Nella relazione finale è stata effettuata una disamina dei possibili mezzi di lotta alle infestanti fisici e soprattutto meccanici. L'attenzione è stata posta in particolare sulle lavorazioni al buio. La coltivazione del terreno condotta in assenza di luce è, infatti, un'interessante metodo di controllo preventivo delle infestanti. Questa strategia si basa sul fotocontrollo dei semi: il principale scopo è quello di prevenire la germinazione dei semi fotosensibili tramite l'esclusione della luce durante la lavorazione. Questo effetto è ottenibile conducendo le operazioni durante la notte, oppure ricoprendo le macchine per la lavorazione del terreno con un apposito telo in grado di schermare la luce. La germinazione dei semi è, infatti, spesso influenzata dalla loro esposizione alla radiazione luminosa. In particolare, la risposta dei semi alla luce è mediata da un fitocromo, un pigmento fotosensibile. Durante la lavorazione del terreno, i semi che si trovano in profondità vengono esposti per tempi brevissimi (anche frazioni di secondo) alla luce solare, tuttavia queste brevi esposizioni sono sufficienti ad attivare la loro germinazione. La sensibilità dei semi ai raggi luminosi è, inoltre, soggetta ad una variabilità stagionale, la quale influenza l'effetto positivo delle lavorazioni al buio. A partire dal 1990, sono stati effettuati diversi studi per valutare l'entità della riduzione dello sviluppo delle infestanti a seguito delle lavorazioni notturne del terreno. Tramite un'indagine bibliografica, questa tecnica è stata analizzata in relazione alla sua efficacia e compatibilità con gli obbiettivi produttivi e alla sua possibile applicazione pratica. I risultati riportati dalle pubblicazioni scientifiche analizzate evidenziano la possibilità di ridurre la densità delle infestanti di circa il 30% rispetto alle lavorazioni effettuate di giorno. Gli effetti di questa tecnica sono influenzati dai fattori ambientali come l'umidità e la temperatura del suolo, l'epoca della lavorazione (stagione) e il tipo di macchina utilizzata. In particolare l'effetto della tecnica nel ridurre la densità delle infestanti è maggiore quando viene impiegato un aratro, rispetto all'utilizzo di erpici e coltivatori. L'efficacia del metodo è evidente soprattutto nei confronti di semi di infestanti dicotiledoni di dimensioni ridotte, mentre le dicotiledoni con semi di elevate dimensioni e le monocotiledoni mostrano una ridotta risposta alla luce durante le lavorazioni. In sintesi l'applicazione di questa tecnica sembra poter avere un potenziale sviluppo futuro solo se inserita all'interno di un programma di gestione integrata delle malerbe, mentre se utilizzata da sola, non può essere considerata una soluzione efficace per il controllo delle stesse, a causa della limitata riduzione della loro emergenza e dell'elevata variabilità dei risultati ottenibili.
Metodi alternativi al diserbo chimico: le lavorazioni al buio
VITALI, ANDREA
2016/2017
Abstract
Nella relazione finale è stata effettuata una disamina dei possibili mezzi di lotta alle infestanti fisici e soprattutto meccanici. L'attenzione è stata posta in particolare sulle lavorazioni al buio. La coltivazione del terreno condotta in assenza di luce è, infatti, un'interessante metodo di controllo preventivo delle infestanti. Questa strategia si basa sul fotocontrollo dei semi: il principale scopo è quello di prevenire la germinazione dei semi fotosensibili tramite l'esclusione della luce durante la lavorazione. Questo effetto è ottenibile conducendo le operazioni durante la notte, oppure ricoprendo le macchine per la lavorazione del terreno con un apposito telo in grado di schermare la luce. La germinazione dei semi è, infatti, spesso influenzata dalla loro esposizione alla radiazione luminosa. In particolare, la risposta dei semi alla luce è mediata da un fitocromo, un pigmento fotosensibile. Durante la lavorazione del terreno, i semi che si trovano in profondità vengono esposti per tempi brevissimi (anche frazioni di secondo) alla luce solare, tuttavia queste brevi esposizioni sono sufficienti ad attivare la loro germinazione. La sensibilità dei semi ai raggi luminosi è, inoltre, soggetta ad una variabilità stagionale, la quale influenza l'effetto positivo delle lavorazioni al buio. A partire dal 1990, sono stati effettuati diversi studi per valutare l'entità della riduzione dello sviluppo delle infestanti a seguito delle lavorazioni notturne del terreno. Tramite un'indagine bibliografica, questa tecnica è stata analizzata in relazione alla sua efficacia e compatibilità con gli obbiettivi produttivi e alla sua possibile applicazione pratica. I risultati riportati dalle pubblicazioni scientifiche analizzate evidenziano la possibilità di ridurre la densità delle infestanti di circa il 30% rispetto alle lavorazioni effettuate di giorno. Gli effetti di questa tecnica sono influenzati dai fattori ambientali come l'umidità e la temperatura del suolo, l'epoca della lavorazione (stagione) e il tipo di macchina utilizzata. In particolare l'effetto della tecnica nel ridurre la densità delle infestanti è maggiore quando viene impiegato un aratro, rispetto all'utilizzo di erpici e coltivatori. L'efficacia del metodo è evidente soprattutto nei confronti di semi di infestanti dicotiledoni di dimensioni ridotte, mentre le dicotiledoni con semi di elevate dimensioni e le monocotiledoni mostrano una ridotta risposta alla luce durante le lavorazioni. In sintesi l'applicazione di questa tecnica sembra poter avere un potenziale sviluppo futuro solo se inserita all'interno di un programma di gestione integrata delle malerbe, mentre se utilizzata da sola, non può essere considerata una soluzione efficace per il controllo delle stesse, a causa della limitata riduzione della loro emergenza e dell'elevata variabilità dei risultati ottenibili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/144191