The main objective of this thesis is to investigate the state of art of the literature in speech therapy’s assessment and treatment for adult patients with acquired dysarthria. According to the American Speech-Language-Hearing Association (ASHA, 2016), the professional figure of speech-therapists has a central role in the management of dysarthria, specifically in screening, assessment, diagnosis and treatment of the dysfunctional speech, with the final aim of ameliorating the communicative efficacy of patients. Therefore, in the last years, clinicals has been more and more defining the aims of speech therapy’s assessment and treatment, considering needs and desires of patients, as much as the clinical experience and the periodic consultation of guidelines and reviews of the literature, respecting the continuous professional learning. The results of the revision of the literature show that, according to the International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) provided by the World Health Organization (2014), the main objective of the speech therapy’s intervention is to help the patient to reach the highest level of independency in life participation. At first, speech therapists assess either interpretating and describing clinical symptoms with reliable and validated assessment tools. These protocols assess mainly the verbal motor abilities with natural and ecological tasks, such as spontaneous speech or text reading. These abilities are in fact strictly connected to the speech motor system described by Ziegler (2017). The assessment should also consider the perceptual characteristics of speech, as much as intelligibility, and, if necessary, the evaluation of non-speech oral motor movements of the articulators and the acoustical and instrumental analysis of speech. It is also important to include self-assessment scales filled in by patients, as a way to understand quality of life’s modification. At the end of assessment, clinicals effectuate a differential diagnosis, classify dysarthria in perceptual categories, specify degree and gravity of the disease and hypothesize a prognosis. Then, speech therapists set up a rehabilitative program based on the assessment, individualized to the patient and finalized specifically to facilitate activities and participation of the person in the daily life. They define aim, duration and characteristics of treatment, along with therapeutic approaches, which can include medical and prosthetic interventions, behavioral therapies (speech-oriented and/or communication-oriented), Augmentative Alternative Communication (AAC) interventions and counselling activities. There are also emergent approaches of complementary and integrative medicine, which represent an emotional support to the speech therapy rehabilitation, and they include relaxation therapy, acupuncture and music therapy. In conclusion, dysarthria is a speech motor disorder causing communication barriers which keeps central the speech therapist in the management of the disease. Assessment should be made to individuate speech deficits and to set up speech therapy rehabilitation individualized and personalized to the patient. Treatment represents, today, the gold standard for the intervention in dysarthria, as it is shown by Chiaramonte and Pavone (2020). In the last years, many attentions have been brought to the possibility of optimizing rehabilitation outcomes, to ameliorate patients’ quality of life, and considering traditional and alternative approaches, after studying their theorical models and efficacy supported by the Evidence Based Medicine.
L’obiettivo principale della presente tesi è di indagare lo stato dell’arte della letteratura rispetto alla valutazione e al trattamento logopedico per i pazienti adulti con disartria acquisita. Secondo l’American Speech-Language-Hearing Association (ASHA, 2016), nella presa in carico del disturbo disartrico la figura professionale del logopedista assume un ruolo centrale in screening, valutazione, diagnosi e trattamento della disfunzionalità dello speech, al fine di migliorare l’efficacia comunicativa dei pazienti. In questi ultimi anni, il clinico ha definito gli obiettivi della valutazione e del trattamento logopedico considerando i bisogni e i desideri del paziente, l’esperienza clinica e la consultazione periodica di linee guida e di revisioni presenti in letteratura, secondo un’ottica di apprendimento professionale continuo. I risultati emersi dalla revisione della letteratura mostrano che, secondo la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2014), il macro obiettivo della presa in carico logopedica è aiutare il paziente a raggiungere il più alto livello di indipendenza nella partecipazione alla vita quotidiana. Per poter intervenire a livello terapeutico, il logopedista valuta i vari fenomeni che possono presentarsi a livello clinico, interpretando e descrivendo il disturbo attraverso strumenti valutativi, attendibili e validati scientificamente. Tali protocolli valutano principalmente le abilità motorie verbali, attraverso prove il più possibile naturali ed ecologiche, come il linguaggio spontaneo o la lettura di brani, in quanto abilità propriamente legate al sistema motorio del linguaggio, come descritto negli studi del dottor Ziegler (2017). Il clinico valuta, poi, le caratteristiche percettive del parlato e l’intelligibilità dell’eloquio, considerando, se necessario, le abilità motorie non verbali degli organi fono-articolatori e l’analisi acustica del parlato mediante tecniche strumentali. È inoltre importante includere scale di autovalutazione, per comprendere la modificazione della qualità di vita del soggetto. Al termine della valutazione, il clinico effettua una diagnosi differenziale, classifica il comportamento disartrico in categorie percettive, specifica il grado e la gravità del disturbo e ipotizza una prognosi. In base ai risultati ottenuti, il logopedista programma un piano riabilitativo individualizzato, definendo focus, durata e caratteristiche del trattamento, insieme agli approcci terapeutici, che possono includere interventi medici e protesici, approcci comportamentali (speech-oriented e communication-oriented), interventi di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e attività di counselling. Esistono, inoltre, approcci emergenti di medicina complementare e alternativa, che fungono da supporto, specialmente emotivo, alla terapia logopedica, come le tecniche di rilassamento, l’agopuntura e la musicoterapia. In conclusione, la disartria è un disturbo motorio del linguaggio con importanti ripercussioni comunicative che, come tali, rendono centrale la figura del logopedista per la presa in carico valutativa e terapeutica. La valutazione dovrebbe essere condotta con l’obiettivo di individuare i principali deficit del linguaggio, al fine di impostare una terapia logopedica il più possibile individualizzata e personalizzata per il paziente. Il trattamento rappresenta ad oggi il gold standard per il trattamento di tale disturbo, come mostra un recente studio di Chiaramonte e Pavone (2020), e negli ultimi anni si è posta sempre più attenzione sulla possibilità di ottimizzare gli outcome riabilitativi per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disartria, considerando approcci terapeutici tradizionali e alternativi supportati dall'Evidence Based Medicine.
