The bacterium Xylella fastidiosa Wells et al. causes damage to ornamental and fruit plants. Symptoms often consist of a rapid dissolving of foliar and chlorotic margins that lead to the premature death of the plants. Little is known about the ability to spread the pathogen in natural environments like forests. This report is an endeavor to analyze the situation regarding the distribution of the pathogen and the formulation of a hypothesis about the possible contamination of European forest species from the only X. fastidiosa subspecies pauca outbreak found in the EPPO area, located in Salento, responsible for thousands of hectares of olive groves death. X. fastidiosa is not a homogeneous phytopathogenic species. In fact, over the time there are various subspecies characterized by a certain degree of guest specialization. Starting from the analysis of the X. fastidiosa subspecies, and their respective hosts, we tried to understand whether the strain infecting the Salento olives can infect the deciduous trees of forestry interest such as oaks, elms and sycomorus trees. To clarify the issue, three study cases were analyzed. Two of which had the primary purpose of identifying the X. fastidiosa related subspecies associated with several tree species in the Columbia District in the USA and the third by artificial inoculation had to verify the bacterial transmission capacity from the oval to the plane tree and vice versa. The three case studies are shared using pathogen-specific detection methods such as ELISA and PCR that have proven to be particularly effective when applied simultaneously. Since X. fastidiosa is carried by vector insects, their role in the possible transmission of the pathogen has been analyzed. Some American species known as vectors such as Cicadella viridis L. and Philaenus spumarius L. have spread to central and southern Europe and are wondering whether they can transmit the disease from Salento olive trees to other tree species in the future. Since X. fastidiosa subspecies flies unlike X. fastidiosa subspecies fastidiosa and multiplex has not been detected on any species of forestry interest, even in the origin of the building, it is believed that without new inputs in the EPPO area of material plant infected with new strain or infect vectors of the same, the situation is for to be considerate under control.
Il batterio Xylella fastidiosa Wells et al. causa danni su piante ornamentali e da frutto. I sintomi spesso consistono in un rapido disseccamento dei margini fogliari e clorosi che portano in poco tempo alla morte della pianta. Poco si sa sulla capacità di diffusione del patogeno in ambienti naturali come il bosco. Questa relazione si pone come obiettivo l'analisi della situazione attuale riguardo la distribuzione del patogeno e la formulazione di un'ipotesi sul possibile contagio delle specie di interesse forestale europee a partire dall'unico focolaio di X. fastidiosa accertato nell'area EPPO, situato in Salento, causato dalla sottospecie pauca responsabile della moria di molti ettari di uliveti. X. fastidiosa non è una specie fitopatogena omogenea, infatti nel tempo si sono distinte varie sottospecie caratterizzate da un certo grado di specializzazione d'ospite. Partendo dall'analisi delle sottospecie di X. fastidiosa e dei loro rispettivi ospiti si è cercato di capire se il ceppo che infetta gli ulivi salentini possa contagiare le latifoglie di interesse forestale quali querce, olmi e platani. Per far luce sulla questione, sono stati analizzati tre casi studio, di cui due avevano lo scopo primario di identificare la sottospecie di X. fastidiosa associata a diverse specie arboree nel distretto di Columbia negli USA, mentre il terzo grazie all'inoculazione artificiale doveva verificare la capacità di trasmissione del batterio dall'olmo al platano e viceversa. I tre casi studio sono accomunati dall'uso dei metodi indentificativi del patogeno quali l'ELISA e la PCR che si sono rivelati particolarmente efficaci se applicati contemporaneamente. Dato che X. fastidiosa viene veicolata da insetti vettori, si è analizzato il loro ruolo nella possibile trasmissione del patogeno. Alcune specie americane note come vettrici quali Cicadella viridis L. e Philaenus spumarius L. si sono diffuse in Europa centrale e meridionale e ci si chiede se possano in futuro trasmettere la malattia dagli uliveti salentini ad altre specie arboree. Dato che X. fastidiosa sottospecie pauca a differenza di X. fastidiosa sottospecie fastidiosa e multiplex non è stata rilevata su alcuna specie di interesse forestale, neppure nell'areale d'origine, si ritiene che a meno di nuovi ingressi nell'area EPPO di materiale vegetale infetto da nuovi ceppi o di insetti vettori degli stessi, la situazione sia per ora da ritenersi sotto controllo.
Rischio di diffusione di Xylella fastidiosa nei contesti forestali
DEI GIUDICI, ALBA
2016/2017
Abstract
Il batterio Xylella fastidiosa Wells et al. causa danni su piante ornamentali e da frutto. I sintomi spesso consistono in un rapido disseccamento dei margini fogliari e clorosi che portano in poco tempo alla morte della pianta. Poco si sa sulla capacità di diffusione del patogeno in ambienti naturali come il bosco. Questa relazione si pone come obiettivo l'analisi della situazione attuale riguardo la distribuzione del patogeno e la formulazione di un'ipotesi sul possibile contagio delle specie di interesse forestale europee a partire dall'unico focolaio di X. fastidiosa accertato nell'area EPPO, situato in Salento, causato dalla sottospecie pauca responsabile della moria di molti ettari di uliveti. X. fastidiosa non è una specie fitopatogena omogenea, infatti nel tempo si sono distinte varie sottospecie caratterizzate da un certo grado di specializzazione d'ospite. Partendo dall'analisi delle sottospecie di X. fastidiosa e dei loro rispettivi ospiti si è cercato di capire se il ceppo che infetta gli ulivi salentini possa contagiare le latifoglie di interesse forestale quali querce, olmi e platani. Per far luce sulla questione, sono stati analizzati tre casi studio, di cui due avevano lo scopo primario di identificare la sottospecie di X. fastidiosa associata a diverse specie arboree nel distretto di Columbia negli USA, mentre il terzo grazie all'inoculazione artificiale doveva verificare la capacità di trasmissione del batterio dall'olmo al platano e viceversa. I tre casi studio sono accomunati dall'uso dei metodi indentificativi del patogeno quali l'ELISA e la PCR che si sono rivelati particolarmente efficaci se applicati contemporaneamente. Dato che X. fastidiosa viene veicolata da insetti vettori, si è analizzato il loro ruolo nella possibile trasmissione del patogeno. Alcune specie americane note come vettrici quali Cicadella viridis L. e Philaenus spumarius L. si sono diffuse in Europa centrale e meridionale e ci si chiede se possano in futuro trasmettere la malattia dagli uliveti salentini ad altre specie arboree. Dato che X. fastidiosa sottospecie pauca a differenza di X. fastidiosa sottospecie fastidiosa e multiplex non è stata rilevata su alcuna specie di interesse forestale, neppure nell'areale d'origine, si ritiene che a meno di nuovi ingressi nell'area EPPO di materiale vegetale infetto da nuovi ceppi o di insetti vettori degli stessi, la situazione sia per ora da ritenersi sotto controllo.File | Dimensione | Formato | |
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