzione allo sviluppo del ruolo del no-profit nel settore dell’assistenza sociale; successivamente, cercheremo di delineare i passaggi normativi più importanti: tra le riforme più significative spicca quella avvenuta nel 2017, la ‘Riforma del Terzo Settore', che ha riordinato e razionalizzato il complesso disordinato di leggi e decreti che erano stati emanati negli anni precedenti. Da qui, il focus si sposterà sui diversi tipi di partenariato che si sono sviluppati in questo modello di economia mista. Concluderò il capitolo presentando le cooperative sociali: queste vengono collocate all’interno della categoria delle imprese sociali, ma a differenza del modello generale delle cooperative, “mirano a fornire ai loro soci beni e servizi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato” con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità. Per tale ragione, pur seguendo un’attività d’impresa, perseguono finalità coincidenti con quelle del Terzo Settore. Per meglio delineare la situazione locale, fornirò alcuni dati relativi a questa categoria particolare di enti nella regione Piemonte. Nel secondo capitolo mi concentrerò nello specifico sull’operato della cooperativa sociale “Quadrifoglio” che oggi, a seguito della vincita di un appalto, eroga un servizio di assistenza domiciliare in collaborazione con il consorzio Monviso Solidale. La legge 328/2000 dispone che la persona deve essere mantenuta per quanto possibile nell’ambiente in cui ha i suoi punti di riferimento esistenziali; ciò può essere garantito soltanto in un territorio adeguatamente attrezzato ove viene utilizzato lo strumento dell’assistenza domiciliare. Dall’introduzione nel nostro ordinamento dalla legge 8 novembre 1991, n. 381 , che sancisce la loro istituzione, gran parte dei Servizi Sociali territoriali sono stati erogati dalle cooperative. L’intera analisi prenderà spunto dalla mia esperienza di tirocinio e il capitolo terminerà con alcune considerazioni emerse durante il lavoro sul campo. L’obiettivo del terzo capitolo sarà quello di realizzare una comparazione tra due realtà che, sebbene eroghino lo stesso servizio, ovvero il servizio di assistenza domiciliare, utilizzano però modelli di programmazione diversi: metterò a confronto Quadrifoglio che eroga tale attività tramite esternalizzazione e Con I.S.A che da anni utilizza un modello di co-programmazione. L’obiettivo di tale confronto sarà quello di analizzare potenzialità e limiti dei due approcci cercando di comprendere, se possibile, l’esistenza di un modello di gestione dei servizi migliore tra i due presentati. Nel quarto e ultimo capitolo del mio elaborato, metterò in luce i limiti di questo ambizioso modello di welfare mix; mi interrogherò poi sul futuro, cercando di fornire una visione prospettica e critica delle potenziali evoluzioni nel campo dei servizi socioassistenziali: quali percorsi intraprenderanno, quali dilemmi dovranno affrontare e quali sfide potrebbero incontrare. File | Dimensione | Formato | |
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