Le trasformazioni del lavoro dell'ultimo decennio, caratterizzate dalla preminenza delle relazioni umane sulla manualità e il passaggio da un mercato del lavoro dominato da imprese manifatturiere, estrattive e dell'industria pesante ad un mercato del terziario e dei servizi, ha favorito una serie di nuove problematiche connesse alla salute psichica e alla fatica nervosa del lavoratore. Il DLgs 9 Aprile 2008 n. 81, che ha introdotto nel nostro sistema legislativo l'obbligo per i datori di lavoro di valutare i rischi da stress lavoro-correlato, giunge al termine di una lunga riflessione iniziata quando l'attività lavorativa dell'uomo ha cominciato questa lenta e costante metamorfosi. La disposizione è la diretta conseguenza dell'emanazione dell'Accordo Europeo 8 ottobre 2004: un documento con cui le associazioni sindacali di categoria a livello europeo si sono impegnate a porre in essere misure atte a prevenire lo stress da lavoro. La medicina del lavoro e in particolare il medico competente si trovano ad affrontare una questione nuova e più complessa. Diversamente da quanto si fa con i rischi di tipo fisico, chimico o biologico in cui possiamo prevedere con una certa probabilità (meccanicistica e quantitativa) quali danni, un determinato prodotto della lavorazione, può procurare ad un lavoratore, nello stress lavoro-correlato non sappiamo quanto il carico di lavoro, una mansione ripetitiva o una mancanza di chiarezza nei processi e nelle procedure aziendali, possano contribuire ad arrecargli un danno psicofisico, possiamo solo inferirlo, dedurlo e alle volte solo immaginarlo. Lo Stress è soprattutto un fenomeno soggettivo. Ogni persona reagisce a possibili situazioni percepite come potenzialmente stressanti in maniera diversa a seconda della propria personalità e della propria storia di vita. Lo scopo della presente trattazione è la costruzione di un modello di valutazione dei rischi stress lavoro-correlato per un'azienda sanitaria ad alta specializzazione in grado di dare una risposta alle seguenti domande: - nell'azienda ci sono dei reparti in cui i fattori organizzativi (strumenti, processi, relazioni e strutture) potrebbero essere rischiosi per la salute psicofisica dei lavoratori? - se viene individuato un rischio, di che tipo è: Low (basso), Medium (di media entità) o High (alto)? Il modello deve essere considerato uno strumento che ha come obiettivo quello di individuare, in maniera sufficientemente sensibile e sufficientemente specifica, i reparti e le unità organizzative ¿stress risk affected¿. Uno strumento per rilevare qualitativamente quali reparti devono essere considerati strutture dell'azienda le cui modalità di funzionamento - intese come: tipo di struttura organizzativa e gerarchica, processo operativo, relazioni interpersonali intercorrenti, tipologia di prodotti o servizi offerti, ecc. ¿ potrebbero concorrere a sviluppare patologie da stress tra i lavoratori, oltre una certa scoglia considerata critica.

Stress lavoro-correlato. Un modello di valutazione dei rischi legati alla fatica nervosa o psichica in un'azienda ospedaliera ad alta specializzazione

TARGA, FABRIZIO
2008/2009

Abstract

Le trasformazioni del lavoro dell'ultimo decennio, caratterizzate dalla preminenza delle relazioni umane sulla manualità e il passaggio da un mercato del lavoro dominato da imprese manifatturiere, estrattive e dell'industria pesante ad un mercato del terziario e dei servizi, ha favorito una serie di nuove problematiche connesse alla salute psichica e alla fatica nervosa del lavoratore. Il DLgs 9 Aprile 2008 n. 81, che ha introdotto nel nostro sistema legislativo l'obbligo per i datori di lavoro di valutare i rischi da stress lavoro-correlato, giunge al termine di una lunga riflessione iniziata quando l'attività lavorativa dell'uomo ha cominciato questa lenta e costante metamorfosi. La disposizione è la diretta conseguenza dell'emanazione dell'Accordo Europeo 8 ottobre 2004: un documento con cui le associazioni sindacali di categoria a livello europeo si sono impegnate a porre in essere misure atte a prevenire lo stress da lavoro. La medicina del lavoro e in particolare il medico competente si trovano ad affrontare una questione nuova e più complessa. Diversamente da quanto si fa con i rischi di tipo fisico, chimico o biologico in cui possiamo prevedere con una certa probabilità (meccanicistica e quantitativa) quali danni, un determinato prodotto della lavorazione, può procurare ad un lavoratore, nello stress lavoro-correlato non sappiamo quanto il carico di lavoro, una mansione ripetitiva o una mancanza di chiarezza nei processi e nelle procedure aziendali, possano contribuire ad arrecargli un danno psicofisico, possiamo solo inferirlo, dedurlo e alle volte solo immaginarlo. Lo Stress è soprattutto un fenomeno soggettivo. Ogni persona reagisce a possibili situazioni percepite come potenzialmente stressanti in maniera diversa a seconda della propria personalità e della propria storia di vita. Lo scopo della presente trattazione è la costruzione di un modello di valutazione dei rischi stress lavoro-correlato per un'azienda sanitaria ad alta specializzazione in grado di dare una risposta alle seguenti domande: - nell'azienda ci sono dei reparti in cui i fattori organizzativi (strumenti, processi, relazioni e strutture) potrebbero essere rischiosi per la salute psicofisica dei lavoratori? - se viene individuato un rischio, di che tipo è: Low (basso), Medium (di media entità) o High (alto)? Il modello deve essere considerato uno strumento che ha come obiettivo quello di individuare, in maniera sufficientemente sensibile e sufficientemente specifica, i reparti e le unità organizzative ¿stress risk affected¿. Uno strumento per rilevare qualitativamente quali reparti devono essere considerati strutture dell'azienda le cui modalità di funzionamento - intese come: tipo di struttura organizzativa e gerarchica, processo operativo, relazioni interpersonali intercorrenti, tipologia di prodotti o servizi offerti, ecc. ¿ potrebbero concorrere a sviluppare patologie da stress tra i lavoratori, oltre una certa scoglia considerata critica.
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