Questo elaborato vuole analizzare le percezioni che le persone hanno del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino. S’inizia con un inquadramento generale su che cos’è la detenzione amministrativa, chi sono le persone e perché sono detenute in questi centri chiusi che sono considerati peggiori delle carceri. Si passa poi ad analizzare questo tipo di detenzione da un punto di vista giuridico internazionale facendo riferimento alla Convenzione di Ginevra del 1951. Si continua approfondendo la detenzione amministrativa in Europa con un focus sulla situazione nel Regno Unito e in Francia per poi concentrarsi sul contesto storico-giuridico italiano. Per i tre Paesi analizzati ci si concentra sulla privatizzazione dei centri e di come si sia costruito un vero e proprio business che lucra sulla pelle di persone detenute senza aver commesso alcun reato. Dopo questo excursus generale ci si concentra sul CPR di Torino, sulla sua storia e sulla sua gestione; sulle rivolte interne che sono scoppiate per le condizioni disumane in cui le persone erano detenute e che hanno portato alla temporanea chiusura del centro di corso Brunelleschi; e sulle morti che sono avvenute all’interno di quelle mura, dentro le quali le persone rinchiuse hanno visto nel suicidio l’ultima e unica via di fuga. Il quarto capitolo invece, attraverso l’analisi di questionari, si concentra sulla percezione che le persone hanno del CPR e di come impatta sulla vita del quartiere di Pozzo Strada. La scelta di analizzare la percezione delle persone esterne al CPR è stata fatta per cercare di rispondere a delle precise domande: le persone conoscono l’esistenza del CPR? Perché coloro che ci abitano davanti sono indifferenti e non vogliono vederlo? Sono indifferenti o vengono resi tali dal sistema che vuole a tutti i costi invisibilizzare tali luoghi, tali lager?
CPR di Torino: troppo vicino agli occhi ma comunque lontano dai cuori
KOPP ISAIA, LARA AURELIE
2022/2023
Abstract
Questo elaborato vuole analizzare le percezioni che le persone hanno del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino. S’inizia con un inquadramento generale su che cos’è la detenzione amministrativa, chi sono le persone e perché sono detenute in questi centri chiusi che sono considerati peggiori delle carceri. Si passa poi ad analizzare questo tipo di detenzione da un punto di vista giuridico internazionale facendo riferimento alla Convenzione di Ginevra del 1951. Si continua approfondendo la detenzione amministrativa in Europa con un focus sulla situazione nel Regno Unito e in Francia per poi concentrarsi sul contesto storico-giuridico italiano. Per i tre Paesi analizzati ci si concentra sulla privatizzazione dei centri e di come si sia costruito un vero e proprio business che lucra sulla pelle di persone detenute senza aver commesso alcun reato. Dopo questo excursus generale ci si concentra sul CPR di Torino, sulla sua storia e sulla sua gestione; sulle rivolte interne che sono scoppiate per le condizioni disumane in cui le persone erano detenute e che hanno portato alla temporanea chiusura del centro di corso Brunelleschi; e sulle morti che sono avvenute all’interno di quelle mura, dentro le quali le persone rinchiuse hanno visto nel suicidio l’ultima e unica via di fuga. Il quarto capitolo invece, attraverso l’analisi di questionari, si concentra sulla percezione che le persone hanno del CPR e di come impatta sulla vita del quartiere di Pozzo Strada. La scelta di analizzare la percezione delle persone esterne al CPR è stata fatta per cercare di rispondere a delle precise domande: le persone conoscono l’esistenza del CPR? Perché coloro che ci abitano davanti sono indifferenti e non vogliono vederlo? Sono indifferenti o vengono resi tali dal sistema che vuole a tutti i costi invisibilizzare tali luoghi, tali lager?I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/144516