Con l’espansione sempre più rapida delle città, gli habitat naturali tendono a ridursi e frammentarsi: la fauna selvatica può trovar rifugio nelle aree verdi cittadine, a patto che gli individui riescano a far fronte ai disturbi presenti in questo tipo di ambienti. Nello studio presente sono stati condotti 78 punti d’ascolto tra aprile e agosto all’interno delle aree verdi pubbliche di Torino e delle città entro la prima cintura, col fine di censire le popolazioni ornitiche di questo territorio. La raccolta dei dati ha compreso anche la registrazione di diverse variabili ambientali riguardanti la flora, l’utilizzo del terreno e la quantità di rumore in ogni area d’ascolto. Dai risultati dei modelli lineari generalizzati condotti tramite RStudio, si evince come i fattori di disturbo maggiori siano rappresentati da maggiori livelli di terreno impermeabilizzato, rumore e vegetazione ornamentale; gli elementi più favorevoli alla sopravvivenza degli uccelli sono invece costituiti dalla presenza di vegetazione naturale, tessuto urbano discontinuo e copertura di latifoglie. Le specie che maggiormente si adattano a vivere in contesti urbani sono rappresentate da animali granivori o frugivori, sedentari e con un’apertura alare che consenta grandi spostamenti alla ricerca di risorse, spesso frammentate in questi habitat antropici: prime fra tutte, escludendo i piccioni torraioli C. livia discendenti da individui aufughi, nel territorio oggetto di studio le specie più comuni si sono rivelate essere il merlo T. merula, la cornacchia grigia C. cornix e il colombaccio C. palumbus.
Effetto dell'urbanizzazione sulle comunità ornitiche delle aree verdi urbane in provincia di Torino
TEVERE, ILARIA
2022/2023
Abstract
Con l’espansione sempre più rapida delle città, gli habitat naturali tendono a ridursi e frammentarsi: la fauna selvatica può trovar rifugio nelle aree verdi cittadine, a patto che gli individui riescano a far fronte ai disturbi presenti in questo tipo di ambienti. Nello studio presente sono stati condotti 78 punti d’ascolto tra aprile e agosto all’interno delle aree verdi pubbliche di Torino e delle città entro la prima cintura, col fine di censire le popolazioni ornitiche di questo territorio. La raccolta dei dati ha compreso anche la registrazione di diverse variabili ambientali riguardanti la flora, l’utilizzo del terreno e la quantità di rumore in ogni area d’ascolto. Dai risultati dei modelli lineari generalizzati condotti tramite RStudio, si evince come i fattori di disturbo maggiori siano rappresentati da maggiori livelli di terreno impermeabilizzato, rumore e vegetazione ornamentale; gli elementi più favorevoli alla sopravvivenza degli uccelli sono invece costituiti dalla presenza di vegetazione naturale, tessuto urbano discontinuo e copertura di latifoglie. Le specie che maggiormente si adattano a vivere in contesti urbani sono rappresentate da animali granivori o frugivori, sedentari e con un’apertura alare che consenta grandi spostamenti alla ricerca di risorse, spesso frammentate in questi habitat antropici: prime fra tutte, escludendo i piccioni torraioli C. livia discendenti da individui aufughi, nel territorio oggetto di studio le specie più comuni si sono rivelate essere il merlo T. merula, la cornacchia grigia C. cornix e il colombaccio C. palumbus.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144501