Nel presente studio, iniziato nel 2022 e a cui ho partecipato nel 2023, è stata indagata, per la prima volta, la capacità di completare amodalmente oggetti occlusi in un rettile, la testuggine di Hermann (Testudo hermanni). Nell’Esperimento 1, che considerava le scelte spontanee delle testuggini, libere di compiere le proprie scelte nell’apparato, si è analizzato se fossero presenti bias comportamentali a livello di popolazione. L’Esperimento 2, che si avvaleva di tecniche di condizionamento operante, è stato suddiviso ulteriormente in tre fasi: 1) shaping, in cui i soggetti sono stati progressivamente abituati ad associare del cibo alla scelta di uno stimolo; 2) training, in cui i soggetti sono stati addestrati a discriminare lo stimolo corretto (rinforzato) da quello scorretto (non rinforzato); 3) test, in cui si è verificato se T. hermanni fosse in grado di completare amodalmente oggetti occlusi, generalizzando l’apprendimento a stimoli che, a un osservatore umano, offrivano l’impressione di un oggetto che si completava amodalmente dietro al suo occludente. Nel loro complesso, i risultati ottenuti nei due esperimenti non hanno rilevato evidenze significative di completamento amodale nella testuggine di Hermann. Questo risultato può avere molteplici spiegazioni, tra cui la lateralizzazione degli individui e la loro preferenza per certi stimoli, riscontrate durante l’analisi delle scelte spontanee. Tuttavia, un’analisi più dettagliata ha anche messo in luce strategie di scelta individuali e la tendenza a scegliere sulla base della novità degli stimoli al test.
Il fenomeno percettivo del completamento amodale nella testuggine di Hermann (Testudo hermanni)
MUSTO, EMANUELA
2022/2023
Abstract
Nel presente studio, iniziato nel 2022 e a cui ho partecipato nel 2023, è stata indagata, per la prima volta, la capacità di completare amodalmente oggetti occlusi in un rettile, la testuggine di Hermann (Testudo hermanni). Nell’Esperimento 1, che considerava le scelte spontanee delle testuggini, libere di compiere le proprie scelte nell’apparato, si è analizzato se fossero presenti bias comportamentali a livello di popolazione. L’Esperimento 2, che si avvaleva di tecniche di condizionamento operante, è stato suddiviso ulteriormente in tre fasi: 1) shaping, in cui i soggetti sono stati progressivamente abituati ad associare del cibo alla scelta di uno stimolo; 2) training, in cui i soggetti sono stati addestrati a discriminare lo stimolo corretto (rinforzato) da quello scorretto (non rinforzato); 3) test, in cui si è verificato se T. hermanni fosse in grado di completare amodalmente oggetti occlusi, generalizzando l’apprendimento a stimoli che, a un osservatore umano, offrivano l’impressione di un oggetto che si completava amodalmente dietro al suo occludente. Nel loro complesso, i risultati ottenuti nei due esperimenti non hanno rilevato evidenze significative di completamento amodale nella testuggine di Hermann. Questo risultato può avere molteplici spiegazioni, tra cui la lateralizzazione degli individui e la loro preferenza per certi stimoli, riscontrate durante l’analisi delle scelte spontanee. Tuttavia, un’analisi più dettagliata ha anche messo in luce strategie di scelta individuali e la tendenza a scegliere sulla base della novità degli stimoli al test. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144500