La costruzione Vi e RI-Vi, non ancora investigata da studi specifici, mostra peculiarità degne di indagine, tra cui il fatto di identificarsi con un pattern reduplicativo, nonché per la proiezione di un significato non composizionale di “iteratività”, per il quale sembra possibile discuterne le caratteristiche sotto l’ombrello del campo teorico della pluralità dell’evento o della plurazionalità. Per farlo ci assicureremo prima di tutto di fornire un quadro chiaro delle funzioni del prefisso RI-, da una parte presentando un resoconto dei contributi che ne hanno discusso relativamente al latino (§1.1) e all’italiano (§1.2), e dall’altra favorendo prospettive onomasiologiche, con particolare riferimento alle “AGAIN constructions” (Wälchi 2006), che contribuiscono a fornire nuove chiavi di interpretazione (§1.2.1.4). Lo studio del prefisso sarà utile a introdurre la letteratura sulla pluralità evenemenziale (§1.2.1.5), nella quale RI- stesso è talvolta incluso, e dall’altra ad agevolare la descrizione del preciso contributo di RI- alla costruzione (§2.5). Lo studio di Vi e RI-Vi sarà caratterizzato dallo sfruttamento di un approccio principalmente funzionalista, basato sullo spoglio di una raccolta dati ottenuta dall’ItTenTen20, il quale sarà corredato all’occorrenza da strumenti di stampo formalista. Saranno discussi elementi di configurazione sintattica (§2.2), il posizionamento della costruzione all’interno della tipologia della Reduplicazione (§2.3), eventuali restrizioni e connotati azionali e aspettuali (§2.4.2). Le funzioni della costruzione saranno classificate sulla base dei dati a nostra disposizione (§2.4) e rapportate alle mappe concettuali elaborate per il dominio della pluralità evenemenziale (Cusic 1981) e della plurazionalità (Mattiola 2019) (§2.6) Cercheremo poi di individuare i rapporti costruzione-specifici tra Aspetto, Azione e Plurazionalità (§2.7).
Event-external plurality in italiano: il caso di "V e ri-V"
CARBONI, MARIA ANDREA
2022/2023
Abstract
La costruzione Vi e RI-Vi, non ancora investigata da studi specifici, mostra peculiarità degne di indagine, tra cui il fatto di identificarsi con un pattern reduplicativo, nonché per la proiezione di un significato non composizionale di “iteratività”, per il quale sembra possibile discuterne le caratteristiche sotto l’ombrello del campo teorico della pluralità dell’evento o della plurazionalità. Per farlo ci assicureremo prima di tutto di fornire un quadro chiaro delle funzioni del prefisso RI-, da una parte presentando un resoconto dei contributi che ne hanno discusso relativamente al latino (§1.1) e all’italiano (§1.2), e dall’altra favorendo prospettive onomasiologiche, con particolare riferimento alle “AGAIN constructions” (Wälchi 2006), che contribuiscono a fornire nuove chiavi di interpretazione (§1.2.1.4). Lo studio del prefisso sarà utile a introdurre la letteratura sulla pluralità evenemenziale (§1.2.1.5), nella quale RI- stesso è talvolta incluso, e dall’altra ad agevolare la descrizione del preciso contributo di RI- alla costruzione (§2.5). Lo studio di Vi e RI-Vi sarà caratterizzato dallo sfruttamento di un approccio principalmente funzionalista, basato sullo spoglio di una raccolta dati ottenuta dall’ItTenTen20, il quale sarà corredato all’occorrenza da strumenti di stampo formalista. Saranno discussi elementi di configurazione sintattica (§2.2), il posizionamento della costruzione all’interno della tipologia della Reduplicazione (§2.3), eventuali restrizioni e connotati azionali e aspettuali (§2.4.2). Le funzioni della costruzione saranno classificate sulla base dei dati a nostra disposizione (§2.4) e rapportate alle mappe concettuali elaborate per il dominio della pluralità evenemenziale (Cusic 1981) e della plurazionalità (Mattiola 2019) (§2.6) Cercheremo poi di individuare i rapporti costruzione-specifici tra Aspetto, Azione e Plurazionalità (§2.7).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144872