Valutazione e trattamento logopedico della disartria: stato dell'arte
FALOVO, ADRIANA
2019/2020
Abstract
L’obiettivo principale della presente tesi è di indagare lo stato dell’arte della letteratura rispetto alla valutazione e al trattamento logopedico per i pazienti adulti con disartria acquisita. Secondo l’American Speech-Language-Hearing Association (ASHA, 2016), nella presa in carico del disturbo disartrico la figura professionale del logopedista assume un ruolo centrale in screening, valutazione, diagnosi e trattamento della disfunzionalità dello speech, al fine di migliorare l’efficacia comunicativa dei pazienti. In questi ultimi anni, il clinico ha definito gli obiettivi della valutazione e del trattamento logopedico considerando i bisogni e i desideri del paziente, l’esperienza clinica e la consultazione periodica di linee guida e di revisioni presenti in letteratura, secondo un’ottica di apprendimento professionale continuo. I risultati emersi dalla revisione della letteratura mostrano che, secondo la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2014), il macro obiettivo della presa in carico logopedica è aiutare il paziente a raggiungere il più alto livello di indipendenza nella partecipazione alla vita quotidiana. Per poter intervenire a livello terapeutico, il logopedista valuta i vari fenomeni che possono presentarsi a livello clinico, interpretando e descrivendo il disturbo attraverso strumenti valutativi, attendibili e validati scientificamente. Tali protocolli valutano principalmente le abilità motorie verbali, attraverso prove il più possibile naturali ed ecologiche, come il linguaggio spontaneo o la lettura di brani, in quanto abilità propriamente legate al sistema motorio del linguaggio, come descritto negli studi del dottor Ziegler (2017). Il clinico valuta, poi, le caratteristiche percettive del parlato e l’intelligibilità dell’eloquio, considerando, se necessario, le abilità motorie non verbali degli organi fono-articolatori e l’analisi acustica del parlato mediante tecniche strumentali. È inoltre importante includere scale di autovalutazione, per comprendere la modificazione della qualità di vita del soggetto. Al termine della valutazione, il clinico effettua una diagnosi differenziale, classifica il comportamento disartrico in categorie percettive, specifica il grado e la gravità del disturbo e ipotizza una prognosi. In base ai risultati ottenuti, il logopedista programma un piano riabilitativo individualizzato, definendo focus, durata e caratteristiche del trattamento, insieme agli approcci terapeutici, che possono includere interventi medici e protesici, approcci comportamentali (speech-oriented e communication-oriented), interventi di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e attività di counselling. Esistono, inoltre, approcci emergenti di medicina complementare e alternativa, che fungono da supporto, specialmente emotivo, alla terapia logopedica, come le tecniche di rilassamento, l’agopuntura e la musicoterapia. In conclusione, la disartria è un disturbo motorio del linguaggio con importanti ripercussioni comunicative che, come tali, rendono centrale la figura del logopedista per la presa in carico valutativa e terapeutica. La valutazione dovrebbe essere condotta con l’obiettivo di individuare i principali deficit del linguaggio, al fine di impostare una terapia logopedica il più possibile individualizzata e personalizzata per il paziente. Il trattamento rappresenta ad oggi il gold standard per il trattamento di tale disturbo, come mostra un recente studio di Chiaramonte e Pavone (2020), e negli ultimi anni si è posta sempre più attenzione sulla possibilità di ottimizzare gli outcome riabilitativi per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disartria, considerando approcci terapeutici tradizionali e alternativi supportati dall'Evidence Based Medicine.File | Dimensione | Formato | |
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