Il lancio dell’operazione militare in Ucraina ha segnato una cesura epocale nelle relazioni politiche, commerciali e valoriali tra Europa e Russia. Pertanto, l’intento dell’elaborato è di restituire una macro-sintesi dell’attività politica europea dell’ultimo anno e mezzo attraverso la lente macroeconomica, senza tralasciare i riflessi che, oltre che sul vecchio continente, si proiettano sul più grande paese per estensione geografica al mondo, nonché partner essenziale fino al pre-guerra. Infatti, sono le gravi carenze dello stato di diritto e poi dell’economia russa a porsi in una condizione di reciproca influenza rispetto alle tensioni verso Ue e Alleanza Atlantica. Le sanzioni erogate verso il paese invasore non hanno precedenti per dimensioni, e hanno già condotto ad un embargo pressoché totale, con dei risultati ancora in divenire. Come noto, il principale effetto collaterale piombato sull’Unione Europea rispetto all’intransigenza verso il conflitto è l’inflazione, un fenomeno spartiacque nel ciclo economico europeo che tiene sulle spine milioni di cittadini da ormai un anno. La capacità di coordinamento e comunicazione tra organi comunitari (ed in particolare la Bce) e governi dei paesi membri continuerà ad essere il mezzo attraverso il quale scongiurare una nuova fase di crisi economica, o addirittura di stagflazione. Tenuto conto, inoltre, che il background di cambiamenti pregressi nel quale si collocano le manovre di politica interna ed estera dell’Ue e dei paesi membri non consente alcun tipo di deroga al rinnovamento del processo di integrazione europea. Transizione ecologica ed autonomia strategica sulle materie prime, rilocalizzazione produttiva e commerciale, riarmo: tutte questioni affrontabili solamente con un approccio unitario, integrato, meno attento ai vincoli di bilancio imposti ai singoli stati e più impegnato sul livello comunitario, per il quale l’esito della stagione in corso segnerà una svolta determinante.
L'economia europea a fronte del conflitto in Ucraina
MARROCCO, VINCENZO
2022/2023
Abstract
Il lancio dell’operazione militare in Ucraina ha segnato una cesura epocale nelle relazioni politiche, commerciali e valoriali tra Europa e Russia. Pertanto, l’intento dell’elaborato è di restituire una macro-sintesi dell’attività politica europea dell’ultimo anno e mezzo attraverso la lente macroeconomica, senza tralasciare i riflessi che, oltre che sul vecchio continente, si proiettano sul più grande paese per estensione geografica al mondo, nonché partner essenziale fino al pre-guerra. Infatti, sono le gravi carenze dello stato di diritto e poi dell’economia russa a porsi in una condizione di reciproca influenza rispetto alle tensioni verso Ue e Alleanza Atlantica. Le sanzioni erogate verso il paese invasore non hanno precedenti per dimensioni, e hanno già condotto ad un embargo pressoché totale, con dei risultati ancora in divenire. Come noto, il principale effetto collaterale piombato sull’Unione Europea rispetto all’intransigenza verso il conflitto è l’inflazione, un fenomeno spartiacque nel ciclo economico europeo che tiene sulle spine milioni di cittadini da ormai un anno. La capacità di coordinamento e comunicazione tra organi comunitari (ed in particolare la Bce) e governi dei paesi membri continuerà ad essere il mezzo attraverso il quale scongiurare una nuova fase di crisi economica, o addirittura di stagflazione. Tenuto conto, inoltre, che il background di cambiamenti pregressi nel quale si collocano le manovre di politica interna ed estera dell’Ue e dei paesi membri non consente alcun tipo di deroga al rinnovamento del processo di integrazione europea. Transizione ecologica ed autonomia strategica sulle materie prime, rilocalizzazione produttiva e commerciale, riarmo: tutte questioni affrontabili solamente con un approccio unitario, integrato, meno attento ai vincoli di bilancio imposti ai singoli stati e più impegnato sul livello comunitario, per il quale l’esito della stagione in corso segnerà una svolta determinante.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144841