The right to the city theorized by Lefebvre has been widely recontextualized by urban movements demanding participation and the transformation of urban life. These movements are often radically critical of major events, such as the European Capital of Culture. However, citizen participation is also a selection criteria guiding the jury in the nomination process for the ECoC. Is the participation envisioned by the European Commission compatible with the demands of urban movements? In the case of Marseille, a medium-sized city with a vibrant associative and underground scene, social conflict is intense and collective. In Matera, a small and marginal city, the candidacy was received with excitement, but the same cannot be said about the subsequent commodification of the Sassi. During the candidacy phase, the two southern cities were geographically reoriented from a position of marginality to one of centrality. In the narrative of the dossiers, the South of France and Southern Italy were highlighted as strengths because from this claimed privileged position, it is possible to situate oneself in the cultural center of the Mediterranean. The candidacy of the two cities was motivated not only by the cultural character of the event but also by its economic, geopolitical, and social implications. The nominations also aimed to restore the image of the two cities, previously heavily penalized by the poverty of the Sassi or the port neighborhoods of Marseille. To some extent, this has indeed happened, sparking a sense of pride and redemption. On the other hand, it is also true that the consequences of this same revaluation, especially in small and medium-sized cities, are not bearable in the long term. For example, the commodification of spaces, culture, gentrification, and overtourism have been widely underestimated. This work, focusing on these latter processes, aims to contribute to Critical Urban Studies, which ambitiously seek to guide and transform the theory and practice of critique.
Il diritto alla città teorizzato da Lefebvre è stato ampiamente riattualizzato dai movimenti urbani che esigevano di partecipare e cambiare la vita urbana. Spesso questi movimenti sono radicalmente critici dei grandi eventi, quale ad esempio la Capitale Europea della Cultura. La partecipazione della cittadinanza è però anche un criterio di selezione che orienta la giuria nel processo di nomina della CEC. La partecipazione che auspica la Commissione Europea è dunque compatibile con le pretese dei movimenti urbani? Nel caso di Marsiglia, una città di medie dimensioni e con una vibrante scena associativa ed underground, il conflitto sociale è concitato e collettivo. A Matera, una città piccola e marginale, la candidatura è accolta con fermento, ma lo stesso non si può dire della conseguente mercificazione dei Sassi. La presente tesi indaga le dinamiche della partecipazione cittadina nei casi studio di Marsiglia 2013 e Matera 2019, prendendo atto che alla parola “partecipazione”, Lefebvre preferisce “autogestione” poiché quest’ultima implica la spontaneità delle masse che si mobilitano per riappropriarsi della dimensione sociale e della vita quotidiana. In fase di candidatura, le due città meridionali sono state geograficamente riorientate da una posizione di marginalità ad una di centralità. Nella narrativa dei dossier, il Sud della Francia e il Sud Italia sono stati valorizzati come punti di forza poiché da questa posizione, rivendicata come privilegiata, è possibile situarsi nel centro culturale del Mediterraneo. La candidatura delle due città è stata motivata però non soltanto dal carattere culturale dell’evento, ma anche dalle sue implicazioni economiche, geopolitiche e sociali. Le nomine hanno avuto altresì l’obiettivo di recuperare l’immagine delle due città, in passato fortemente penalizzate dalla povertà dei Sassi o dei quartieri portuali di Marsiglia. In parte sicuramente ciò è avvenuto, facendo scaturire un sentimento di orgoglio e riscatto. D’altra parte è anche vero che le conseguenze di questa stessa valorizzazione, specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni, non sono a lungo sopportabili. Per esempio la mercificazione degli spazi, della cultura, la gentrificazione e l’overtourism sono stati ampiamente sottovalutati. Il presente lavoro, focalizzandosi su questi ultimi processi, vuole essere un contributo dei Critical Urban Studies, i quali si pongono l’ambizioso obiettivo di poter orientare e trasformare la teoria e la pratica della critica.
Il diritto alla città nella Capitale Europea della Cultura. I casi studio di Marsiglia 2013 e Matera 2019
LAPOLLA, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
Il diritto alla città teorizzato da Lefebvre è stato ampiamente riattualizzato dai movimenti urbani che esigevano di partecipare e cambiare la vita urbana. Spesso questi movimenti sono radicalmente critici dei grandi eventi, quale ad esempio la Capitale Europea della Cultura. La partecipazione della cittadinanza è però anche un criterio di selezione che orienta la giuria nel processo di nomina della CEC. La partecipazione che auspica la Commissione Europea è dunque compatibile con le pretese dei movimenti urbani? Nel caso di Marsiglia, una città di medie dimensioni e con una vibrante scena associativa ed underground, il conflitto sociale è concitato e collettivo. A Matera, una città piccola e marginale, la candidatura è accolta con fermento, ma lo stesso non si può dire della conseguente mercificazione dei Sassi. La presente tesi indaga le dinamiche della partecipazione cittadina nei casi studio di Marsiglia 2013 e Matera 2019, prendendo atto che alla parola “partecipazione”, Lefebvre preferisce “autogestione” poiché quest’ultima implica la spontaneità delle masse che si mobilitano per riappropriarsi della dimensione sociale e della vita quotidiana. In fase di candidatura, le due città meridionali sono state geograficamente riorientate da una posizione di marginalità ad una di centralità. Nella narrativa dei dossier, il Sud della Francia e il Sud Italia sono stati valorizzati come punti di forza poiché da questa posizione, rivendicata come privilegiata, è possibile situarsi nel centro culturale del Mediterraneo. La candidatura delle due città è stata motivata però non soltanto dal carattere culturale dell’evento, ma anche dalle sue implicazioni economiche, geopolitiche e sociali. Le nomine hanno avuto altresì l’obiettivo di recuperare l’immagine delle due città, in passato fortemente penalizzate dalla povertà dei Sassi o dei quartieri portuali di Marsiglia. In parte sicuramente ciò è avvenuto, facendo scaturire un sentimento di orgoglio e riscatto. D’altra parte è anche vero che le conseguenze di questa stessa valorizzazione, specialmente nelle città di piccole e medie dimensioni, non sono a lungo sopportabili. Per esempio la mercificazione degli spazi, della cultura, la gentrificazione e l’overtourism sono stati ampiamente sottovalutati. Il presente lavoro, focalizzandosi su questi ultimi processi, vuole essere un contributo dei Critical Urban Studies, i quali si pongono l’ambizioso obiettivo di poter orientare e trasformare la teoria e la pratica della critica.File | Dimensione | Formato | |
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