Negli ultimi decenni si sono verificati molteplici cambiamenti demografici dovuti all’aumento dell’occupazione femminile, al numero delle famiglie monoparentali e di famiglie dual carreer, cha hanno spinto a modificare il modo di gestire la propria vita lavorativa e familiare, portando la ricerca ad introdurre il concetto di conciliazione lavoro-famiglia. Nello specifico, questi cambiamenti hanno portato ad un decremento della natalità e soprattutto all’idea che entrambi i partner di una coppia potessero accedere al mondo del lavoro, coniando così il termine di famiglie dual worker. (Cropton, 2006). Esse hanno portato ad una trasformazione delle dinamiche familiari, in particolare dover gestire le esigenze familiari con le richieste lavorative. Nel 2006, sulla base degli studi condotti precedentemente sulla conciliazione, Greenhaus e Powell, hanno elaborato una teoria centrata sul costrutto di ruolo e di come il contesto lavoro e famiglia possano essere “alleati”, individuando il costrutto del role enrichment. Gli autori sostengono che le esperienze sperimentate in un ruolo permettono di acquisire delle abilità e risorse che possono essere spendibili in un ulteriore ruolo, portando dei benefici (Greenhaus & Powell, 2006). Il presente studio ha come obiettivo quello di indagare il costrutto del role enrichment e i suoi effetti sulla conciliazione lavoro-famiglia, intervistando un campione italiano di nove genitori lavoratori. I dati emersi confermano gli studi di Greenhaus e Powell, in quanto i partecipanti hanno ammesso di aver acquisito o migliorato delle competenze che permette loro di utilizzarle anche nel contesto lavorativo incrementando la propria perfomance. In merito all’ipotesi della conciliazione lavoro-famiglia essa non è del tutto confermata, in quanto nonostante l’acquisizione e miglioramento di alcune abilità, il supporto di terzi nell’accudire i propri figli, qualora entrambi i partner sono a lavoro e l’esistenza di politiche organizzative e incentivi da parte dello Stato a supporto delle famiglie, gli individui percepiscono delle difficoltà a conciliare richieste lavorative con esigenze familiari.

GENITORIALITA' E LAVORO: UNO STUDIO QUALITATIVO SULLA CONCILIAZIONE LAVORO-FAMIGLIA E SUL ROLE ENRICHMENT

AMATULLI, CRISTINA
2022/2023

Abstract

Negli ultimi decenni si sono verificati molteplici cambiamenti demografici dovuti all’aumento dell’occupazione femminile, al numero delle famiglie monoparentali e di famiglie dual carreer, cha hanno spinto a modificare il modo di gestire la propria vita lavorativa e familiare, portando la ricerca ad introdurre il concetto di conciliazione lavoro-famiglia. Nello specifico, questi cambiamenti hanno portato ad un decremento della natalità e soprattutto all’idea che entrambi i partner di una coppia potessero accedere al mondo del lavoro, coniando così il termine di famiglie dual worker. (Cropton, 2006). Esse hanno portato ad una trasformazione delle dinamiche familiari, in particolare dover gestire le esigenze familiari con le richieste lavorative. Nel 2006, sulla base degli studi condotti precedentemente sulla conciliazione, Greenhaus e Powell, hanno elaborato una teoria centrata sul costrutto di ruolo e di come il contesto lavoro e famiglia possano essere “alleati”, individuando il costrutto del role enrichment. Gli autori sostengono che le esperienze sperimentate in un ruolo permettono di acquisire delle abilità e risorse che possono essere spendibili in un ulteriore ruolo, portando dei benefici (Greenhaus & Powell, 2006). Il presente studio ha come obiettivo quello di indagare il costrutto del role enrichment e i suoi effetti sulla conciliazione lavoro-famiglia, intervistando un campione italiano di nove genitori lavoratori. I dati emersi confermano gli studi di Greenhaus e Powell, in quanto i partecipanti hanno ammesso di aver acquisito o migliorato delle competenze che permette loro di utilizzarle anche nel contesto lavorativo incrementando la propria perfomance. In merito all’ipotesi della conciliazione lavoro-famiglia essa non è del tutto confermata, in quanto nonostante l’acquisizione e miglioramento di alcune abilità, il supporto di terzi nell’accudire i propri figli, qualora entrambi i partner sono a lavoro e l’esistenza di politiche organizzative e incentivi da parte dello Stato a supporto delle famiglie, gli individui percepiscono delle difficoltà a conciliare richieste lavorative con esigenze familiari.
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